In fuga col figlio adottivo: «La giustizia ci ha umiliati»
In fuga col figlio adottivo: «La giustizia ci ha umiliati» «La decisione del tribunale è sbagliata, adesso ci rifaremo una vita all'estero: quando sarà grande Dario deciderà» In fuga col figlio adottivo: «La giustizia ci ha umiliati» Lettera della coppia toscana che non vuole ridare il piccolo ai genitori naturali FIRENZE DAL NOSTRO CORRISPONDENTE «I giudici ci hanno ingannati ed umiliati». Così Mario e Cristina Luman sono «fuggiti» da San Giovanni Valdarno con Dario, il loro figlio adottivo. Adesso, in una lettera, parlano di scelta obbligata, un «sacrificio» fatto per amore verso il bambino. Dario, tre anni, con i Luman da quando aveva pochi mesi, dovrebbe essere restituito ai genitori naturali, come1 hanno deciso i magistrati di Firenze il 29 gennaio. Ma Mario e Cristina non ci stanno. Preferiscono fuggire, sfidare la giustizia (sono stati denunciati per sottrazione di minore) e 1'«esilio» in un Paese straniero. La loro è un'altra storia drammatica sorretta dal filo sottile che separa l'amore dal diritto. Si è scoperto ieri che la loro scomparsa non è una ribellione improvvisa né la voglia di un'ultima vacanza con il piccolo. E' una scelta meditata a lungo, una strategia sofferta. La conferma dei sospetti, che col passare dei giorni e il prolungarsi dell'assenza della famiglia di San Giovanni Valdarno avevano preso sempre più credito, si è avuta in mattinata, quando il sindaco della cittadina toscana Pedro Losi, compagno di partito e amico di Mario Luman, ha svelato una lettera consegnatagli mercoledì dall'avvocato Luigi Vecchi di Bologna, che da tempo segue gli interessi della coppia. In tre paginette i Luman spiegano perché hanno deciso di non piegarsi al volere della corte d'appello di Firenze che il 29 gennaio ha ordinato la riconsegna del bambino ai genitori naturali, Anna Avallone e Aniello Cristino. Nella lettera, inviata anche al comitato che si è costituito a San Giovanni Valdarno per so¬ stenere la battaglia legale dei Luman, non si usa mai la parola fuga. Si capisce che Mario e Cristina non si sentono fuorilegge, ma perseguitati. Per loro la sottrazione del bambino che hanno cresciuto fino ad oggi è una imposizione inaccettabile. Nella lettera si fa chiaro riferimento al pronunciamento di alcuni psicologi che, all'indomani della sentenza, ammisero la possibilità di «un grave trauma irreversibile» per il piccolo Dario, costretto a cambiare genitori, casa, abitudini, ambiente. Mario e Cristina hanno deciso di costruirsi un futuro lontani dalla Toscana. «Non è stato facile par noi fare questa scelta — ha scritto Cristina Luman — perché le nostre radici sono nel Valdarno, ma per Dario sarà meno traumatico sacrificarne alcune prima che vengano recise tutte». Dove sono i Luman e il bambino? In paese qualcuno dice negli Stati Uniti, dove avrebbero parenti alla lontana, o, più probabilmente, nel Sud America. Ma c'è anche chi sostiene che la coppia sarebbe ancora in Italia, nascosta da qualche parte: una tesi suffragata dal fatto che al momento della richiesta di rinnovo dei passaporti, circa un mese fa, i Luman si sono visti rifiutare dalla Questura di Arezzo l'inserimento di Dario sui loro documenti di espatrio. Per Mario e Cristina Luman, che avrebbero già dato mandato a una immobiliare di vendere il loro appartamento di San Giovanni Valdarno, si apre quindi una nuova vita piena di difficoltà. Ma con Dario. «E' nel suo interesse che abbiamo deciso di lasciare San Giovanni — scrivono ancora nella lettera —: la decisione del tribunale è stata ingiusta e sbagliata, ci hanno ingannato e umiliato, perché solo dopo alcuni mesi abbiamo saputo che i genitori naturali avevano deciso di riconoscere il bambino». I Luman affermano anche di aver preso un impegno con se stessi: quando Dario sarà cresciuto e in grado di capire la situazione, gli racconteranno la verità e sarà lui a fare la scelta definitiva. Insieme con la lettera di spiegazioni della fuga, Mario Luman ha inviato al sindaco Losi anche le sue dimissioni da assessore e da consigliere comunale di San Giovanni. I Luman hanno comunque ancora un'ultima possibilità di poter rientrare in Italia con Dario, senza essere costretti a consegnarlo ai genitori naturali (secondo quanto disposto dalla corte d'appello il passaggio sarebbe dovuto avvenire d primo settembre): l'avvocato Vecchi ha infatti inoltrato ricorso in Cassazione. Francesco Matteini
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