Sacchi: «Siamo terrestri, altro che marziani»

Sacchi: «Siamo terrestri, altro che marziani» Il tecnico del Milan ritiene i suoi giocatori logorati dagli impegni e lancia l'allarme alla vigilia del match con la Juve Sacchi: «Siamo terrestri, altro che marziani» «Paghiamo il forfait di Gullit» MILANELLO DAL NOSTRO INVIATO A spasso per i cieli d'Europa per tutta la notte. Niente male come dopo partita. I soliti ritardi dell'aereo, il solito «accampamento» nell'aeroporto deserto a caccia di panini e bibite. L'arrivo alla Malpensa alle 3 e mezzo del mattino, tutti a casa dopo le cinque. Chi dobbiamo ringraziare, Sacchi o Berlusconi? Il Milan che spende miliardi specula su qualche milione per il pernottamento? Così Sacchi ed i suoi collaboratori hanno improvvisato un «summit» in un bar, a luci spente, per discutere sul momento della squadra, i provvedimenti da prendere. La diagnosi è stata unanime, rispecchia quella già espressa da Berlusconi. Semplice «surmenage», troppi impegni. «Il Milan è squadra di terrestri non di marziani», ha ricordato ancora una volta Sacchi. Il Milan non è in crisi: un pareggio col Malines sarebbe stato sottoscritto da molte squadre, comprese Dinamo Bucarest, Dinamo Minsk, Atalanta, Ajax, Anderlecht, Eintracht, Malmoe, ovvero tutte quelle che hanno perso le penne affrontando il club della piccola cittadina belga. Nel tracciare il suo bilancio, Sacchi ricorda gli impegni, davvero massacranti, affrontati dal suo Milan: «Ad ottobre le sfide col Real Madrid, a novembre la Supercoppa col Barcellona, a dicembre l'Inter¬ continentale in Giappone, a gennaio la Coppa Italia, a febbraio le tre gare col Napoli ed ora, mentre noi siamo alquanto logorati, troviamo un avversario che grazie alla sosta invernale è al meglio della condizione. Di più non possiamo fare». La lunga notte all'Heysel (costata cara al borgomastro di Bruxelles colpito alla fronte da una pietra lanciata, pare, da tifosi del Malines: se l'è cavata con molta paura e un bernoccolo) ha lasciato le tracce soltanto in una caviglia di Costacurta che non potrà giocare a Torino, a differenza di Giovanni Galli che verrà confermato fra i pali vista la sua forma. In difesa sarà il turno di Filippo Galli mentre rientrerà Tassotti a dare ordine al reparto. «Avremo bisogno di gente fresca contro questa Juventus che ha vinto alla grande ad Amburgo, ma non mi ha sorpreso. La settimana scorsa ci ha stretti d'assedio, è in eccellenti condizioni fisiche e ci farà soffrire anche domenica. A Roma avevano scritto, dopo il 4-0, che eravamo marziani ma c'era esagerazione. Anche perché i ragazzi di Radice potevano andare loro in vantaggio e sull'1-0 anche pareggiare. Siamo una squadra di uomini, con pregi e difetti, anche se dotati di grande volontà. E dovremo dimostrarlo in questo mese visto che la sfida di ritorno col Malines capita dopo Juventus ed Inter». Mai come in questi frangenti il Milan ha avuto bisogno di sfruttare la sua «panchina lunga» anche se Sacchi non è d'accordo, anzi contesta questo concetto. «Ogni volta che si parla degli assenti, si dimentica un certo Gullit. E' la nostra prima punta e non ha mai giocato. Anzi, non ho mai potuto disporre dei tre olandesi assieme. A gioco lungo questi forfait si pagano, altrimenti che senso avrebbe acquistare grandi campioni se poi non possono essere sfruttati? In campionato riusciamo a nascondere le nostre manchevolezze, nelle Coppe è più difficile». Anche la tattica del Malines non ha sorpreso Sacchi che conosce a fondo il calcio belga, le sue particolari caratteristiche a livello di club se non proprio per i singoli campioni. «Loro buttano la palla avanti, con il portiere che dà l'esempio, e poi vanno all'assalto dell'avversario che cerca di conquistarla. Un concetto molto semplice ma applicato alla grande. Giocano senza pensare, mettono in difficoltà chiunque. Presi singolarmente, non sono un granché: l'hanno dimostrato anche quelli che sono venuti a giocare in Italia, come Vandereycken, Cook, Scifo; messi assieme formano una grande forza. E poi i giocatori del Malines dovevano dimostrare di essere nella ragione quando hanno chiesto l'allontanamento di Krol». Giorgio Gandolfi Contro la Juve. Filippo Galli giocherà domenica a Torino: al Milan servono forze fresche