Discariche nucleari Berna non si arrende
Discariche nucleari Berna non si arrende «Le scorie saranno sepolte sulle Alpi» Discariche nucleari Berna non si arrende GINEVRA. La polemica sulle discariche di rifiuti radioattivi sulle Alpi è destinata a continuare. Il governo svizzero, infatti, esclude di poter tornare sulla decisione di «seppellire» le scorie delle sue centrali nucleari: «E' la soluzione più sicura e più pratica e non intendiamo rinunciare a programmi scientificamente validi per sfuggire all'opposizione politica suscitata dai sondaggi geologici intrapresi», ha scritto il Consiglio federale rispondendo ad un'interpellanza del deputato radicale ginevrino Gilles Petitpierre. Il parlamentare sosteneva che i progetti attualmente allo studio (fra cui quello di Piz Pian Grand, nei Grigioni) presentano l'inconveniente di rendere i detriti irraggiungibili nel caso in cui si dovesse rimediare a fughe o ad incidenti di altro tipo. Egli proponeva quindi di stoccare le scorie in depositi in¬ termedi all'interno della cinta stessa delle centrali nucleari. Ma il governo non ha accettato questa idea. «La solidarietà con le generazioni future — ha scritto nella sua risposta a Petitpierre — non permette di ricorrere a soluzioni provvisorie che potrebbero protrarsi per centinaia o magari migliaia di anni». La risposta governativa non cita nessuna delle quattro aree nelle quali vengono condotti i sondaggi preliminari. Sembra però evidente che Berna è decisa a non lasciarsi influenzare dalle proteste degli abitanti di nessuna delle regioni interessate. Dopo le polemiche suscitate in Piemonte e in Lombardia dal progetto del Piz Pian Grand, anche l'esecutivo del cantone di Uri ha infatti criticato i sondaggi condotti in un altro dei quattro siti prescelti, l'Oberbauenstock. [Ansa]
Persone citate: Gilles Petitpierre, Petitpierre
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