Il treno avvicinerà Torino all'Europa di Bruno Gianotti

Il treno avvicinerà Torino all'Europa Il Comitato per l'alta velocità studia collegamenti rapidi con le ferrovie oltre frontiera Il treno avvicinerà Torino all'Europa Progetto perportare il Tgv in Piemonte e il Pendolino a Lione TORINO. Il Piemonte chiede un collegamento efficiente con l'Europa: un sistema regolare, veloce e soprattutto «universale» di trasporto per uscire dallo scomodo ruolo di regione-frontiera, bloccata dalle barriere naturali delle Alpi e dalle insufficienze di un sistema stradale destinato al collasso entro i prossimi vent'anni: il volume del traffico merci ai valichi alpini è destinato a salire del 100% entro il 2000 e del 200% entro il 2015. La scelta, in accordo con le ultime direttive Cee, cade sul trasporto ferroviario e dal capoluogo subalpino parte un impulsò concreto per promuovere una linea internazionale, l'asse Est-Ovest, da Barcellona a Trieste attraverso Marsiglia, Lione, Torino, Milano e Venezia. L'iniziativa nasce da un Comitato per l'alta velocità, un organismo composto, alla pari, da forze pùbbliche e private. Da un lato la Regione (con il presidente Vittorio Beltrami e l'assessore ai Trasporti Andrea Mignone), oltre al sindaco di Torino, Maria Magnani Noya. Dall'altro Umberto Agnelli, presidente del Gruppo Infrastrutture della Round Table degli industriali europei, Marcello Pacini, presidente dell'Associazione per Tecnocity, e Giuseppe Pichetto, presidente di Federpiemonte. Le necessità, illustrate ieri alla prima «uscita» del comitato, sono urgenti: collegarsi alla grande rete di ferrovie europee. Per raggiungere l'aggancio è necessario, prima, uno sforzo di promozione, in Italia e in Europa, a favore della direttrice EstrOvest, quindi proposte di interventi e progetti, in collegamento con Cee, ministero dei Trasporti, Ferrovie dello Stato e gli analoghi Enti dei Paesi interessati. Le difficoltà non saranno po¬ che. Umberto Agnelli ha definito le attuali reti ferroviarie «un mosaico sconnesso di situazioni», con diversità fondamentali in fatto di alimentazione, di tecnologie, di segnalamento e di sagome ferroviarie. In più, i progetti italiani dovranno fare i conti con la tradizionale incertezza di ministeri e ferrovie, che hanno appena abbozzato le direttrici delle nostre linee ad alta velocità, mentre l'Europa fornirà una rete di 30 mila chilometri entro 10 anni. La strategia del Comitato punterà dunque sulla concretezza. In attesa di un collegamento diretto con Lione, il primo passo punterà a migliorare la linea esistente (attraverso il Frejus e Modane): «Entro l'estate — hanno precisato Beltrami e Agnelli — partiranno gli studi per consentire un risparmio del 30% sugli attuali tempi di percorrenza e i contatti per un miglior utilizzo dei treni ve¬ loci». In sostanza, significa andare da Torino a Lione in poco più di 3 ore (invece di 4 ore e 15 minuti), con un treno-passeggeri tradizionale, e tagliare ancor più il tempo di percorrenza se fosse raggiunto un accordo tra le Fs italiane e la francese Sncf per scambiarsi i treni veloci, con il Pendolino in servizio fino a Lione e il Tgv fino a Torino. Il collegamento potrebbe decollare nel '91 e, nel frattempo, andranno avanti gli studi sulla direttrice Est-Ovest, da realizzare attraverso una direttissima Torino-Lione (circa 60 chilometri di gallerie, costo stimato circa 8 mila miliardi) e una prima tratta Torino-Milano. Da 4 anni esiste un progetto di ferrovia veloce ricavata' accanto all'autostrada, con un preventivo di investimenti per 1400 miliardi. Bruno Gianotti

Persone citate: Agnelli, Andrea Mignone, Beltrami, Giuseppe Pichetto, Marcello Pacini, Maria Magnani Noya, Umberto Agnelli, Vittorio Beltrami