Mosca a Bonn: niente annessioni di Emanuele Novazio

Mosca a Bonn: niente annessioni Mosca a Bonn: niente annessioni E Shevardnadze trova inWeizsaeckerun alleato BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Le cautele é le ansie di'Mosca per i ritmi e le modalità dell'unificazione tedesca tornano a soffiare sulla coalizione di Helmut Kohl. All'indomani del compromesso sulle garanzie per i confini polacchi; dal Cremlino arriva un messaggio che suona a monito per il Cancelliere, con una lettera del ministro degli Esteri Eduard Shevardnadze al collega tedesco Genscher che respinge, nella sostanza, la «via maestra» per l'unificazione individuata da Kohl. Il governo sovietico, scrive Shevardnadze secondò indiscrezioni raccolte dall'agenzia «Dpa», è preoccupato per l'imprevedibilità degli sviluppi del processo di unificazione. Si va troppo svelti, insiste il ministro; ma soprattutto, Mosca teme che il Cancelliere voglia una «rapida annessione» della Ddr grazie all'articolo 23 della «Legge fondamentale» tedescooccidentale, secondo il quale la Costituzione occidentale può entrare automaticamente in vigore in «altre parti della Germania»; l'annessione può essere diretta, dunque. ... Se prevalesse questa», via, conferma Shevardnadze in un'intervista al settimanale tedesco-orientale*«Neue Berliner Illustrierte» che comparirà stamane, l'unità tedesca «si fonderebbe su una base puramente nazionalista e non sarebbe democratica né equilibrata». «Chi può garantire che lo stesso articolo non sarà usato da altre regioni che non fanno più parte da tempo dèlia Germania e che non fanno parte della Repubblica Federale né della Ddr?», si chiede il ministro, con un riferimento agli ex territori tedeschi a Est della linea OderNeisse assegnati dopo la guerra alla Polonia e all'Urss. Lunedì, nel momento di massima tensione con gli alleati liberali di governo e in una situazione di pre-crisi, Kohl aveva ammonito che molto più del problema Oder-Neisse sarà il comportamento di fronte all'articolo 23 a garantire la coesione del governo. Secondo fonti attendibili, le parole di Kohl hanno provocato la collera di Genscher: il ministro degli Esteri non è contrario in via di principio all'articolo 23, ma ritiene che la Ddr deve restare responsabile della procedura per la sua .attuazione. ■ Secondo Genscher, soprattutto, non bisogna dar l'impressione di costringere la Ddr a una «annessione», come Shevardnadze gli ha del resto ricordato. E' attorno a questo tema che si è dunque spostato all'improvviso il dibattito dopo il compromesso sui confini; la presa di posizione di Mosca non potrà che alimentarlo. In un'intervista a quattro quotidiani («Le Monde», «Financial Times», «New York Times» e «Corriere della Sera»), anche il presidente della Repubblica Richard von Weizsaecker è sembrato prendere le distanze dal Cancelliere: è importante che ì due Stati tedeschi siano su un piede di eguaglianza nel processo di unificazione, ha detto, mentre il ricorso all'articolo 23 non lo consentirebbe. Se prevalesse là «via maestra» del Cancelliere, inoltre, la cornice internazionale a sei, anzi «quattro più due» come si è stabilito di definire le consultazioni fra le quattro potenze che hanno vinto la guerra e le due Germanie, diventerebbe piuttosto a cinque, anzi «quattro più uno». E anche di questo si preoccupa Shevardnadze nella lettera al responsabile della diplomazia tedesca: il processo di unificazione," ripete il ministro sovietico, va discusso nel quadro internazionale stabilito nella riunione di Ottawa che ha avviato le consultazioni. Il serrato dibattito sull'unificazione ha una bizzarra appendice. In una lettera a Kohl, Modrow ha chiesto garanzie sui rapporti di proprietà dopo l'unificazione. «Non bisogna mettere in discussione i rapporti di proprietà che si sono stabiliti dopo la guerra nella Ddr», scrive Modrow? che ha chiesto il sostegno di Gorbaciov all'interno del gruppo dei sei, sollecitando un «atteggiamento coordinato fra Ddr e Unione Sovietica» su questo tema. Kohl ha replicato con fastidio: «Quel che Modrow dice non è più essenziale», a dieci giorni dalle elezioni che lo allontaneranno'dal governo. La «Bild Zeitung», quotidiano popolar-conservatore dall'enorme tiratura, ha riassunto gli umori prevalenti: «Modrow ha tradito i cittadini della Ddr», titolava ieri, «prendendo a schiaffi i diritti di proprietà». Emanuele Novazio