Una legge per chiudere l'Acna

Una legge per chiudere l'AcnaDivisa la maggioranza sul voto: astenuti i socialisti, due no dal pri Una legge per chiudere l'Acna Proposta al Parlamento dalla Regione Piemonte TORINO. La Regione Piemonte, a sorpresa, ha approvato la legge con la quale chiede al Parlamento la chiusura dell'Acna e propone di impiegare in altri modi le forze occupate nella fabbrica ligure e che chiede la bonifica della Valbormida secondo criteri non più collegati all'attività dell'azienda. Ma non basta: la legge sostiene che l'Acna (ossia l'Enimont) debba risarcire i danni ambientali «arrecati dalle attività produttive», mentre la fabbrica dovrebbe costituire «garanzia patrimoniale»: un invito a ipotecare i beni. Che fare della manodopera che, in seguito a questa decisione, si troverebbe disoccupata? La si può impiegare nell'opera di bonifica e rioccupare nelle future attività produttive; in-' tanto i lavoratori verrebbero presi in carico dalle Regioni Piemonte e Liguria che con i I fondi stanziati dallo Stato po¬ trebbero erogare indennità pari al salario attuale. Chi assumesse questi lavoratori nelle aziende delle province confinanti con la Valle Bormida potrebbe godere della fiscalizzazione degli oneri sociali per dieci anni. Che la normativa proposta possa diventare anche legge del Parlamento nessuno giura. Il gesto comunque è fatto. Con non poco imbarazzo delle forze che compongono la maggioranza. Perché piaccia o meno il voto espresso ieri è uno schiaffo al ministro Ruffolo e al governo che si erano assunti precisi impegni per risanare Acna e Valle. Mentre le opposizioni (pei, verdi, msi) hanno votato compatte, la de ha detto ai propri rappresentanti di decidere secondo coscienza, il psi si è astenuto, i socialdemocratici hanno votato «sì», i repubblicani si sono divisi: due «no» (Ferrara e Vetrino), un «sì» schietto di Fracchia il quale ha pure aggiunto: «Non mi importa se il partito mi deferisce un'altra volta ai probiviri». E' chiaro che non ci saranno crisi ad appena cinque sedute assembleari alla fine della legislatura. Ma lo sconcerto e il disappunto tra i partner della maggioranza è parso evidente. Il segretario regionale del psi, Giuseppe Garesio è furente: «Con questo voto si rischia di tornare al verdismo demagogico e parolaio. Noi non vogliamo né chiudere né aprire l'Acna; vogliamo che la Regione con il governo, che ha dato concretissime disponibilità, stabilisca cosa fare seriamente per risanare l'azienda e la Valle. I problemi non si risolvono né con Sii strilli di certi consiglieri ex p che oggi si camuffano da verdi né con la libertà di coscienza dei democristiani». Pier Paolo Benedetto

Persone citate: Fracchia, Giuseppe Garesio, Pier Paolo Benedetto, Ruffolo, Vetrino

Luoghi citati: Ferrara, Liguria, Piemonte, Torino, Valbormida