Ma piace il Bel Paese di F. Man.

Ma piace il Bel Paese Ma piace il Bel Paese Egli stranieri scelgono l'Umbria TORINO. Una villa del dodicesimo secolo a Fiesole? Cinque miliardi. Una fattoria nel Chianti con 13 ettari di vigna e 6 ettari di oliveto? Poco meno di tre miliardi. Una residenza sul Lago di Como con 20 mila metri quadri di parco? Due miliardi circa. Sfogliando le pagine dei grandi quotidiani internazionali non è difficile trovare annunci di questo tenore. L'Italia delle grandi ville patrizie, ma anche quella dei cascinali di campagna e delle case coloniche, si mette in vendita e guarda all'estero. Sono gli stranieri infatti gli acquirenti privilegiati per le abitazioni immerse nel verde, lontane dal frastuono della città. E adesso, dopo le folte colonie di inglesi e tedeschi, arrivano anche gli asiatici: da Hong Kong e dal Giappone sono sempre di più quelli che decidono di trovare una base in Italia, per uso personale o come lussuosa sede di rappresentanza di società che ormai hanno rapporti stabili con le aziende del nostro Paese. In testa alla classifica delle regioni preferite restano la Toscana e l'Umbria — nelle colline del Chianti, in particolare, è più facile trovare in giro macchine con targa straniera che non italiana — ma ci sono altre zone, vicine alle grandi città, che si stanno affermando. Il mercato è frammentario, difficile capire quali sono le sue dimensioni, formato com'è da una miriade di piccole agenzie immobiliari che si occupano solo di una determinata zona e che possono prosperare anche trattando solo una decina di affari miliardari all'anno, battendo le campagne palmo a palmo per mesi interi pur di accontentare un cliente esigente. Ma un dato appare certo: per le ville italiane è un periodo di boom. «E' un anno straordinario — dice Simon Foster che da tre anni rappresenta la società inglese "The Italian Property Portfolio" —. I nostri clienti adesso arrivano anche dalla Svizzera, dalla Scandinavia, dal Giappone, da Hong Kong. E molti non cercano una casa per le vacanze ma arrivano per conto di società straniere che hanno bisogno di una sede di rappresentanza qui in Italia». «In questi ultimi anni — continua Foster — le residenze italiane mi sembrano molto richieste: Spagna e Portogallo sono già inflazionate mentre la Francia è troppo sofisticata per molti dei nostri clienti». Quali sono le zone che vanno di più? «Le province classiche come Siena, Firenze e Lucca sono sempre molto richieste, ma adesso c'è anche chi vuole una casa in Umbria o nel Lazio settentrionale o una villa del Palladio in Veneto. Più a Sud di Roma però non ci sono richieste». Una scadenza però sembra preoccupare i possibili acquirenti stranieri. «Arriveranno tutti dopo luglio — dice Foster —, hanno paura che durante i mondiali di calcio l'Italia sia completamente bloccata, non si possa trovare né un notaio né un geometra». Sulle ville italiane, poi, stanno puntando gli occhi anche alcune catene alberghiere che voglione creare piccoli e raffinati hotel da destinare all'agriturismo di lusso, magari con annesso un campo di golf. «Ho già contatti con due grandi catene, una inglese ed una giapponese», conferma Foster. Anthony Dunkley che lavora per la «Tuscan and Umbrian Property» un'altra agenzia im¬ mobiliare britannica, conferma le tendenze: «Il mercato in Umbria sta letteralmente esplodendo, nell'ultimo anno i prezzi sono saliti in media del 20/25%, mentre in Toscana le case di prestigio costano ormai troppo». «C'è poi da tenere presente i rapporti di cambio — continua Dunkley — negli scorsi dodici mesi i prezzi italiani espressi in sterline sono aumentati del 15% solo per effetto della rivalutazione della lira, per questo la mia ditta sta adesso cercando di trovare clienti anche in altri Paesi oltre alla Gran Bretagna». «Inoltre spesso gli italiani quando si rivolgono a noi per vendere un'abitazione sperano di spuntare un prezzo più alto rivolgendosi ad un acquirente strar^ro». Chi compra le vostre ca&e? «Per la maggior parte clienti che hanno intenzione di passarci le vacanze ma che poi dopo qualche anno, casomai quando è ora di andare in pensione decidono di trasferirsi definitivamente in Italia, per la maggior parte si tratta di artisti o professionisti». Dall'Europa agli Stati Uniti. La International Services di Roma opera dall'inizio di quest'anno come filiale di una società americana che affitta e vende immobili di prestigio in Italia. «La maggior parte dei nostri clienti sono americani — dice Cristina Coazzo — ma abbiamo anche inglesi e giapponesi». «La nostra offerta va dalla villa a Positano o a Capri alla villa sul lago di Garda». «Toscana ed Umbria sono sempre in testa alla classifica, ma c'è richiesta anche per la zona dei laghi in Lombardia». Meno gettonate sembrano invece Piemonte e Liguria, «se pensano alla Liguria i nostri clienti intendono Portofino». Tra chi bussa alla porta della International Services ci sono anche molte multinazionali, «cercano un quartier generale o una residenza di prestigio per i loro dirigenti: si va dall'American Express alla Procter & Gamble alla Johnson & Johnson, ma abbiamo trovato casa in Italia anche per il regista del "Padrino", Francis Ford Coppola». [f. man.]

Persone citate: Cristina Coazzo, Foster, Francis Ford Coppola, Simon Foster