«Sì» alla piattaforma per i metalmeccanici

«Sì» alla piattaforma per i metalmeccanici Il 67% approva le richieste per il contratto «Sì» alla piattaforma per i metalmeccanici ROMA. «La piattaforma dei metalmeccanici — annuncia il segretario organizzativo della Uilm Regazzi — è stata approvata con il 67 per cento di sì, il 28 per cento di no e il 5 per cento di astensioni». La prevalenza dei sì, però, non è stata sufficiente a mettere di buonumore i dirigenti della categoria: la preoccupazione è diffusa nella Uilm e nella Firn mentre nella Fiom sembra che spirino addirittura venti di crisi. Le tre segreterie tengono oggi una riunione unitària per valutare la situazione. Tutti definiscono la riunione «difficile»; alcuni pessimisti temono che sarà «drammatica». Materia del contendere, il referendum: la Fiom sarebbe favorevole ad un referendum prima di sedersi al tavolo del negoziato con gli imprenditori. ■ Firn e Uilm sono nettamente contrarie. Lotito della Uilm lo ha definito «dannoso perché vanificherebbe i sacrifici fatti dai delegati per sostenere la piattaforma». Sca. lia della Firn aggiunge: «Il rimedio sarebbe peggiore del male». A loro volta Firn e Uilm sono divise sul «referendum in uscita». Per la Uilm, la conclusione della trattativa dev'essere sottoposta a referendum; per la Firn devono pronunciarsi prima gli iscritti. La Fiom è fortemente scossa. Martedì 6 è in programma una riunione del direttivo nazionale. Circolano alcune voci: la più insistente è che alcuni membri della segreteria avrebbero in animo di porre il problema delle dimissioni di Airoldi e dell'intero gruppo dirigente. " Se dovesse verificarsi questa ipotesi, quasi certamente salterebbe la piattaforma e si metterebbe in discussione la stessa unità con Firn e Uilm faticosamente raggiunta. Nelle assemblee svoltesi in. queste settimane nelle fabbriche sono stati proposti parecchi emendamenti alla piattaforma (i contrari hanno proposto addirittura piattaforme alternative con forti incrementi della parte salariale ben oltre le 270 mila lire medie in tre anni previste e riduzioni dell'orario settimanale al di sotto delle 37 ore e mezzo indicate). Tra questi i sindacati sembrano orientati ad accogliere un incremento degli aumenti proposto per il terzo ed il quarto livello e uno sbarramento (39 ore settimanali massime) per la flessibilità concessa alle aziende nella programmazione della produzione. Sergio Devecchi

Persone citate: Airoldi, Lotito, Regazzi, Sergio Devecchi

Luoghi citati: Roma