«Picchiata in corsia»: è morta di F. M.

«Picchiata in corsia»: è morta Le accusate ribattono: «Tutte bugie», l'autopsia chiarirà il giallo «Picchiata in corsia»: è morta Firenze, aveva denunciato 2 infermiere FIRENZE DAL NOSTRO CORRISPONDENTE E' morta alle 3,50 di domenica notte Maria Bonanno, l'ottantaquattrenne che sabato aveva denunciato due infermiere del Centro traumatologico ortopedico toscano, accusandole di averla insultata, picchiata e sottoposta a docce gelate. Dimessa il primo marzo dall'ospedale dove avrebbe subito le angherie, l'anziana donna vi è rientrata domenica sera (questa volta il ricovero è stato fatto a Careggi, nel reparto del professor Boffi) per un aggravarsi delle sue condizioni di salute. Gli esami radiografici hanno evidenziato una frattura alla spalla destra. In nottata la situazione clinica è precipitata e Maria Bonanno è morta per insufficienza cardiocircolatoria. Toccherà ai medici legali e al magistrato, che ha già aperto un'inchiesta, ricostruire i fatti e dissipare i dubbi. Per oggi pomeriggio è fissata l'autopsia, un esame da cui ci si attendono molte risposte: la donna aveva davvero subito un trattamento di percosse come punizione per non aver trattenuto un bisogno corporale? E la frattura della spalla è da ricollegarsi a questo o esisteva in precedenza e nessuno al Cto se n'era accorto? Infine c'è un collegamento diretto tra le eventuali angherie subite e la morte? Sarà l'autopsia a dover dare una risposta. Intanto il sostituto procu- ratore della Repubblica Margherita Cassano ha inviato due comunicazioni di garanzia alle infermiere sotto accusa. Il reato contestato potrebbe essere quello di omicidio preterintenzionale. Le due infermiere, domenica pomeriggio, avevano però annunciato una controdenuncia, contestando il racconto di Maria Bonanno. Antonella Benvenuti, 26 anni, e Loria Meocci, 30 anni, hanno chiesto di essere ascoltate dal magistrato: vogliono spiegare come, secondo loro, sono andate le cose la notte tra il 28 febbraio e il primo marzo. Per ogni accusa della paziente offrono un chiarimento. I lividi sull'addome? Sarebbero la conseguenza di un trattamento calciparinico (confermato dalla cartella clinica) la cui inoculazione con la siringa provoca ematomi. Il bagno gelido? Un'invenzione forse in seguito alla somministrazione di Gardenale, un fortissimo sedativo che rientra tra gli stupefacenti. L'anziana sarebbe stata effettivamente lavata con l'acqua fredda perché di notte, in tutto il Cto, l'erogazione dell'acqua calda viene interrotta. Anche la «stanzina d'un altro piano», dove la donna aveva raccontato di essere stata trasportata e dove si sarebbero verificate le sevizie, non esisterebbe. Per evitare di disturbare le altre pazienti il letto di Maria Bonanno fu spostato nella camera 525, vuota, ma nello stesso reparto. Ci sono però anche le testimonianze delle compagne della stanza di Maria Bonanno, le quali hanno confermato alcuni particolari del racconto della donna, anche se, ovviamente, non hanno assistito né alle botte, né al bagno gelato di cui parlò la malata. Le stesse due infermiere, commentando a caldo la notizia della denuncia, pur respingendo le accuse, ammisero di non essere state tenere con quella vecchietta che «continuava a toccarsi e a sporcarsi in tutto il corpo». Ma tra uno scatto di nervi e violenze premeditate la differenza è abissale. Così accanto all'inchiesta della magistratura ne ha aperta una anche la Usi 10/D. «Se la vicenda dovesse trovare conferma — si afferma in una nota firmata dal presidente Paolo Migliorini e dal vicepresidente Luciano Lepri — saremmo di fronte ad un fatto di eccezionale gravità, estraneo alla cultura e all'impegno della stragrande maggioranza degli operatori sanitari. Violenze e prevaricazioni fisiche, od anche solo verbali, nei confronti di un malato o di un cittadino sono intollerabili e non possono trovare compiacenze in una società civile. Per la rilevanza del problema la Usi effettuerà una immediata indagine interna, le cui conclusioni saranno sottoposte al comitato di gestione, convocato per mercoledì prossimo», [f. m.]

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