I genitori di Dario: «Trovate nostro figlio»

I genitori di Dario: «Trovate nostro figlio» Da Salerno un appello alla polizia perché rintracci la famiglia adottiva: è in Sud America? I genitori di Dario: «Trovate nostro figlio» «Human lo hanno sequestrato e ora sono spariti nel nulla» SALERNO. «Vi scongiuro, ritrovate mio figlio. I Luman lo hanno sequestrato. Non è possibile che siano spariti così, nel nulla». Anna Avallone, la madre naturale di Dario, il bambino di tre anni che è conteso dai genitori adottivi, i coniugi Mario Luman e Cristina Benassai, e quelli naturali, Anna e Aniello Cristino, una giovane coppia di Pontecagnano, ha deciso di lanciare un appello affinché polizia e carabinieri ritrovino il bambino. Secondo indiscrezioni i Luman, poche ore dopo la sentenza del tribunale di Firenze, che ha dato ragione ai Cristino restituendo loro Dario, sarebbero fuggiti in Sud America con il bambino. La vicenda s'inizia nel 1986, quando Anna resta incinta. Ha sedici anni: per paura dello scandalo decide di abortire. Si reca a Pisa dalla sorella, che è infermiera. Ma dopo un perio¬ * do di angosce sceglie di avere il bambino che nasce il 21 gennaio 1987. Senza dir nulla ai famigliari e allo stesso padre del piccolo, Aniello, Anna accetta di cedere il neonato a una coppia che intende adottarlo. Tornata a casa confessa l'accaduto al marito che, tre giorni dopo la nascita di Dario, è a Pisa per rivendicare il figlio. I Luman (Mario è assessore al bilancio, Cristina è psicologa) lo hanno già portato con loro a San Giovanni Valdarno. Scatta così un'intricata battaglia giudiziaria che tra carta bollata, sentenze e ricorsi dura tre anni, fino alla decisione dello scorso 3 febbraio, quando il tribunale di Firenze affida ai genitori naturali il piccolo, con queste modalità: fino al 31 maggio i Cristino staranno con Dario, che non hanno mai visto prima, un giorno alla settimana all'Usi di Firenze; nei mesi di giugno e luglio il bambino sarà ospite per due settimane dal padre e dalla madre naturali a Pontecagnano; ad agosto, col parere favorevole di una équipe di assistenti sociali e psicologi, Dario si trasferirà a Pontecagnano definitivamente. Subito dopo la sentenza i Luman spariscono col bimbo. Di loro non si sa nulla. «Ci siamo affidati alla giustizia certi di avere ragione, e spesso abbiamo dovuto superare la tentazione di presentarci a casa Luman per chiedere di vedere Dario. Ora non comprendiamo più cosa stia accadendo. Siamo confusi. Perché non ci ridanno nostro figlio?», dicono Anna e Aniello Cristino. Che rapporti avete avuto in questi anni con i Luman? «Da parte nostra di estrema cortesia. In verità non siamo stati ricambiati nello stesso modo. Una volta, per vedere da vicino Dario, dormimmo in auto sotto casa loro a San Giovanni. Non avevamo nessuna intenzione di avvicinarci. Notarono l'auto targata Salerno e segnalarono la nostra presenza ai carabinieri che ci diffidarono. Fummo costretti ad andar via». Colloqui, possibilità di intesa, dialoghi costruttivi? «Mai. Di recente ci è stato detto: se proprio volete un figlio perché non ne fate un altro e ci lasciate in pace? Come se si trattasse di ordinazioni su commissione». Che cosa chiedete alla giustizia? «I giudici ci hanno dato già ragione. In Italia per Cesare Casella, Patrizia Tacchella e altri giovani rapiti c'è stato un grande movimento di solidarietà. Per carità, nessuno ci ha chiesto un riscatto, ma anche nostro figlio è sparito nel nulla. Vogliamo che le forze dell'ordine facciano tutto il possibile per trovarlo con lo stesso impegno degli altri sequestri di persona, anche se sappiamo bene che non rischia la vita». Ai coniugi Luman che messaggio inviate? «Sappiamo bene che si tratta di una vicenda dolorosa. Non saremmo arrivati a questo punto se Dario fosse tornato con noi appena nato. Vi preghiamo di ridarci nostro figlio». Edoardo Scotti Anna Avallone (a sinistra) e Aniello Cristino i genitori naturali del piccolo Dario che la coppia affidatala di Firenze ha portato con sé all'estero