Lo stadio delle polemiche di Maurizio Tropeano

Lo stadio delle polemiche Dopo il Toro anche la Juventus solleva perplessità sulle condizioni poste dall'Acqua Marcia per l'uso dell'impianto Lo stadio delle polemiche E oggi è il ministro Tognoli a visitarlo Uno stadio dai due volti. Il gioiello d'ingegneria ammirato da centinaia di «visitatori tecnologici»: studenti e professori di politecnici europei e architetti giapponesi; ma anche da illustri «curiosi» come il presidente del Brasile, Collor de Mello e, stamane, il ministro dello Sport, Carlo Tognoli (ricevuto dal sindaco Maria Magnani Noya e dagli assessori Andrea Galasso e Lorenzo Matteoli). Eppure anche la pietra dello scandalo di interminabili contenziosi fra Comune e concessionaria, l'Acqua Marcia; fino alle polemiche di questi giorni, con la «rivolta» del Toro e i dubbi della Juve sulle ipotesi di gestione della Continassa, proposte dalla concessionaria. «Il tipo di contratto stipulato dal Comune (concessione trentennale alla società costruttrice con i diritti di gestione) ci ha salvato dall'ondata di aumenti dei costi che ha caratterizzato la costruzione e la ristrutturazione degli stadi nelle altre città italiane — dice Lorenzo Matteoli, assessore allo sport — còri' 30 miliardi Torino avrà una delle opere europee più importanti nel campo delle tensostrutture». Matteoli è sicuro: «Fino ad oggi abbiamo speso 22 miliardi, alla fine ne dovremo sborsare altri 8. Poi ci saranno i luoghi adatti dove verificare quale parte degli aumenti effettivamente avvenuti (Acqua Marcia parla di una spesa finale di 160 miliardi) potrà essere accollata alla città». Ma «congelati» per il momento i contenziosi fra il Comune e la concessionaria, sulla Continassa sono arrivate nuove polemiche scatenate dalle squadre di calcio cittadine. Il Torino — con toni duri: «O lo stadio, oppure niente Toro» — e la Juventus — in chiave più moderata: «La società costruttrice deve tener conto di noi» — contestano la convenzione che affida la gestione della struttura all'Acqua Marcia. Sotto accusa la gestione della pubblicità e i 2596 posti della tribuna vip dotati di ogni servizio, compresi i parcheggi. Il presidente granata Borsano ha minacciato la costruzione di un altro stadio. «Noi abbiamo fatto la conve¬ zione con l'Acqua Marcia — dice Matteoli — con l'idea che nessuno debba uccidere l'altro. Per noi, la società che gestisce la struttura, le squadre di calcio e gli organizzatori, in questo caso la Figc, non devono farsi la guerra ma trovare un'intesa. Non è interesse di nessuno avere un regime di monopolio. Le tre parti sono interdipendenti». Matteoli giudica favorevolmente gli interventi delle società di calcio: «Accogliamo con favore lo spirito imprenditoriale di Borsano e Chiusano. Finalmente si vedono gli elementi di imprenditorialità necessari per la gestione corretta dello spettacolo calcistico». L'assessore, però, respinge: «La gestione dello stadio è un problema che è logico sia affrontato dalla concessionaria e dagli utenti dello stadio. Sono convinto, però, che per far funzionare lo stadio la società dovrà per forza negoziare con gli organizzatori degli spettacoli». Ma assicura controllo: «Il nostro ruolo è quello di vigilanza perché non ci siano prevari» cazioni». Per il futuro, Matteoli pensa a una redistribuzione degli utili sul modello attuale: «Al posto della città ci sarà una società privata. Fino ad oggi il Comune prendeva una quota per l'affitto del campo e si era riservato i diritti pubblicitari. Non penso che l'Acqua Marcia possa vendere le tribune vip al di fuori degli interessi delle società». Matteoli non crede alla possibilità di costruzione di un nuovo stadio. Irrealizzabile anche l'ipotesi di ristrutturazione dell'impianto di corso Agnelli: «Il Comunale è un edificio fisicamente morto. Non si può pensare di fare una semplice operazione di cosmesi. Nei progetti per l'area abbiamo pensato ad un cambiamento di funzioni, con ampi spazi per servizi universitari e tempo libero». Così stamane Matteoli potrà illustrare tranquillamente il suo gioiello a Tognoli, «Ma — dice l'assessore — gli presenterò anche i progetti per la manutenzione straordinaria di altri impianti». Una richiesta di 30 miliardi per rimettere a nuovo decine di impianti, dalle pi¬ scine al Palavela. Ci saranno anche gli architetti che hanno redatto i progetti. Ma nell'agenda di Tognoli c'è anche un incontro con gli operatori turistici delle vallate montane per verificare la possibilità di stanziare contributi straordinari per far fronte a una stagione povera di neve e quindi di turisti. Poi il ministro riceverà gli albergatori per esaminare il problema della ricettività di Torino, specie dopo la bocciatura dei progetti per la costruzione di nuove strutture con le agevolazioni della legge per i mondiali del '90. Maurizio Tropeano Il ministro Carlo Tognoli oggi visita il nuovo stadio della Continassa che dovrebbe essere inaugurato ad aprile

Luoghi citati: Brasile, Torino