Vertice Nato sull'unità tedesca

Vertice Nato sull'unità tedesca Andreotti convince Bush a indirlo: obiettivo finale, «la comunità paneuropea» Vertice Nato sull'unità tedesca Prima del meeting fra i 4 Grandi Applaudito discorso al Congresso WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE , Dopo essersi fatto valere nella battaglia dei negoziati sull'unità tedesca — si è appreso ieri che il segretario di Stato ,Baker ^errà un vertice Nato a Bruxelles su queste trattative a metà aprile, subito dopo l'incontro con Shevardnadze «e prima dei meeting ministeriali delle due Germanie e dei quattro Grandi» —Andreotti ha lanciato la sfida del nuovo atlantismo. Davanti alle due Camere del Congresso, che gli hanno tributato un'accoglienza calorosa, il presidente del Consiglio ha parlato di un Occidente europeo che partendo dagli Usa e dal Canada si estenda fino all'Urss, proponendo agli Stati Uniti di trasformare la Conferenza di Helsinki sulla sicurezza e la collaborazione in un ponte verso una comunità paneuropea «integra e libera» che includa i Paesi comunisti. Ricordata la posizione di Aldo Moro a Helsinki nel '75, quando «lottò per la rimozione dei muri visibili e invisibili in Europa», Andreotti ha esortato la superpotenza «a continuare a costruire quel ponte, senza aver paura del nuovo, senza sottrarsi a una sfida politica che può talvolta apparire più difficile di una minaccia militare». Andreotti ha costellato il suo intervento di rassicurazioni al Congresso, ripetendo più.volte che tutti gli alleati riconoscono la vocazione europea degli Usa e vogliono che i soldati americani restino sul loro territorio «a tutelare la stabilità e gli equilibrii comuni». Ha garantito inoltre che la Cee non si trasformerà in una fortezza chiusa al mondo esterno, ma stabilirà con la superpotenza una nuova partnership, insistendo sulla necessità che la Nato rimanga forte e unita, e costituisca anzi le fondamenta di Helsinki II. E ha concluso che «la sostanza di un new deal con l'Est deve passare attraverso una drastica riduzione degli armamenti». In un intervento successivo all'Associazione Nazionale della Stampa, Andreotti è tornato sul tema di fondo della sua visita negli Stati Uniti: la necessità che «la spinta all'integrazione Cee non si attenui e che i cambiamenti in corso nell'Est europeo, soprattutto il processo di unificazione tedesca, non servano a distogliere l'attenzione dei Paesi della Comunità dagli obbiettivi che tutti insieme ci siamo dati». Il presidente del Consiglio ha poi espresso fiducia «sulla ca¬ pacità dell'Italia di arrivare preparata ai nuovi appuntamenti», ripercorrendo le tappe più difficili del dopoguerra, l'ingresso nel Mercato Comune nel '57, quello nel Sistema Monetario nel '78, la vittoria sul terrorismo «senza pregiudicare la democrazia», l'impegno per il risanamento della finanza pubblica. Il presidente del Consiglio, che era accompagnato da De Michelis, ha così terminato una visita di tre giorni a Washington che da una parte ha ribadito il peso dell'Italia nella Nato, dall'altra ha esortato gli Usa a «una nuova solidarietà» con l'Europa che cambia. Andreotti ha tuttavia dato rilievo anche ai rapporti bilaterali RomaWashington, in particolare sulle questioni commerciali e militari. Con la signora Hills, la negoziatrice in materia di rapporti economici, ha protestato per le ritorsioni Usa che danneggiano spesso il nostro Paese in contenziosi che toccano invece l'intera Cee. Con il ministro della Difesa Cheney ha discusso invece della base aerea di Crotone, dove dovrebbero essere trasferiti i caccia F16 di stanza in Spagna: «Se andrete avanti col progetto — ha dichiarato Andreotti — noi rispetteremo gli impegni assunti nella Nato». Resta da vedere se il Congresso non oppone il veto. Ieri sera, a Villa Firenze, la residenza dell'ambasciatore Betrignani, Andreotti ha avuto l'ultimo colloquio politico con il vicepresidente Quayle, l'ospite d'onore. La sera prima, al banchetto offertogli alla Casa Bianca, Bush aveva raccolto per il presidente del Consiglio il bel mondo americano: l'attrice Eliza¬ beth Taylor, l'intramontabile Frank Sinatra, il boss dell'auto Lee Iacocca, il soprano Roberta Peters, che ha cantato alcune romanze. Nel brindisi, Bush aveva riaffermato la determinazione a mantenere, le truppe Usa in Europa, dicendo di guardare con interesse all'imminente presidenza di turno dell'Italia nella Cee. Oggi Andreotti si trasferirà a New York, per una laurea ad honorem e un incontro con la comunità italiana. Ennio Caretta Brindisi fra Andreotti e Bush alla Casa Bianca. «Non ricordo un periodo in cui la nostra collaborazione sia stata più decisiva», ha detto il presidente americano'.