Talvolta conviene far marcia indietro di Mario Salvatorelli

Talvolta conviene far marcia indietro 1 NOSTRI SOLDI Talvolta conviene far marcia indietro EL 1983 ho acquistato a . peso d'oro, in centro, l'appartamento ove abito con mia moglie: 60 mq più terrazzo di 15 mq per 83 milioni, i In seguito si è creato j altro risparmio, investito nel luglio '86 in due Fondi comuni, uno azionario, uno obbligazionario, gestiti dalla stessa società (7 milioni cadauno)». Il signor Leo Bonfante, che mi scrive da Ventimiglia (Imperia), prosegue elencando gli investimenti (in un altro fondo comune, titoli di Stato, certificati di deposito) che ha successivamente fatto con la sua «povera liquidazione di statale». Poi viene al dunque: «Attualmente mi sono deciso di acquistare un box auto, sia per utilizzarlo per la mia vecchia utilitaria, sia per fare un modesto investimento immobiliare, anche se il prezzo non è modico: 20 milioni. Per pagarlo ho pensato di riscattare le quote dei due Fondi acquistati nelì'86, dalle quali ho ricavato poco meno di 8 milioni e mezzo per l'obbligazionario e poco più di 7 milioni 300 mila lire per l'azionario. Vorrei sapere se è stata una scelta oculata,^ se aveva ragione mia moglie che era per lasciare le cose come stavano». La lettera si conclude con un giudizio non molto favorevole per i Fondi, sia per quelli già in attività, sia per quella cinquantina che stanno per iniziarla. Pur comprendendo le ragioni della signora, che vede nei Fondi l'investiménto a lungo termine, direi che il signor Bonfante ha agito bene, per almeno tre motivi. Avendo bisogno di liquido, ha smobilitato quella parte di attività finanziaria che gli ha dato minore soddisfazione. Infatti, se avesse investito, poniamo al 9, 50%, i 14 milioni con i quali quasi quattro anni fa ha sottoscritto quote dei due Fondi, oggi si sarebbe trovato con un po' più di 20 mlioni. Inoltre, ha acquistato un bene che è anche quel tipo d'immobile che più si è rivalutato e ancora aumenterà di valore. Per quanto riguarda il resto del suo patrimonio, nulla da ^uo ridire, perché sono tutti investimenti che offrono un doppio vantaggio: rendono bene e sono sicuri. Il terreno sul Po «Posseggo un terreno a Frassineto Po (Alessandria) che affitto a un coltivatore diretto. Nel 1977 il Magistrato per il Po mi fece firmare uno stampato dal quale risultava che ne occupava una parte per eseguire lavori di arginatura del fiume stesso. Il funzionario incaricato mi disse, verbalmente, che il valóre stimato era di mille lire il metro quadrato. Fino ad oggi non mi hanno pagato, ma penso che lo faranno (a meno che sperino in un secondo diluvio universale). I lavori sono finiti da 11 anni. La domanda è: le mille lire stimate dal funzionario nel 1977 per metro quadrato, a quanto ammontano ora, supponendo che doveva pagarmi nel 1977?». Al signor Giovanni Degiòvanni, che scrive da Novara, rispondo che in base all'aumento del costo della vita, calcolato dall'Istat sulle variazioni dei prezzi al consumo per impiegati e operai, mille lire del 1977 corrispondono a circa 4 mila lire correnti oggi. Bisogna vedere, però, se questo indice vale anche per il Magistrato per il Po e, in particolare, per quel funzionario cha ha fatto la stima «verbale». Possibile che il signor Degiovanni non abbia altro per attestare il suo diritto? In cambio della sua firma liberatoria che cosa gli hanno rilasciato? A leggere questa lettera, sembra di essere tornati ai tempi di Renzo e Lucia, e siamo alla vigilia del Duemila. Mario Salvatorelli 1 . i j

Persone citate: Bonfante, Degiovanni, Giovanni Degiòvanni, Leo Bonfante

Luoghi citati: Alessandria, Frassineto Po, Imperia, Novara, Ventimiglia