Mussi: «Deluso dal Milan, mi rifaccio in granata»

Mussi: «Deluso dal Milan, mi rifaccio in granata» TORINO Il terzino che ha segnato due gol al Cosenza: «Muller e Pacione impegnano i difensori, così c'è più spazio per noi» Mussi: «Deluso dal Milan, mi rifaccio in granata» «Devo molto a Sacchi, ma Pascetti è l'unico tecnico che ha saputo valorizzarmi» TORINO. «Ho aspettato nove lunghissimi anni. Dall'Interregionale fino al Milan Campione. Ma una soddisfazione come domenica scorsa non l'avevo mai provata. E' stato il giorno più bello della mia vita, e non solo di calciatore». Parla Roberto Mussi. Il terzino-goleador del Torino, l'ennesima sorpresa in una stagione caratterizzata da alti e (pochi) bassi, domenica ha realizzato una doppietta contro il Cosenza. Prima aveva segnato solo in qualche amichevole e in Coppa Italia con la Massese, nel cui vivaio è cresciuto prima che Arrigo Sacchi lo lanciasse nel suo Parma (era arrivato nella società emiliana con la gestione Perani, finita con un esonero). Prima Policano, adesso Mussi: pare che nel Torino sia l'anno dei bomber a sorpresa. «In realtà è il modulo che applica Fascetti a facilitarci — replica Mussi — la squadra gioca in ve¬ locità, e per noi difensori è facile staccarci in avanti. Poi va riconosciuto un grande merito alle punte: sia Skoro che Muller e Pacione sono attaccanti abilissimi e conosciuti, per cui le difese spesso sono costrette a raddoppi di marcature. E così, con i difensori impegnati, c'è più spazio per noi, ed è semplice arrivare in area». Roberto Mussi ha 26 anni compiuti. E' granata dall'inizio della stagione, quando il Torino lo acquistò dal Milan per una cifra vicina ai due miliardi e mezzo. Dai rossoneri Campioni del Mondo ai granata neo retrocessi in serie B. Un'esperienza difficile? «Non per me — risponde il giocatore — anche perché io a Torino sto bene. Ho dei parenti, alcuni amici, insomma non ho avuto problemi di ambientamento come altri calciatori. E poi al Milan non c'era spazio per me». E qui una punta di delusione e amarezza: «Con Arrigo Sacchi ho avuto uno splendido rapporto. Prima nel Parma, quando siamo saliti dalla C 1 alla B, e poi nel Milan, dove mi aveva voluto a tutti i costi. Ma poi un anno fa è successo qualcosa... forse non gli andavo più bene, e comunque in quella squadra di campioni non c'era più posto per me. Nel mio ruolo gioca Massaro, non so se mi spiego». Ecco aliora il trasferimento a Torino: «Sacchi mi ha scoperto — dice Roberto — ma devo a Fascetti la completa maturazione. L'allenatore del Torino mi sta valorizzando e il complimento più bello domenica dopo la partita me l'ha fatto lui: "Bravo, ma adesso non montarti la testa mi raccomando" e poi una pacca sulla spalla». Mussi, e non da domenica sera, non ha più dubbi: «Col Torino sto bene, credo proprio che resterò granata a vita, se la società è d'accordo. Ci hanno cri¬ ticato qualche volta, ma per fortuna i tifosi sono con noi, e molte osservazioni non sono giuste. In questi giorni si parla tanto dei rinforzi che il presidente Borsano sta progettando per il prossimo anno. E sui giornali si leggono nomi di campioni di primo piano. Speriamo sia tutto vero, perché la nostra squadra può puntare senza problemi alla zona-Uefa». E i primi gol? A chi li dedica Roberto Mussi? «A me, non c'è dubbio — risponde senza esitare — me li merito dopo anni e anni di sacrifici. Non li dimenticherò mai: uno più bello dell'altro. Nel primo ho fatto passare la palla fra le gambe del portiere, ma involontariamente, dopo aver raccolto un pallone schizzato via da un contrasto fra Muller e un difensore. Nel secondo ho fatto tutto da solo: ho ripreso una palla alzata da Policano, ho tirato in porta ma il pallone è stato respinto. Per fortuna si è alzato a candela, così l'ho ripreso al volo e ho tirato con tutta la rabbia che avevo dentro per aver fallito il primo tentativo. E mi è andata bene». Già, e ora ha una soddisfazione in più: a Sacchi farebbe ancora comodo? [fla. cor.) Roberto Mussi, due anni in A col Milan

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