Evasione fiscale, l'aumento è del 20%

Evasione fiscale, l'aumento è del 20% I controlli effettuati nell'89 dagli uffici delle Imposte dirette e Iva su oltre 450 mila casi Evasione fiscale, l'aumento è del 20% Calano gli accertamenti e cresce il numero degli evasori ROMA. Non accenna a diminuire il fenomeno dell'evasione fiscale nel nostro Paese. Secondo i «lati dell'anagrafe tributaria, infatti, il controllo effettuato nel corso del 1989 dagli uffici delle Imposte dirette e dell'Iva su oltre 450 mila posizioni fiscali ha evidenziato irregolarità nell'87,4 per cento dei casi, con la scoperta di una maggiore imposta evasa per complessivi 7632 miliardi di lire (+19,5 per cento rispetto al 1988). Il fenomeno è particolarmente allarmante tenendo conto che i controlli effettuati sono stati del 6,2 per cento inferiori a quelli dell'anno precedente, a causa dell'attività straordinaria dedicata dagli uffici alla determinazione dei coefficienti presuntivi di reddito. Gli uffici hanno inoltre provveduto ad assegnare pene pecuniarie per quasi 12 mila miliardi di lire (precisamente 11.569 miliardi). Dunque l'evasione fiscale risulta in aumento, nonostante l'impegno dello Stato a intensificare ì controlli e nonostante le multe salate che colpiscono i trasgressori. Evidentemente, comunque, qualcosa non funziona se le cifre, ogni anno, dimostrano che gli evasori non si sentono per nulla scoraggiati. Per quanto riguarda in particolare le sole imposte dirette (Irpef, Irpeg e Ilor), sono state controllate 284.037 posizioni fiscali, per 251.558 delle quali (l'88,6 per cento, + 0,2 per cento) è scaturito un avviso di accertamento. Anche in questo campo i controlli sono stati inferiori a quelli del 1988: le verifiche programmate sono state infatti circa 188 mila contro le 213 mila previste. Nonostante questo, il maggior reddito imponibile accertato è stato di 21.323 miliardi (+10,8 per cento rispetto all' anno prima) e la maggiore imposta evasa pari a 5868 miliardi ( +16,1 per cento). Le pene pecuniarie complessivamente assegnate sono ammontate a 5939 miliardi. La classifica dell'impunibile «nascosto» al fisco è guidata dall'Ilor (oltre 10 mila miliardi di maggior reddito accertato con le verifiche) seguita dall'Irpeg (6663 miliardi) e dall'Irpef (4659); la maggiore imposta accertata è stata di 1536 miliardi per l'Ilor, 2069 per l'Irpeg e 2263 per l'Irpef. Le verifiche si sono concentrate principalmente su commercio al mmuto (20 per cento) e all'ingrosso (9 per cento), seguiti da costruzioni e installazioni di impianti (7,2 per cento), servizi vari (7,3 per cento) e attività professionali (5,8 per cento). Nel campo dell'Iva, invece, i controlli hanno riguardato ol¬ tre 167 mila posizioni fiscali, delle quali circa 143 mila d'85,5 per cento, il due per cento in più dell'anno precedente) ha dato esito positivo. L'imposta evasa accertata è stata pari a 1494 miliardi di lire ( + 34,7 per cento), mentre le sanzioni pecuniarie irrogate hanno toccato quota 5360 miliardi. La maggior parte dei controlli in questo settore è stata svolta nell'ambito dell'industria manifatturiera (28,8 per cento), seguita dal commercio al minuto (21,4 per cento), altre attività commerciali (12,8 per cento), commercio all'ingrosso (9,1 per cento) e servizi (8,8 per cento). Infine il recupero d'imposta a seguito di riscontri effettuati sui versamenti per autoliquidazione omessi o carenti è ammontato a 489 miliardi, a cui vanno aggiunti 78 miliardi di penalità e sovrattasse irrogate. tr.i.]

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