E Agostina racconta una vita dolcissima

E Agostina racconta una vita dolcissima Incontro con la Belli, che sarà presto protagonista di «Agenzia», una serie di film per la televisione E Agostina racconta una vita dolcissima Dice: «Devo il mio successo ad una piccola foto-tessera» Indica il lago che si distende placido ai piedi della sua grande casa. E lì, in controsole, ecco sfilare, come in perfetto schieramento militare, un drappello di oche a coppie. «Questa — dice — è una di quelle immagini a cui la gente metropolitana non è più abituata». E' Agostina Belli che, con cavalli, cani, gatti, galline ed altri animali, vive in una vecchia fattoria sulle rive del lago di Bracciano trasformata in lussuosa residenza. Ma l'attrice dagli occhi di cielo sta per tornare sugli schermi, protagonista di dodici film, legati da un filo conduttore e prodotti da un consorzio di televisioni europee. Il titolo generale è 1'«Agenzia» (si intende una agenzia di viaggi), ognuno dei film è diretto da un diverso regista delle varie nazioni, e per la parte italiana c'è Giorgio Capitani. Ormai sono già tutti completati e Agostina è rientrata da Parigi dove ha doppiato se stessa in francese. «E' chiaro — dice — che dovendo recitare sotto registi tanto diversi sono stata lasciata libera di fare a modo mio». Ma che tipo di agenzia è? «E' una di quelle che procurano viaggi un po' particolari, fuori dell'usuale, tipo castello con fantasmi o in località poco accessibili dove c'è il brivido dell'ignoto... Girato in diverse parti del mondo è impostato su affascinanti avventure. E' stato un lavoro di grande fatica ma anche di grande soddisfazione». Parliamo di lei... E" stata sposata e poi si è separata, è così? «Sì, sono ormai libera da quattro anni...». Ma ha un nuovo legame? «Ho un rapporto sentimentale con un compagno stupendo, milanese come me che però vive a Roma. Abitiamo ognuno in casa propria, stiamo insieme tutte le volte che voghamo». Vivendo a quaranta chilometri da Roma, come fa a seguire le vicende dello spettacolo? Al cinema non ci va mai ? «Rarissimamente, però quasi tutti i film importanti li vedo in cassette. Quando non lavoro faccio la vita dell'eremita, ma la televisione mi permette di seguire tutta l'attività, e anche rivedere vecchi film... Tuttavia della televisione io preferisco i programmi tipo "La ricerca dell'Arca" o "Quark", insomma soprattutto i reportage giornalistici... Poi mi sento anche di dover dire che nel periodo parigino ho visto alla tivù francese dei reportage stupendi che la televisione italiana, chissà perché, non fa». Poi c'è la radio, l'ascolta? «Ah! io la tengo sempre accesa... L'ascolto quando mi sposto per casa o anche fuori, nel parco; mi tiene informata, mi tiene compagnia, mi rilassa. Questo perché io devo stare sempre in movimento sia in casa sia fuori e allora la radio mi segue». Le dà fastidio se fimo? «No, sono stata una fumatrice. Prima fumavo sigarette, poi sono passata alla pipa, ne comperavo in qualunque parte del mondo mi recassi. Solo due anni fa ho smesso del tutto». E stato difficile? «No, perché c'era la soddisfazione di sottrarsi a un vizio». Andiamo un po' indietro... Quanti anni aveva quando si è accorta di essere bella? «Veramente non me ne sono accorta mai. Da ragazzina ero una complessata, molto magra (mi chiamavano "schizzo") perché ero anche molto nervosa, sembravo un maschiaccio scheletrico». Ma risaltavano gli occhi... Da chi li ha presi? «Entrambi i miei genitori avevano occhi bellissimi. Mamma li aveva verdi, ma quelli di papà sono celesti, i più belli del mondo». Lei aspirava a fare l'attrice sin da bambina? «No, ho cominciato a lavorare come contabile in un grande magazzino a Milano. Ma non ci stavo bene, mi sentivo chiusa, in un ambiente serpentino, pieno di invidie». E allora come c'è anivata al cinema? «Seppi che il regista Carlo Lizzani per il film "Banditi a Milano" cercava volti nuovi. Io ed una mia amica ci presentiamo e ci troviamo in mezzo a decine di ragazze, tutte fornite di grandi fotografie fatte in studi fotografici. Io invece avevo solo una piccola foto da tessera. Beh, guarda il destino, proprio questa foto, provocando una certa ilarità, attirò l'attenzione su di me per cui il fotografo della produzione mi scattò delle istantanee. Risultai molto fotogenica e qualche giorno dopo mi chiamarono per affidarmi il ruolo della ragazzaostaggio della banda Cavallero». Poi che altro successe? «Lo stesso Lizzani mi incoraggiò a proseguire e venni a Roma. Papà mi concesse sei mesi di tempo, se non combinavo nulla avrei dovuto tornarmene a Milano. E invece venni subito presa da Lina Wertmùller per fare la moglie di Giancarlo Giannini in "Mimi metallurgico"... Sì, tutto è stato molto semplice». Non ha fatto nemmeno una scuola di recitazione... «No, ho imparato tutto stando sul set. In fondo sono una attrice istintiva e anche fortunata perché mi capitò ai miei inizi di fare "Profumo di donna" che, concorrendo all'Oscar, mi fece conoscere in tutto il mondo». Cosa è stato più difficile nella sua carriera? «Quando ho dovuto fare una total immersion per imparare l'inglese e il francese in pochi giorni. Questo è stato il periodo più duro della mia vita. Ma ne è valsa la pena, credo». Lamberto Antonelli Agostina Belli. «Ho un nuovo amore: è stupendo!»

Persone citate: Agostina Belli, Carlo Lizzani, Cavallero, Giancarlo Giannini, Giorgio Capitani, Lamberto Antonelli, Lina Wertmùller, Lizzani

Luoghi citati: Milano, Parigi, Roma