La Pantera contesta Craxi di R. I.

La Pantera contesta Craxi La Pantera contesta Craxi Rodotà offre 100 mila lire agli studenti: stracciate BOLOGNA. Non poteva mancare anche al congresso comunista una «zampata» della Pantera, il movimento degli studenti universitari, che ha messo in allarme i servizi di sicurezza fin da mercoledì notte e creato qualche imbarazzo al leader socialista Bettino Craxi e a un ministro-ombra del pei, Stefano Rodotà. Tutto è incominciato quando le luci del Palasport, conclusa la giornata d'avvio del congresso, si erano già spente e i politici cercavano di stemperare tensioni e contrapposizioni nell'intimità — relativa — di un ristorante bolognese. Gli studenti hanno seguito le orme di alcuni leader dirigendosi verso il locale «Le tre frecce», dove si erano recati per cenare (ma non insieme) Craxi con il suo seguito e Rodotà con la moglie. Il leader del partito socialista è stato contestato da circa duecento studenti piazzati davanti al ristorante, che hanno incominciato a scandire slogan con- tro il psi e il suo segretario. Craxi ha comunque continuato a cenare «protetto» all'esterno da agenti della Celere, funzionari della Digos e anche dal questore di Bologna, Cannarozzo. All'uscita alcuni studenti hanno anche tentato di sdraiarsi in terra per intralciare il passaggio del leader psi, che però è riuscito a rientrare in albergo. Il segretario socialista più tardi, commentando l'episodio, ha precisato che i giovani gridavano «Craxi boia» e che non si trattava di persone provenienti dal congresso del pei: «Erano giovani di tutt'altro genere» ha detto e ha ricordato che non è stata la prima volta che ha subito una contestazione così dura: «E' già accaduto per esempio — ha ricordato — proprio qui a Bologna dopo la strage dell'80 uno mi venne addosso gridandomi "assassino!". Dovettero fermarmi perché lo stavo afferrando per la collottola». Ma nella contestazione è sta- to coinvolto anche Stefano Rodotà, ministro-ombra comunista per la Giustizia, che non ha mai nascosto le sue simpatie per il movimento studentesco degli Anni Novanta. Il senatore, ritenuto «colpevole» di trovarsi nello stesso posto dove era Craxi, è stato apostrofato dagli studenti: «Stai mangiando in un ristorante di lusso — gli hanno gridato dopo averlo visto entrare alle "Tre frecce" — mentre noi non abbiamo i soldi per sfamarci». Rodotà ha fatto immediatamente marcia indietro e ha tirato fuori dal portafogli centomila lire dandole a uno studente: «Andate a bervi una birra», ma il gesto e la frase hanno avuto un effetto imprevisto (soprattutto per Rodotà) e così lo studente ha teatralmente strappato la banconota, distribuendo i coriandoli ai suoi colleghi. A quel punto il ministro-ombra ha preferito lasciare il ristorante. Ma la Pantera non ha risparmiato neppure Achille Occhetto che, tornato all'hotel Baglioni dopo l'estenuante giornata, ha dovuto fare i conti con una serenata di cori intonati dagli studenti sotto la finestra. La serata studentesca ha comunque lasciato il segno. La contestazione della Pantera ha infatti costretto le forze dell'ordine a una più stretta sorveglianza e così ieri la scorta non ha mai abbandonato Bettino Craxi, neppure sul palco delle delegazioni dei partiti al Palasport. Il rinforzo di vigilanza non è stato molto gradito al servizio d'ordine interno del pei, che ha avuto uno scambio di pareri con le «guardie» assegnate all'ospite. Chiarita la situazione ed appurati i motivi del rinforzo di sorveglianza, il nervosismo è scomparso e la situazione è tornata alla noi malità. Il leader socialista comunque è stato ancora preso di mira ieri mattina all'uscita dal Palasport, ma in modo meno aggressivo, da qualche pantera con la mimosa. [r. i. ]

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