La nuova speranza è un farmaco inglese

La nuova speranza è un farmaco inglese MAL DB TESTA 1 La nuova speranza è un farmaco inglese SEMBRA che siano quindici milioni gli italiani sofferenti di male di testa, in maggioranza donne (sessantasette per cento). Questa tribolazione, questo male che «non uccide ma non lascia vivere», afflisse uomini illustri quali Pascal, Balzac, Flaubert, Carducci. Il naturalista svedese Linneo, classificatore dei regni animale e vegetale, era costretto sovente a chiudersi nella sua camera al buio ed in assoluto silenzio, e Lewis Carroll doveva ogni tanto interrompere la storia della sua Alice. Fino a qualche tempo addietro si era abituati a considerare la cefalea la più frequente, certo, ma anche la più misteriosa delle afflizioni umane. Non è che oggi tutti i misteri siano risolti, però l'argomento non è più qualcosa di vago. Numerosi sono i centri per le cefalee ove vengono svolte approfondite ricerche e si indicano le terapie più appropriate. Abbiamo poi, per iniziativa della Società internazionale delle cefalee, una recentissima classificazione che servirà come codice per il medico, frutto d'un lavoro di tre anni da parte d'una sessantina di specialisti di tutto il mondo, italiani compresi. Per riferirne nei particolari non sarebbe sufficiente una pagina di questo giornale. Basti dire che esistono ben tredici gruppi principali (emicrania, cefalee psicogene, cefalee a grappolo, cefalee associate o non associate a disturbi circolatori, cefalee associate a traumatismi cranici, a infezioni, ad alterazioni del ricambio, a lesioni del collo, degli occhi, delle orecchie, dei denti, ecc.), ognuno suddiviso in sottotipi ed in sotto-sottotipi per un totale di oltre centocinquanta voci. Comprendiamo come questa miriade di forme possa sconfortare i sofferenti, ma vi sono due varietà di gran lunga più frequenti, la diagnosi delle quali è abbastanza semplice, se così si può dire. Cefalee a crisi, talora precedute il giorno avanti da irritabilità, depressione, sonnolenza, e che lasciano intervalli liberi, hanno tutta la probabilità d'essere un'emicrania. Il dolore d'una metà del capo, le nausee, il vomito, l'inizio al mattino, la ripetizione di crisi identiche, non fanno che rafforzare tale ipotesi. Nell'altra grande varietà di cefalee croniche, le cefalee psicogene, più frequenti delle precedenti, la situazione psicologica del paziente è un elemento di primo piano. Esse riflettono una tensione legata a sovraffaticamento, sforzi, stress abituali, problemi emotivi ripetuti, conflitti, ansietà, e che si attenua nei periodi di distensione, di vacanze, di vita più ar¬ moniosa. Il dolore più frequente riguarda la nuca e l'occipite (sindrome di Atlante, con riferimento al personaggio della mitologia condannato a reggere sul collo e sulle spalle il globo terrestre), sovente irradiantesi verso la fronte e le tempie. Il dolore non è a crisi ma quotidiano, per settimane, mesi o anni, esacerbato dagli affanni, e più che per l'intensità fa soffrire per la persistenza. Negli altri casi i caratteri della cefalea non rientrano nei due grandi quadri suddetti sia perché il dolore compare senza avere precedenti, sia perché esistono elementi che possono indirizzare verso una ben precisa causa. A proposito di cause occorre dire qualcosa sulle famose cefalee cervicali. Che l'artrosi della parte alta della colonna cervicale (del collo) possa causare dolori alla nuca irradiantisi verso l'avanti è indubbio, ma l'artrosi della parte bassa non può spiegare una cefalea. La convinzione, tanto diffusa nel pubblico, che responsabile del mal di testa sia comunemente l'artrosi, non ha alcuna base anatomica e fisiopatologica. Le più frequenti cefalee croniche non sono le cervicali, sono le psicogene di cui si è detto. Vediamo in rapidissima sintesi ciò che si è riferito nel recente congresso internazionale sulle cefalee svoltosi a Sydney. Sul meccanismo biologico delle cefalee si sono fatte nuove ipotesi, si è parlato di alterazioni biochimico-funzionali localizzate in specifiche zone del sistema nervoso. Sembra che abbia panico?»'* lare importanza la serotonina, una sostanza présente nel cervello, il che può aprire nuove possibilità alla terapia. Infatti è stato annunciato un nuovo farmaco inglese, il «sumatriptan», che agisce appunto sulla serotonina, e che pare molto promettente anche se gli apprezzamenti non sono univoci. La terapia delle cefalee non è comunque sprovveduta e i malati devono sapere che le possibilità di curarsi sono migliorate rispetto al passato. Non ci si deve curare di propria iniziativa, la prescrizione medica è essen-, ziale. E poi vita igienica, attività fisica, attenzione al sole, al tabacco, all'alcol, eventualmente psicoterapia. Fra le rare persone che non hanno mai avuto mal di testa e i grandi emicranici vi è tutta una serie di gradi intermedi, dai piccoli emicranici alle cefalee occasionali da affaticamento, tipiche quelle del week-end. Ulrico di Aichelburg

Persone citate: Balzac, Carducci, Flaubert, Lewis Carroll, Linneo, Ulrico Di Aichelburg

Luoghi citati: Sydney