Zar Pietro vuole il trono di Curzio Maltese

Zar Pietro vuole il trono I doriani si preparano in un'atmosfera idilliaca al match di Coppa Coppe a Marassi Zar Pietro vuole il trono «Con Valdo Samp da scudetto» assicura GENOVA DAL NOSTRO INVIATO Più si frequenta la Sampdoria, il Campetto di Bogliasco, i ristorantini di Nervi, che fungono da Crai blucerchiato, e meno ci si domanda perché Vialli & Company non se ne vogliano andare. Andare dove? E perché? La Sampdoria è la Svizzera-felix del campionato italiano: bassi livelli di stress, alti interessi bancari, grandi cilindrate e piccoli pensieri. E' uno strano paese del pallone. Qui nessuno si sognerebbe di fischiare una vittoria come a Napoli, i tifosi anzi si spellano le mani per uno 0-0 in casa, sia pure con la Juventus. Qui il presidente, che ci rimette più di Berlusconi pur parlando e vincendo assai meno, ha già confermato il discusso e discutibile Vujadin Boskov. Mercoledì gli svizzeri italiani della Samp incontrano gli svizzeri tedeschi del Grasshoppers. A meno di sfracelli, i doriani vinceranno il derby e con un pizzico di fortuna al sorteggio (da evitare il solo Anderlecht) potranno scivolare verso la seconda finale europea, tra battimani, sventolìi di bandiere, torrenti di interviste boskoviane e premi galattici di Mantovani. E se poi così non fosse, pazienza, ci si ritrova comunque tutti a Bogliasco a fine luglio. Un tale paradiso non lo si può lasciare. Si può soltanto esserne espulsi, per raggiunti limiti d'età o d'ingaggio. Mantovani ha già annunciato che i magnifici sette doriani (Pagliuca, Mannini, Vierchowod, Pari, Pellegrini, Vialli e Mancini) anche per quest'anno non sono sul mercato. Juve e Milan, le più accanite cacciatrici di teste del mercato, si rassegnino. L'ultimo sul quale è stato appiccicato il cartello «non in vendita» è stato Pietro Vierchowod, per il quale la corte era più serrata soprattutto da parte bianconera. Il russo sta vivendo una stagione da favola, gioca ai suoi antichi livelli romani. La sua vittima più recente si chiama Schillaci. Prima era venuto Van Basten. Vierchowod li cancella dal campo con tale facilità che nei ritagli di tempo trova pure l'occasione per segnare, come contro la Fiorentina, o per fare la punta aggiunta, come contro la Juventus. Sarebbe stato l'ideale per la nuova difesa bianconera. Rimarrà invece l'ideale della vecchia difesa sampdoriana. «Io alla Juve? — dice il russo — Ho un contratto fino al '92 e intendo rispettarlo. E poi, scusi, l'anno scorso ho rifiutato di andare al Milan, che mi dava la garanzia della Coppa Campioni. Perché dovrei muovermi per una Juventus da rilanciare?». «I soldi, lo scudetto? — prosegue — Ma io guadagno bene (1200 milioni all'anno, ndr) e poi comunque l'ingaggio non è un fattore decisivo. Sono arrivato alla Samp sette anni fa con Pari e c'erano già Pellegrini e Mancini. Poi sono venuti Mannini, Vialli e Pagliuca. Noi sette siamo, con Mantovani, la Sampdoria e continueremo ad esserlo fino alla fine della carriera. Non cercate di capire, è una questione di famiglia». Parato il colpo, come gli succede in campo, Vierchowod si lancia all'attacco: «Ora che il presidente ha fatto il sacrificio di non cedere nessuno di noi, gli chiedo un altro piccolo sforzo. Per vincere lo scudetto alla Samp serve soltanto un grande nome. Ma non dico quale». Sul mister X si vocifera che si tratti di Mikhailichenko, che piace però più a Vialli che a Vierchowod. Pietro invece punterebbe sul brasiliano Valdo, 25 anni, stella del Benfica, regista della nazionale, erede unico di Cerezo, secondo quanto ha detto Cerezo stesso. Con Valdo arriverebbe anche il laterale Mazinho e una punta italiana, forse il cesenate Agostini. Naturalmente, a patto che si trovi l'unanimità nel consiglio tecnicoamministrativo formato da Mantovani Paolo, ex petroliere, Vialli Gianluca e Mancini Roberto, calciatori. Il pacchetto completo costerebbe a Mantovani sui 15 miliardi. Più o meno quanto il presidente sborsa ogni anno per mantenere i suoi sette «figli» vestiti alla marinara. Ma che volete che sia, qui da noi, in Svizzera. Curzio Maltese Pietro Vierchowod è in gran forma

Luoghi citati: Bogliasco, Genova, Napoli, Svizzera