Gli 007 elvetici sotto inchiesta
Gli 007 elvetici sotto inchiestaSVIZZERA Accuse al ministero della Difesa Gli 007 elvetici sotto inchiesta BERNA NOSTRO SERVIZIO Quando prese il telefono per avvisare il marito di lasciare la Shakarchi, una società sospettata di riciclare narcodollari, Elisabeth Kopp non immaginava certo la crisi istituzionale che stava per provocare. Il ciclone che un anno fa aveva investito il dipartimento di Giustizia e Polizia da lei diretto si è ora spostato al ministero della Difesa e sui suoi inquietanti servizi segreti sui quali ora indagherà una commissione parlamentare d'inchiesta. Lo scandalo aveva ripreso forza in autunno, dopo la pubblicazione del rapporto della prima commissione parlamentare d'inchiesta per far luce sulla gestione del dipartimento di Giustizia e Polizia. Nei locali della polizia, i parlamentari avevano rinvenuto un archivio di 900 mila schede intestate a persone e organizzazioni al disopra di ogni sospetto. Lo scandalo ha valicato poi le frontiere del dicastero di Giu¬ stizia e Polizia e ha ormai investito il ministero della Difesa dove è stato scoperto un altro tentacolo della piovra delle schede. La lista più misteriosa interessa 5 mila cittadini che, in caso di crisi, avrebbero dovuto essere arrestati o messi sotto stretta sorveglianza. Ma c'è di più. Nella seconda metà degli Anni Settanta, la Svizzera aveva anche un «esercito ombra» forte di 2 mila uomini, che in caso d'invasione nemica avrebbero dovuto assicurare la resistenza. Lo dirigeva Albert Bachmann, un ufficiale in disgrazia, che vive in Irlanda e che si è rifatto vivo improvvisamente in questi giorni rilasciando interviste. Davanti a questa montagna di sospetti, il Parlamento elvetico ha creato una seconda commissione d'inchiesta: dieci parlamentari indagheranno sui famosi schedari del ministero della Difesa e sulle attività degli agenti segreti militari. Il Senato ha dato ieri il suo assenso, i deputati lo faranno lunedì. [p. m.] _
Persone citate: Albert Bachmann, Elisabeth Kopp, Shakarchi
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