Toscana in emergenza Decine di black-out paralizzano le aziende di Omero Marraccini

Toscana in emergenza Decine di black-out paralizzano le aziendeLa salsedine blocca le linee Toscana in emergenza Decine di black-out paralizzano le aziende LIVORNO DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Per l'Enel è emergenza elettrica in Toscana. L'ente è in ginocchio poiché l'accumulo di salsedine marina sui fili, gli isolatori elettrici ed i condensatori delle centrali s'è esteso a tutta la regione: l'altra notte 40 black-out hanno avuto effetti disastrosi per le industrie a ciclo continuo. I danni ammontano a varie decine di miliardi. La situazione è andata aggravandosi ieri sera al primo calare del sole con la ripresa delle microinterruzioni di energia nelle province di Pisa, Lucca, Siena ed Arezzo e parzialmente a Firenze. Per fronteggiare la situazione l'Enel ha mobilitato mille uomini guardafili e sta impiegando due elicotteri della Protezione civile per rimuovere dalle condotte elettriche le incrostazioni di salmastro. Ma già alcune industrie hanno avanzato l'ipotesi di mettere il personale in cassa integrazione. Le più colpite sono la Fiat (ex Spica) e la Motofides: le aziende (che producono componenti per auto per l'impianto robot di Termoli) non riescono adesso a tornare a regime. Si teme che la produzione della Tipo e della nuovissima Tempra subisca ritardi. La società chimica Solvay di Rosignano cerca di fronteggiare la situazione con alcuni impianti-tampone autonomi, ma anche ieri ha dovuto bloccare alcune delle principali produzioni. Nel settore del vetro sono ormai fermi gli impianti dell'industria Borma: occorreranno settimane per rimettere i forni a regime. Semiparalizzato anche l'impianto principale della Dow Chemical di Livorno. Ferma la Sice (ex Pirelli) che produce cavi telefonici. A Piombino è bloccato l'impianto meccanografico della Magona. L'area della zincatura è saltata e si dovrà chiedere l'intervento di tecnici dall'Inghilterra per riparare le delicatissime elettrovalvole. La Dalmine ha dovuto rottamare tonnellate di tubi usciti in automatico ma con tutti i dati sbagliati. Ieri mattina a Pontedera la Piaggio ha dovuto interrompere la produzione fino alle 11 : la salsedine accumulata sui cavi è entrata in contatto con l'umidità delle nebbie notturne e ha prodotto scariche di corrente che hanno fatto scattare i servizi automatici di sicurezza. «In queste condizioni — dice Ernesto Laviosa, presidente degli industriali livornesi — è diffìcile pensare alla piena ripresa degli impianti. Le microinterruzioni fanno sballare le macchine elettroniche a controllo numerico computerizzato, i robot impazziscono». Il Tirreno, quotidiano livornese, non è uscito giovedì a causa dei black-out. Ieri è giunto nelle edicole quasi a mezzogiorno per lo stesso motivo. E' mancato il pane ai mercati. Sono in difficoltà le aziende che si occupano di congelamento delle carni. Ferme le mense nelle scuole materne. A Pisa un pensionato, infermo nel letto, è morto a causa di un incendio provocato da una candela che aveva acceso dopo che era andata via la luce. L'anziano, Gino Meozzi di 85 anni, non sopportava il buio. Quando la corrente è andata via si è fatto accendere, da una convivente che dormiva in un'altra camera, una candela che poi è caduta per terra, sul tappeto. In pochi minuti la stanza è stata invasa dal fumo e l'uomo è morto per soffocamento. Omero Marraccini

Persone citate: Ernesto Laviosa, Gino Meozzi, Spica