«La Polonia deve sedere con i Grandi»

«La Polonia deve sedere con i Grandi» Jaruzelski e il premier Mazowiecki all'Eliseo: Parigi chiederà che partecipino alle trattative «La Polonia deve sedere con i Grandi» Mttteyran4 si^chier^a cofi Varsavia sulla questione tedesca PARIGI NOSTRO SERVIZIO La Francia chiederà che la Polonia venga associata al gruppo dei Sei (le quattro potenze vincitrici della Seconda guerra mondiale più le due Germanie) per garantirle un ruolo diretto nella discussione sulla riunificazione tedesca. Un ruolo che secondo il generale Jaruzelski viene giustificato non solo dalla vertenza Oder-Neisse ma anche «dal contributo dato dai soldati polacchi nella guerra di liberazione del popolo tedesco dal giogo di Hitler. E' una sorta di diritto morale che ci spetta». Per pe- orarlo Mitterrand telefonerà oggi a Kohl, un appuntamento telefonico fissato già da alcuni giorni, ma che alla luce della visita-lampo effettuata ieri a Parigi da Jaruzelski e dal primo ministro Mazowiecki rischia di divenire «caldo». Kohl si troverà di fronte un Mitterrand grande difensore delle esigenze polacche e per nulla soddisfatto della risoluzione sui confini votata giovedì dal Par- lamento di Bonn. Il presidente francese la considera «insufficiente» perché non fa esplicito riferimento alla linea OderNeisse, «frontiera intangibile». Come 51 anni fa Francia e Polonia sembrano marciare unite contro le velleità tedesche. Unificazione sì, ma solo a certe condizioni. La prima è di chiudere per sempre la vertenza sul confine orientale della futura Grande Germania. «Perché la riconciliazione si può ottenere solo sulla base di una mutua comprensione», ha detto Mazowiecki. «E la minoranza tedesca in Polonia è rispettata ed è parte integrante della nazione» ha aggiunto Ja¬ ruzelski. Così ora si sa che probabilmente la prossima settimana i 4 più 2 diverranno 4 più 3. Perché sembra difficile che Londra, Washington, Mosca e Berlino Est si oppongano alla richiesta franco-polacca che un isolato e contestato Kohl sarà quasi certamente costretto ad accettare. Resta da definire il quadro nel quale la Poionia potrà dire la sua sulla riunificazione tedesca, per evitare «di riproporre la formula di Yalta» come sottolinea il generale con gli occhiali scuri. Il precedente c'è, è quello della conferenza di Potsdam del luglio 1945 alla quale proprio la Polonia partecipò accanto alle potenze vincitrici. Allora venne ammessa ai lavori su un tema specifico, lo statuto di Berlino. Oggi potrebbe essere ascoltata al momento di trattare la questione Oder-Neisse. Poi — dice Mitterrand — l'insieme delle risoluzioni dovrà essere approvato da tutti i Paesi interessati (per vicinanza geografica o vicende belliche) in un «atto giuridico internazionale». Infine il trattato di pace della Grande Germania con la Polonia chiuderà il ciclo. I tempi? Brevi, par di capire. Forse già a Natale polacchi e tedeschi potranno voltare una pagina dolorosa delle loro relazioni. Paolo Potetti