«Razzista per scherzo» di Pierangelo Sapegno

«Razzista per scherzo» Il tifoso che piazzò lo striscione contro i napoletani «Razzista per scherzo» Scoperto dalla polizia dopo il caso di San Siro: è un panettiere di Cossato «Ho sbagliato, ma non sono un criminale». Ora lo stadio gli sarà proibito COSSATO DAL NOSTRO INVIATO Il signor Rosario Norcia fa il commerciante. Ha 36 anni, sua moglie si chiama Provvidenza e viene da Castelvetrano, Trapani: è giovane e brava, e ora gli tira avanti il negozio di alimentari a due passi da casa. Una famiglia tranquilla con due figli, Fabio e Denis, di 12 e 9 anni. Rosario non è quel che si dice un uomo ricco, ma non sta male, i ragazzi sono ubbidienti, vanno bene a scuola, in paese dicono di lui che «è un grande lavoratore», o che è «quel bravo giovanotto che ci porta il pane alla mattina». Non si interessa di politica, è un buon marito, e ha una sola passione: l'Inter. Ebbene, il tranquillo signor Norcia ha appena confessato d'essere stato lui, domenica pomeriggio, ad appendere sui tralicci di San Siro lo striscione nazista contro i napoletani. Al funzionario che lo interrogava, ha detto semplicemente così: «Non pensavo che facesse tutto 'sto rumore». La moglie, invece: «E' un brutto gesto. Ma l'ha fatto solo per tifo sportivo. Non è un razzista». Rosario Norcia, una domenica sì e una no, va alla partita di San Siro. E lì, per tutti. Rosario è «l'acrobata». L'ultima volta s'è arrampicato come un gatto sulle sbarre e sulle transenne, e fin sui tralicci per attaccare uno striscione gigante: «Hitler, dopo gli ebrei anche i napoletani». Quando ha finito, è sceso tra gli amici del club «a pren- dersi gli applausi», racconta un altro tifoso di Biella, Andrea M., 17 anni, «perché solo lui è capace di salire sulle Torri in due secondi e attaccare gli striscioni in quattro». Allo stadio nessuno immagina che a Cossato il panettiere Rosario Norcia è di quelli che vanno a protestare in municipio, «perché le strade sono troppo sporche», o che inscena una ribellione solitaria «per togliere il senso unico a via Castellazzo». A San Siro lo conoscono tutti come «il pazzo che sale dove gli altri hanno paura»: è un idolo della curva, dice Daniele C, 16 anni, «ma non è un violento. E' sempre stato estraneo a qualsiasi episodio di intolleranza, ed è sempre stato fuori anche dai gruppi di estrema destra che fanno il tifo nella curva interista. Vede, la curva ha due parti. C'è la balconata verso il basso dove ci sono i più esagitati. E poi c'è la sezione alta. Tutte le volte che siamo andati alla partita, lui s'è sempre messo sopra, lontano dai punti caldi. L'unica cosa è che nessuno è bravo come lui ad arrampicarsi sui tralicci». Il signor Rosario Norcia adesso è seduto sul sofà, in fondo alla sala, accanto al telefono. Abita al pianoterra di una casetta decorosa, tinta di marroncino. Fuori, il garage con le pareti imbandierate: «Inter ok», la stella dei dieci scudetti, un teschio. Una Al 12 nocciola, un po' sgangherata con i paraspruzzi, e dentro ninnoli e distintivi. Rosario è in jeans e maglione, capelli a spazzola e sguardo nervoso. Provvidenza Morrione, che è la moglie, apre la porta. E lui: «Chiedi chi è». Lei obbedisce. Rosario: «Giornalista? Chiudi». Provvidenza s'attarda a chiudere, chiede scusa. Lui: «Mandalo via, t'ho detto». Il signor Norcia l'ha confessato agli inquirenti: «A me dispiace per l'immagine. Io e mia moglie abbiamo un negozietto che funziona, non vorrei essere additato come un criminale». Dalla polizia, raccontano che prima ha negato tutto, ma c'erano le immagini di Telecapodistria che lo inquadravano da tutte le posizioni mentre saltava fra i tralicci, e alla fine allora ha confessato: «Non mi aspettavo che con quello striscione sarebbe successo un patatrac del genere». Così adesso il signor Norcia si perderà le domeniche a San Siro. Mancherà «l'acrobata» sugli spalti. Dino Labrosciano, che è il messo comunale di Cossato, stenta a crederci: «Siete sicuri? E' un bravo tipo quello lì, e poi come fa a essere razzista proprio lui?» Qualche tempo fa Norcia era arrivato sul giornale per una storia più banale. S'era fatto riprendere con la ramazza in mano: «Se non puliscono le strade di Cossato mi offro come spazzino». E Daniele, altro tifoso, adesso dice: «Lo conosco bene. Lui era convinto di fare una goliardata, mica nient'altro...». Ecco il signor Norcia, razzista per scherzo. Pierangelo Sapegno Lo striscione apparso domenica scorsa a San Siro prima della partita tra Inter e Napoli

Luoghi citati: Biella, Castelvetrano, Cossato, Napoli, Norcia, Trapani