C'è Eriksson sul ritmo bianconero

C'è Eriksson sul ritmo bianconero C'è Eriksson sul ritmo bianconero Dino Zoff e Sven Goran Eriksson alla pari in testa alla classifica europea per media punti. Juventus e Benfica hanno vinto tutte le partite sin qui disputate, un cammino di assoluto prestigio. Ancora più meritevoli i bianconeri che, impegnati in Coppa Uefa, hanno alle spalle un turno in più rispetto ai portoghesi in corsa nella Coppa dei campioni. E fra i due tornei, da anni non è più il caso di fare distinzioni in fatto di difficoltà. La statistica curata da Bruno Colombero, pubblicata in questa pagina, sottolinea con punti e gol le imprese delle 24; squadre ancora impegnate nella "stagione europea che si avvia alla fine. Italia, Germania e Belgio con quattro club ancora in lizza, Francia con tre, agli altri paesi briciole sparse. Persi per strada, meno il Psv battuto 2-1 in Baviera, i club olandesi che dovrebbero rappresentare i campioni europei. Se lo specialista in scoperte Romeo Anconetani ha mollato la pista del paese dei tulipani (malgrado la riconoscenza imperitura per Kieft che fra costo e ricavo gli ha fruttato quattro miliardi), vuol dire che il meglio d'Olanda è già fuori casa. E le nuove leve, senza esempi a portata di occhio, stentano a produrre. Alla Spagna, complice il Milan che ha distrutto il Real, è rimasto il Valladolid. L'Unione Sovietica rischia di perdere anche il Dniepr, unico superstite della setacciata, sconfitto di misura a Lisbona. Juventus bravissima e Sampdoria con un po' di fortuna. Fiorentina e Milan ben sistemate per «ritorni» che comunque non saranno facili. Toscani e lombardi pagano stress psicologici e fisici. Baggio si è perso nelle polemiche sul suo domani, Dunga prosegue nella sua stagione da giocatore presente ma poco partecipe. I rossoneri, malgrado il surrogato dei cambi, cominciano a sentire l'usura, e si affievolisce un poco anche lo splendido Franco Baresi al quale si è chiesto troppo. Le antipatie sparse per questo Milan padrone di tutto, anche della fatica, possono svanire. Non ci sono marziani: il confronto di ieri l'altro a Bruxelles ha detto che anche i giocatori di Sacchi sono uomini. Dopo la ridda delle differite su vari canali, la notte televisiva di mercoledì ha consentito almeno di vedere in pace la parr tita di Monaco fra Bayern e Psv. Il gioco non avvincente ha permesso di notare gli spazi vuoti sulle gradinate dell'Olympiastadion. Trentatremila spettatori scarsi, per un impianto che ne può contenere 70 mila. Stesse presenze all'Heysel per Malines-Milan, 42.900 per Amburgo-Juventus, forse partecipazione-record della giornata. Il dubbio è d'obbligo perché ci mancano i dati di Benfica-Dniepr, e il tifo portoghese è notevole. Con poche eccezioni, comunque, pubblico modesto in Europa. Alla gente basta già una differita per stare a casa. Dopodomani, forse, il pay-tv corroborerà gli incassi. Intanto, la partita con esili cornici è un fallimento. Bruno Perucca