Bnl, scocca l'ora della pulizia

Bnl, scocca l'ora della pulizia Tre spine dal passato: perdite sui Bot, crediti difficili e rischi sull'estero Bnl, scocca l'ora della pulizia Savona amministratore delegato quando l'istituto diventerà Spa ROMA. Prima sono saltate fuori perdite sui titoli ormai dimenticate. Poi sono stati scoperti rischi eccessivi sui finanziamenti ai Paesi in via di sviluppo. E, come se non bastasse, sono spuntati crediti difficilmente incassabili. In un colpo solo, la Bnl ha però deciso di fare piazza pulita: ha riconosciuto tutti gli errori del passato. Così, il bilancio del 1989, approvato mercoledì dal consiglio di amministrazione, si fa carico dei passi falsi compiuti negli ultimi anni. Il risultato immediato è pesante: il bilancio si chiude con un disavanzo contabile di 498 miliardi. E' la premessa indispensabile per ricostruire l'immagine dell'istituto, deteriorata soprattutto per il caso Atlanta, i 4 mila miliardi di crediti facili concessi all'Iraq. «Le rigorose scelte di bilancio adottate dai consiglieri e che sono in linea con quelle applicata, da alcune grandi banche internazionali, consentiranno alla banca di affrontare la sfida competitiva su basi solide e con la necessaria flessibilità operativa», assicura Giampiero Cantoni, presidente della Bnl. L'operazione pulizia è scattata insieme alla riforma dello statuto: la Bnl diventa una società per azioni. Aprendosi al mercato e in vista della quotazione in Borsa (possibile dopo l'approvazione della legge sulle banche pubbliche), la Bnl doveva garantire conti più trasparenti. Una ricerca della direzione studi definisce le iniziative delle grandi banche per ripulire il bilancio una «decisione coraggiosa» perché «non è mai facile ammettere di aver compiuto errori di valutazione» e «perché il riconoscimento di questo errore ha un immediato impatto negativo sugli utili dichiarati». Per la Bnl, la svolta coincide con la nuova guida dell'istituto: Cantoni e il direttore generale Paolo Savona sono in carica da nemmeno sei mesi, dopo le dimissioni di Nerio Nesi e Giacomo Pedde per l'affare di Atlanta. L'autocritica assume particolare significato perché Can¬ toni è socialista come Nesi. Il punto più delicato riguarda l'addebito al conto economico di perdite sui titoli per 416 miliardi, registrate nel 1987. «Compravamo titoli a un prezzo troppo elevato, concordato con il Tesoro ma fuori mercato» racconta un alto dirigente. La Bnl, che è la banca del Tesoro (azionista con la maggioranza assoluta), assecondava la politica del ministero, guidato nell'87 dal de Giovanni Goria e poi, con Goria presidente del Consiglio, dal socialista Giuliano Amato. Per sostenere i rendimenti dei titoli di Stato, la Bnl acquistava a un valore eccessivo; ma contemporaneamente il Tesoro favoriva la discesa dei tassi. «Eravamo diventati gli interlocutori stabili del Tesoro per l'emissione dei titoli» aggiunge l'alto dirigente. La scelta di oggi può suonare quindi come una smentita di un'intera linea di politica economica. Per la banca significa riacquistare libertà d'azione: avere in carico titoli a un valore troppo elevato comporta perdite sicure al momento della vendita; abbattuto il valore, la banca può invece seguire il mercato: secondo Cantoni, è stata restituita «completa flessibilità alla gestione finanziaria e di tesoreria, creando quindi i presupposti per una maggiore redditività del comparto». Il valore dei titoli è ora inferiore di 880 miliardi a quello nominale di rimborso. Punto due dell'operazione pulizia è il raddoppio di fatto degli accantonamenti legati ai rischi per i finanziamenti ai Paesi in via di sviluppo: sono cresciuti di 232 miliardi. La copertura dell'esposizione è salita così dal 26 al 50%, in sintonia con il comportamento delle maggiori banche mondiali. La ricerca della Bnl cita poche banche che sono sotto la soglia del 50% e ricorda che molti istituti hanno dilatato gli accantonamenti, incuranti delle conseguenze negative sui bilanci. Ma l'esigenza di fondo, si precisa, è «procedere ad una pulizia del bilancio per consentire agli investitori di valutare corretta- mente le risorse che le singole banche hanno realmente a disposizione». La Bnl, per esempio, ha fatto scomparire dall'attivo del bilancio 580 miliardi di crediti non riscossi e difficilmente incassabili: sono, in gergo, le sofferenze per le quali si è fatto ricorso ai fondi rischi. Con ulteriori accantonamenti ai fondi rischi per 663 miliardi, la banca è arrivata a quota 1470. «Abbiamo voltato pagina e ci presentiamo sul mercato all'insegna della trasparenza» sostiene Cantoni. Il 26 aprile l'assemblea approverà sia il bilancio sia il nuovo statuto. Anche il vertice cambierà fisionomia. Savona si appresta a diventare amministratore delegato, carica finora inesistente. Roberto Ippolito SEI NOVITÀ' PER LA BANCA Il patrimonio della Brìi è cresciuto per effetto dell'aumento di capitale riservato a Ina e Inps attuato nel dicembre '89 di 817 miliardi di lire. Tra le voci che appesantiscono il conto economico '89 ci sono 416 miliardi di lire che costituiscono le differenze negative tra il valore di libro e il valore di mercato dei titoli per investimento. Il valore di libro dei titoli in portafoglio è risultato, al 31 dicembre '89 inferiore di 880 miliardi ai valori di rimborso. Una differenza dovuta alla necessità di adeguare il portafoglio titoli ai valori di mercato, per restituire flessibilità alla gestione finanziaria e creare una maggiore redditività. Gli accantonamenti sono stati potenziati con un importo di 232 miliardi di lire a copertura del generico rischio verso tutti i Paesi in via di sviluppo. Un rafforzamento destinato a fronteggiare anche il potenziale rischio Iraq. In generale, poi, il bilancio '89 ha visto un forte aumento della quota di copertura dell'esposizione verso i Paesi in via di sviluppo con il debito che passa dal 26% circa di fine '88 a oltre il 50%. Agli azionisti non verrà distribuito dividendo per l'89, mentre per i possessori di quote di risparmio la distribuzione è solo rinviata perché hanno diritto a ricevere il dividendo minimo statutario (8% sul nominale) relativo all'esercizio '89 ai momento della distribuzione del dividendo '90. PRINCIPALI DATI DI BILANCIO IN MILIARDI DI LIRE 1989 VARIAZIONE SUL 1988 AVANZO LORDO (ESCLUSIINTERESSI Dl MORA) 698 +16,8% MARGINE Dl INTERESSE 1.696 +12,1% MARGINEDI INTERMEDIATE 2.550 +6,2% MEZZIAMMINISTRATI 96.612 +11,4% MEZZI AMMINISTRATI Dl BANCA E SEZIONI m m M „•>/ [ESCLUSIPARABANCARIO E CONSOCIATE ESTEREJ '",00a tll,U7D PROWISTA TOTALE 82.373 +5,8% PROWISTA IN LIRE IN ITALIA 36.628 +13,8% IMPIEGHITOTALI 84.366 +11,3% IMPIEGHIPERCASSA 31.778 +27,3% ESSS3SSS3SSS8S In alto Giampiero Cantoni e Paolo Savona, presidente e direttore generale della Banca Nazionale del Lavoro. Nel grafico sono in evidenza risultati e novità che emergono dal bilancio dell'istituto per l'89

Luoghi citati: Atlanta, Iraq, Italia, Roma, Savona