Donadoni è l'ossigeno
Donadoni è l'ossigeno Donadoni è l'ossigeno «Sappiamo reagire alle difficoltà» MILANO. Il Dottore non riceve. Atterra a Milanello, confabula con Galliani e Braida, dà la benedizione a Sacchi e alla squadra, poi riprende l'elicottero e se ne va, atteso da una importante colazione di lavoro. Evita i giornalisti; continua il silenzio stampa. Fortunatamente parlano Sacchi, Donadoni, Giovanni Galli anche se il mister è mezzo influenzato. A differenza del tecnico, che ricusa l'ipotesi di stanchezza («Mi sembra più giusto parlare di minor brillantezza»), Donadoni ammette che «non è invenzione dei giornali, qualcosa c'è. Ma non serve discuterne perché il Milan ha dimostrato di sapere rimediare anche alle situazioni più difficili. Il mio rientro è importante in quanto la squadra ha bisogno di risorse fresche ed io non gioco da 3 settimane. Manca Rijkaard, ma è la squadra che conta». «Ho letto che il Milan — ag¬ giunge Donadoni — è come Tyson, gli si chiede sempre di stravincere: il paragone calza però stavolta affrontiamo una Juventus che si esprime ad alti livelli. Non dico che ci giochiamo tutto però molto. Una sconfitta peserebbe soprattutto sul piano psicologico, ma noi non vogliamo neppure pensarci». Si chiacchiera soprattutto delle battute di Tacconi («Abbiamo una rosa più ristretta, con una sola partita in meno però non parliamo di stanchezza...»), cui replica Tassotti: «Deve stare attento a quello che dice, sappiamo che vuole apparire sui giornali, però si ricordi che può anche dare fastidio». Aggiunte Baresi: «Vedremo sul campo chi è più stanco». E Giovanni Galli: «Non mi risulta che la Juventus sia in testa dopo una rimonta come la nostra. Forse in quella partita di differenza abbiamo dato tutto... Io riprendo il mio posto dopo esse¬ re stato in panchina per 17 turni di campionato: fui sostituito proprio prima della gara con la Juventus. Il mio futuro lo saprete il 24 maggio, deciderà il procuratore Roggi. Io voglio soltanto lavorare tranquillo». Sacchi taglia corto: «Non so se il Milan sia stanco, lo dite voi, io affermo che è difficile essere sempre brillanti. So che la Juventus sta bene, il Milan lo vedremo oggi. Cioè se è in grado di reggere a queste furie travolgenti che sono i bianconeri. Gioca Galli perché è il più in forma... Il cambio DonadoniRijkaard è abbastanza alla pari anche se Donadoni non sarà al meglio, ma ha generosità e professionalità da vendere. Noi, ripeto, non siamo stanchi. Quando incontrerò Zoff gli farò i tradizionali auguri e mi complimenterò con lui: ha lavorato molto bene, se lo merita». Giorgio Gandolfi
Luoghi citati: Milano
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