Una Pechino mignon accanto a Chieri di Selma Chiosso

Una Pechino mignon accanto a Chieri Un'area di centotrentarnila metri quadrati dovrebbe ospitare un villaggio «cinese» di tremila persone Una Pechino mignon accanto a Chieri L'Oriente in casa: bonsai, giardini e botteghe artigiane Che Chieri è proprio bella, i cinesi lo pensano da tempo. Tanto da voler costruire un loro villaggio proprio alla periferia della città. Tre architetti: Jing Zheng Zhi, Yuan Quin Jian e Wang Deryon (del prestigioso studio cinese «Building Design Institute») hanno lavorato per sei mesi attorno a questo progetto. Che, adesso, è stato presentato in municipio. Gli amministratori sono d'accordo anche se il sindaco, Giuseppe Berruto, frena un po' : «Non si può dire né sì né no. L'idea di per sé è buona ma dev'essere valutata in modo approfondito». La proposta viene da Liù Ka Leong e dal chierese Piero Masera, titolari di un'agenzia che cura i rapporti commerciali tra Italia e Cina. Per la creazione del villaggio è stata individuata un'area di 130 mila metri qua drati in strada Pecette L'insediamento è previsto per 3000 persone. Spiega Liù: «Non sarà una Chinatown ma uno spicchio di vera Pechino trasportata a Chieri. Nulla a che vedere con i sobborghi di Amsterdam o Parigi». E Piero Masera: «Così come l'abbiamo ideata sarà la prima piccola città orientale in Europa. Alcuni gruppi finanziari hanno già espresso interesse ma c'è spazio per altri. L'operazione costa 20 miliardi. I cinesi offrono mano d'opera, materie prime e una partecipazione diretta». La piccola Pechino pensa di sistemare a Est le abitazioni: casette in legno e muratura a forma di pagoda fra bonsai, laghetti, ruscelli e tanti, tantissimi, giardini. L'area commerciale sta in mezzo: un insieme di piccolissime botteghe artigia- nali costruite accanto a basi satelliti di grandi industrie orientali. Ad Ovest: scuole, biblioteche, palestre, musei e cinema. Intorno, a Nord e Sud, le case per i residenti fissi. Nel progetto rientra la possibilità di trasformare Villa Luigina di proprietà dell'ospedale in albergo. Ancora Piero Masera: «La Cina sta attraversando un momento difficile. Desideriamo che Chieri accolga artisti e uomini di cultura che non riescono a lavorare serenamente nel loro Paese». Il villaggio è una proposta culturale e, contemporaneamente, un ponte commerciale tra aziende dell'Ovest e dell'Est. Le imprese locali hanno tutto da guadagnare. L'ambiente naturale è favorevole e ricco di vegetazione, la sede ideale per questa nuova comunità. Però il piano regolatore di Chieri non prevede un insediamento del genere: per cui deve pronunciarsi il consiglio comunale ma potrà farlo solo dopo le elezioni. Selma Chiosso ■*T1:^ ti m m SHOW DRAWING Il disegno del progetto per la costruzione del «villaggio cinese in Chieri» presentato in Comune

Persone citate: Giuseppe Berruto, Jing Zheng Zhi, Liù Ka Leong, Piero Masera, Wang Deryon, Yuan Quin Jian