Vertice di ministri per la siccità: 4000 miliardi di danni di R. Cri.

Vertice di ministri per la siccità: 4000 miliardi di danni Al Sud bacini ai minimi storici Vertice di ministri per la siccità: 4000 miliardi di danni ROMA. I danni previsti dell'agricoltura superano i quattromila miliardi. I ministri si riuniscono d'urgenza. In alcune zone le banche non sono disposte a concedere nuovi crediti ai contadini. Tutto per colpa di un inverno che è trascorso senza pioggia e con poca neve, soprattutto al Centro-Sud. Sicilia, Sardegna, Puglia, Basilicata, Campania: gli invasi sono ai minimo, l'emergenza siccità è drammatica. Si spera nello «stato di calamità», in finanziamenti straordinari. Soprattutto, si spera nella pioggia: ma i meteorologi prevedono ancora «asciutto». Il ministro della Protezione civile Vito Lattanzio comunica in una nota: «Considerata la preoccupante situazione della siccità e la necessità di rafforzare le misure di emergenza, già predisposte dal dipartimento, ho richiesto una riunione urgente, per i primi giorni della prossima settimana, a Palazzo Chigi, con gli altri ministeri interessati alla soluzione del problema siccità: Lavori pubblici, Agricoltura, Ambiente, Tesoro, Interno e Regioni». «Le banche sono terrorizzate per come stanno andando le cose. Molte hanno già annunciato di non essere disposte a concederci crediti». L'allarme viene dal presidente della Federazione agricoltori siciliani, Giuseppe Adragna. La «renitenza» al credito — come viene definita dalla Confagricoltura — è do¬ vuta all'impoverimento della terra, dopo due annate straordinariamente secche. I mancati raccolti tolgono ogni garanzia ai fidi che le banche hanno concesso alle aziende agricole. «L'unica soluzione — dice Adragna — è l'arrivo dei fondi della legge 286, cioè 140 miliardi. Altrimenti molte aziende dovranno chiudere. La campagna rischia di spopolarsi». Secondo i dati del ministero dell'Agricoltura, i danni della siccità nel 1989 sono stati di 3600 miliardi, un tetto che sicuramente verrà superato quest'anno. Dicono al ministero: «Si può già calcolare che fino ad oggi i danni sono almeno pari a quelli della passata stagione. Le falde a secco e gli invasi quasi vuoti creano grosse preoccupazioni per le irrigazioni delle colture primaverili-estive». La produzione di ortaggi, bietole, pomodori, mais potrebbe ridursi a un terzo. Intanto tra Basilicata e Puglia è guerra dell'acqua. I cinque invasi lucani potrebbero contenere 700 milioni di metri cubi: al momento ce ne sono in tutto 62 milioni, meno di un decimo. E l'acqua di alcuni bacini finisce quasi tutta in Puglia. «La usano gli agricoltori, mentre a noi serve per bere», lamentano i lucani. Proprio mentre l'acquedotto del Frida sta per razionare l'erogazione: 34 comuni resteranno con i rubinetti asciutti per tutto il giorno, tranne cinque ore. [r. cri.]

Persone citate: Adragna, Giuseppe Adragna, Vito Lattanzio

Luoghi citati: Basilicata, Campania, Puglia, Roma, Sardegna, Sicilia