Liguria, notti di fuoco e paura di Claudio Vimercati
Liguria, notti di fuoco e paura Incendi da Ventimiglia a Portofino: nel Savonese il rogo sfiora le case, dieci feriti Liguria, notti di fuoco e paura Bloccata l'autostrada, gli automobilisti sono fuggiti a piedi Ospedale in pericolo, emergenza anche in Piemonte e Umbria SAVONA. La Liguria è un arco di fuoco. Bruciano chilometri e chilometri di entroterra, dal confine con la Francia a Portofino. Il fuoco minaccia le frazioni di mezza montagna e le ville dei vip. In provincia di Savona, quella tra venerdì e sabato è stata una lunga notte di paura. Il rogo, con un fronte di 15 chilometri da Varazze a Celle, sembrava impazzito, incontrollabile. Gli automobilisti che viaggiavano sulla Genova-Savona hanno abbandonato le loro macchine e sono fuggiti a piedi, in preda al panico. Centinaia di telefonate di soccorso: «Salvateci, le fiamme sono tutt'intorno». Decine di case sgomberate, collegamenti stradali bloccati. Almeno dieci i feriti, tra cui due vigili del fuoco. Sono già andati distrutti migliaia di ettari di vegetazione, e la situazione non accenna a migliorare. Centinaia di vigili del fuoco, forestali e gruppi di volontari lottano contro le fiamme e il vento, che soffia da Nord Est e ostacola l'opera delle squadre antincendio. Anche le prefetture della Liguria sono mobilitate. Per fronteggiare l'emergenza è stato chiesto aiuto alle altre regioni. Roghi anche in Umbria e in Piemonte, dove bruciano 20 mila ettari di vegetazione. Le zone più colpite sono il Cuneese (soprattutto la Valle Maira), il Canavese e i monti a ridosso del Lago Maggiore. Tutti i vigili del fuoco della provincia di Perugia sono mobilitati per spegnere gli incendi di Passignano, Monte Acuto, Bocca Trabaria, Gubbio e Foligno. Ma il dramma più grave è quello di Savona. In una settimana nella provincia quasi mille ettari di bosco sono andati in fumo. Ma i calcoli non sono ancora definitivi. Le fiamme sono divampate anche in Val Bormida, interessando il versante di Osiglia, Pallare, Cairo Montenotte e Mallare fino al Sud Piemonte. E ancora vicino ad Albenga, in località Marise, a Testico, nella frazione di Colabasso e a Villanova. Ieri gli organizzatori della corsa ciclistica «Trofeo Laigueglia» hanno interrotto la gara per un paio di ore. Il rogo aveva minacciato la strada delle Ginestre, sui cui avrebbero dovuto passare i corridori. Il rogo più grande sulle alture tra Celle e Varazze. Le fiamme, divampate l'altra notte, sono state arginate soltanto nel tardo pomeriggio di ieri, ma potrebbero riprendere con identico furore da un momento all'altro. Sono stati vissuti momenti di panico. I focolai hanno minacciato da vicino numerose villette e casolari, tutti sgomberati. Decine di persone hanno trascorso la notte fuori casa. Per il pericolo del fuoco sono state bloccate l'Aurelia e l'autostrada. Per molte ore si è temuto lo sgombero dell'ospedale di Varazze. Le fiamme hanno infatti raggiunto le case alla periferia della città. A Celle i vigili del fuoco sono stati costretti a sgomberare l'Istituto «Cottolengo». In poche ore sono andati distrutti 400 ettari di bosco e di alberi di faggio. Tre auto, una pala meccanica e un pulmino dei carabinieri sono andati distrutti. Due vigili del fuoco e tre volontari, feriti durante l'opera di spegnimento, hanno dovuto ricorrere alle cure dei medici. Ieri il fuoco ha imperversato anche sul versante di Sanda, sempre sulle alture di Celle. Per tutta la giornata un «Canadair» della Protezione civile ha sorvolato il fianco della collina, spargendo ettolitri d'acqua di mare. Il rogo ha minacciato numerose case e un ristorante. Le fiamme non hanno neppure risparmiato il parco regionale dell'Ardelasia, a Ferrania, e la provincia di Imperia, dove in una settimana sono andati in fumo 700 ettari di bosco. E' emergenza anche nel Levante e in provincia di Genova. Tredici incendi hanno impegnato per tutta la giornata di ieri centinaia di uomini. Nel Levante, roghi sul famoso Monte di Portofino, in località Nozarego a Caravaggio e Sant'Agostino nel Rapallese; a San Colombano in Fontanabuona; sulle colline di Uscio, Terrile, Verzemma e Megli, nella zona di Recco. A Uscio i pompieri hanno spento un focolaio a pochi metri da un deposito di bombole di gas. Claudio Vimercati
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