«Bnl, sono stati anni di crescita»

«Bnl, sono stati anni di crescita» Lettera di Nesi: non si parli di pulizia «Bnl, sono stati anni di crescita» Signor Direttore, Mi riferisco all'articolo che leggo su «La Stampa» di oggi, dal titolo «Bnl, scocca l'ora della pulizia»: un titolo dal suono sgradevole, che — contenendo una censura verso un passato del quale io e quasi tutti gli attuali Consiglieri e Sindaci della Banca siamo stati protagonisti — è ingiusto. Le sarò quindi grato se vorrà pubblicare le seguenti precisazioni: A) I principali dati di Bilancio, pubblicati dal Suo giornale, ma che non sono stati ritenuti degni di particolare commento, mettono in evidenza che l'utile lordo dell'esercizio 1989 (che è l'indicatore principale dell'andamento dell'esercizio) è di circa 700 miliardi di lire, con un aumento di quasi il 17% sull'esercizio precedente. A sua volta, l'utile dell'esercizio precedente — il 1988 — pari a circa 600 miliardi di lire, era superiore, in termini omogenei, del 24% a quello del 1987. B) Veniamo ora alle «novità» che «La Stampa» mette in evidenza. Patrimonio: è cresciuto per l'aumento di capitale riservato ad Ina ed Inps. Si tratta della famosa operazione denominata «Polo Bnl-Ina-Inps» di cui rivendico la paternità, e che comincia a dare i suoi frutti. Faccio presente, a questo riguardo, che quando assunsi la Presidenza della Banca, il suo capitale era pari a 60 (dico sessanta) miliardi di lire, e oggi ammonta ad oltre 2100 (dico duemilacento) miliardi di lire. La differenza — circa 2000 miliardi di lire — a parte il suddetto apporto, è in gran parte dovuta all'autofinanziamento che ha generato l'Istituto. Politica della Banca nei confronti del Tesoro dello Stato. E' vero: la Banca, negli anni 1986 e 1987, ha assunto un ruolo fondamentale nel mercato secondario dei Titoli di Stato: il che è stato puntualmente dichiarato nella Belazione al Bilancio 1987 (pag. 58), trovandosi a possedere, alla fine di quell'esercizio, ben 16.000 miliardi di titoli. Nell'esercizio 1988, peraltro, questa politica ha subito un profondo mutamento, talché, alla fine dell'esercizio, i titoli posseduti erano pari a poco più di 12.000 miliardi di lire (con una diminuzione del 25% circa). Contabilizzazione in Bilancio dei Titoli per investimento. Prendo atto della nuova impostazione di bilancio. Vorrei peraltro ricordare quanto dichiaravano il Consiglio di Amministrazione ed il Collegio Sindacale della Banca (gli stessi tuttora in carica) nelle rispettive Relazioni al Bilancio dell'esercizio 1988, approvate dall'Assemblea degli Azionisti del 30 aprile 1980 (pagg. 84, 93 e 163). Senza annoiare i lettori con una descrizione troppo analitica, basti ricordare le osservazioni dell'autorevole Collegio Sindacale: «Si tratta di minusvalenze solo teoriche su titoli che saranno per la massima parte mantenuti in portafoglio fino al loro rimborso o alla possibilità di realizzo senza perdite». Trasformazione della Banca in società per azioni. Durante la mia presidenza, lo Statuto della Banca è stato modificato gradualmente in ben dieci riprese, fino a far diventare Bnl, che, non dimentichiamo, è tuttora un istituto di credito di diritto pubblico, una «quasi S.p.A.»: e ciò attraverso l'opera di una Commissione formata dai più illustri giuristi italiani dei singoli settori. Altrettanto è avvenuto per le sette banche specializzate (le sezioni) che fanno parte del Gruppo Bnl. In particolare, le mie relazioni all'Azionista di maggioranza mettevano in rilievo che un Gruppo di queste dimensioni non può essere diretto — con poteri assoluti — da una sola persona: il Direttore Generale. Sono lieto che questo annoso problema si stia avviando a soluzione. Signor Direttore, mi scusi la lunghezza di questa lettera. Ho ritenuto mio dovere scrivere, uscendo dal riserbo che mi sono imposto da sei mesi, ad un giornale così autorevole, per difendere non solo la mia serietà professionale, ma anche quella dei due Direttori Generali che hanno collaborato con me: Francesco Bignardi, ora Presidente del Credito Romagnolo, e Giacomo Pedde, e di tutti i dirigenti, i funzionari e gli impiegati che, insieme a me, hanno fatto il loro dovere, contribuendo a quello che è stato l'innegabile, enorme sviluppo del Gruppo Bnl in questi anni, al di là delle note dolorose vicende recenti. Grato della pubblicazione, con i più cordiali saluti. Nerio Nesi

Persone citate: Francesco Bignardi, Giacomo Pedde, Nerio Nesi, Nesi

Luoghi citati: Ina