Gonne corte... anzi cortissime

Gonne corte... anzi cortissime Grandi firme ed «emergenti» in passerella a Milano con le collezioni di prèt-à-porter per il prossimo autunno-inverno Gonne corte... anzi cortissime Gli stilisti sfidano i rigori del grandefreddo MILANO DAL NOSTRO INVIATO Alle porte della primavera, in una Milano piena di sole, di carri e di maschere che segnano il clou del carnevale ambrosiano, ecco che la moda ci proietta verso l'autunno, smorza i colori, ci ripropone pellicce e cappottoni da grande freddo. Indiscusso protagonista infatti (fino a dopodomani), è il prèt-àporter per il prossimo autunnoinverno 1990-'91. Quattro, contemporaneamente, le manifestazioni: Modi!, cioè il salone delle firme prestigiose, delle seconde linee dei «grandi»; Contemporary, la vetrina dell'avanguardia e dei più giovani; Milanovendemoda, una mostra più orientata verso la produzione industriale e naturalmente Milano Collezioni, la perla di questi sette giorni di kermesse, il settore delle super firme. Tante le griffe e quindi tanti gli stili. Ancora una volta si può dire che ce n'è davvero per tutti i gusti, anche se da diversi punti sono arrivati segnali comuni: nel prossimo autunno ad esempio, trionferanno la minigonna, i pantaloni strettissimi, gli stivaloni alti fino alla coscia. Resisteranno però le linee morbide ed avvolgenti, vagamente informi, le giacche lunghe, le calze rigorosamente spesse e colorate, le scarpe basse basse. Il primo grande a sfilare è stato sabato Valentino con la linea Oliver, ovvero quella dedicata alle ragazze. Per loro ha ideato una serie di modelli dal taglio giovanile e semplificato fatto di tante gonnelline corte corte, magari plissé o in maglia, sormontate da lunghi golf o cardigan lavorati; tanti montgomery (un palmo sopra il ginocchio) rossi, gialli, verdi, a quadrettoni, oppure cappottoni a enormi righe marroni e nere, rosse e grige, con cappuccio. Alle più spigliate Valentino propone il tailleur-pantaloncino, con giacca fermata in vita da una cinturina e calconcini svasati, oppure il gilet dal piglio maschile o il «pigiama palazzo» con pantaloni affusolati in seta e grossa casacca trapuntata. Pantaloncini cortissimi anche per la linea Emporio di Armari, sceso in campo ieri. Ma se minigonne, bermuda, pantaloni ampi alle caviglie o chiusi da zip, calzemaglie intere interrotte alla vita da grossi scialli drappeggiati a gonna sono le novità per le giovanissime, i tailleur sciolti, magari damascati con disegni tapezzeria, i vestitini da sera minuti e neri, il cardigan di maglia da portare sopra la giacca, evidenziano la linea più da «signora». Per la sera giacche interamente di paillettes e una miriade di vestitini cortissimi a sottoveste e di camicie sciolte su pantaloncini che sembrano slip. E per sottolineare questa tendenza sexy ecco Mickey Rourke (l'affascinante di Nove settimane e mezzo) sfilare con l'ultima indossatrice. Per Laura Biagiotti la moda bisogna viverla in modo positivo e rilassante, con comfort e «sense of humour». Le proporzioni quindi sono decise: o molto corto o molto lungo; i colli sono importanti e spesso salgono a corolla, la spalla è a «martello». Lo scialle di cachemire a frange è l'inseparabile compagno delle gonne alla caviglia a mezzo godet. Gianni Versace pensa alla donna degli Anni Novanta come ad una persona sempre più indipendente, che ama avere un guardaroba che può inventare da sola volta per volta, mischiando i capi tra loro con grande creatività. Il '90 quindi per Versace segnerà il ritorno del piccolo paletot, degli abiti interi e di tanta tantissima maglieria. Per le più giovani (Versus), Versace si è ispirato soprattutto allo sport di montagna, quindi tante soluzioni improntate al comfort e al relax. Anche per lui trionfa il corto deciso ma tutto meno aderente che in passato, tutto è più fluido e fluttuante. «Leggerezza» è la parola d'ordine di Sanlorenzo. E l'effetto è ottenuto grazie l'impiego di tessuti morbidi e pregiati, sen¬ za sostegni. Le spalline sono dosate, i colli ampi e molli, quasi come sciarpe. Sanlorenzo lancia l'oro da indossare a tutte le ore, lo fa negli imbottiti in seta, neri da una parte e dorati, appunto, dall'altra; mischia il damasco alla pelle di cinghiale, ricama e impreziosisce vestiti e top. Ancora oro per gli impermeabili gommati, pastello per le giacche melange, mentre il cappotto di gusto maschile deve essere grigio. Sabato hanno sfilato gli «emergenti», quasi tutti fedeli alle stilistiche povere. Luca Coelli ha fatto addirittura uscire in pedana una madonna del Rinascimento con bambino in braccio ed ha introdotto lo stile molle e cadente delle popolane dell'epoca; Marina Spadafora, per la prima volta sulle pedane dei grandi stilisti, ha invece fatto ricorso ad un genere — quasi tutto in maglia — evocante 1' abbigliamento dei gauchos con tessuti coperta, colorati e lavorati a righe, con scialli a frange lunghe o calzemaglia da paggio medioevale infilate in stivaletti mosci di camoscio biondo. Diversa la collocazione di Paola Marzotto, figlia di Marta, che ha fatto il suo primo ingresso nella moda con una serie di composti abiti da signora, molto da sartoria, ispirati alla classica giacca da smoking. Tiziana Longo Il caiIleur-pantaloneino proposto da Oliver by Valentino per le giovanissime

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