Enimont: l'accordo tarda, tocca all'assemblea
Enimont: l'accordo tarda, tocca all'assemblea Pubblici e privati non sciolgono il nodo dei due nuovi consiglieri; ma si tratta ancora per evitare la rottura definitiva Enimont: l'accordo tarda, tocca all'assemblea Gardini replica a Necci: «Io ho rispettato le regole del gioco» La Borsa fa il tifo per Montedison, il titolo guadagna il3,6% MILANO. I duellanti si ritrovano questa mattina alle 10 nell'arena dell'Assolombarda. Eni e Montedison si erano lasciati mercoledì senza attaccare, rinviando a oggi il confronto, o lo scontro, su Enimont. Si faranno del male? Oppure Gabriele Cagliari e Raul Gardini lasceranno cadere le armi, solo dialettiche e legali s'intende, e si siederanno al tavolo per firmare, se non la pace, almeno un armistizio? Questa mattina può succedere di tutto. Da entrambi i fronti fino a ieri sera è stato precisato che «non c'è niente di nuovo, non ci sono trattative». La Montedison conferma che all'ordine del giorno dell'assemblea di Enimont c'è la proposta di allargare il consiglio di amministrazione con la nomina di due rappresentanti degli azionisti terzi. Proprio quello che l'Eni e il governo non vogliono. Se davvero oggi saranno eletti i due consiglieri, l'Eni impugnerà la delibera e lunedì mattina si presenterà in Tribunale, L'azionista pubblico è assolutamente contrario all'elezione dei due consiglieri. Non accetterebbe nemmeno l'ipotesi, ventilata da alcuni, di indicare un suo candidato. Per l'Eni il numero dei consiglieri deve restare immutato a dieci, qualsiasi altra modificazione violerebbe, secondo la valutazione dell'Ente, l'atto costitutivo di Enimont e sarebbe quindi necessaria un'assemblea straordinaria. Montedison, invece, la pensa in modo completamente diverso ed è convinta che l'assemblea ordinaria odierna possa eleggere i due consiglieri. Per ribadire questa posizione Raul Gardini ha scritto una lettera all'ex presidente della joint venture, Lorenzo Necci, il quale si è dimesso per il mancato svolgimento dell'assemblea in prima convocazione, a causa dell'assenza di Montedison. «Respingo recisamente — scrive il presidente della Ferruzzi — l'illazione relativa a una pretesa volontà del gruppo Montedison di metter in discussione programmi e patti a suo tempo stipulati. Al contrario come le è ben noto e con lei concordato, la decisione di intervenire in assemblea in seconda convocazione è stata proprio ispirata all'esigenza di consentire agli azionisti terzi, come contrattualmente previsto fin dalla nascita di Enimont, di nominare i loro due rappresentanti in seno al consiglio di amministrazione». I programmi di Gardini sono riassunti in una pagina pubblicitaria che compare oggi su alcuni quotidiani. L'annuncio della Montedison dice: «Ebbene sì vogliamo andare ai mondiali della chimica... vogliamo portare la chimica italiana dal decimo al quarto posto e forse al primo... noi siamo pronti». Per il momento non fa passi avanti la proposta della Montedison di realizzare un aumento di capitale di 10 mila miliardi per Enimont. Dopo l'annuncio di mercoledì ci si attendeva qualche ulteriore precisazione, ma anche su questo fronte non ci sono novità sostanziali. In ogni caso l'eventuale ricapitalizzazione della joint venture dovrà essere esaminata preventivamente dal Comitato degli azionisti che, per il momento, non risulta essere stato convocato. Nel frattempo ieri in Borsa la Montedison ha registrato un forte recupero dopo le flessioni delle ultime riunioni. Il titolo ordinario di Foro Buonaparte ha chiuso a 1830 lire, con un progresso del 3,6% sulla vigilia, arrivando a toccare le 1850 lire. Anche Enimont ha invertito la tendenza e ha terminato in rialzo a 1470 lire, 28 punti in più. Il gruppo di Gardini, pur impegnato sul fronte Enimont, continua a realizzare importanti intese per focalizzare le proprie attività e sviluppare le produzioni. Ieri è stato reso noto che l'Ausimont, leader mondiale nella chimica del fluoro, ha concluso un accordo per l'acquisizione dalla Atochem North America (appartenente al gruppo francese Elf Aquitaine) dell'impianto di fluoropolimeri di Thorofare nel New Jersey. L'Ausimont, a sua volta, cederà al gruppo francese delle attività nel settore dei perossidi organici. Rinaldo Gianola Il presidente dell'Eni Gabriele Cagliari impegnato nella battaglia Enimont Oggi il colosso di Stato affronterà in assemblea la rivale Montedison
Luoghi citati: Milano, New Jersey
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