«Salveremo New York insegnandole il galateo»

«Salveremo New York insegnandole il galateo» STATI UNITI Pubblicità, iniziative promozionali, concorsi, ma anche l'impegno ad affrontare seriamente i problemi sociali «Salveremo New York insegnandole il galateo» Duecento cittadini eccellenti mobilitati per rendere vivibile la metropoli WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Duecento newyorchesi che contano hanno ieri lanciato la «campagna civiltà» per instillare un po' di educazione nella città, forse la metropoli più maleducata del mondo. Al motto di «basta con la villania», notabili come il musicista Zubin Mehta, l'ex sindaco Koch e Ralph Destino, presidente di Cartier, si sono impegnati a insegnare, le belle maniere ai loro scorbutici concittadini. «A New York — ha dichiarato Mehta ai duecento' convenuti nella Sala dell'Arcobaleno al Rockefeller Center di Manhattan — tutti hanno i nervi tesi. Tra droga, criminalità e prepotenza la città rischia di divenire invivibile. La gente anziché parlare ringhia e invece di cedere il passo si spintona; bisogna che impari a rilassarsi, a sorridere e a dire grazie». Ma come? Con la pubblicità naturalmente, con l'istruzione scolastica, e con iniziative speciali. Il promotore della «campagna civiltà», l'ex assessore comunale Herbert Rickman, ha mostrato ai duecento le prime due réclames. Una raffigura il tipico tassista sboccato e litigioso di New York che fa un gestaccio: «Suvvia, New York — dice la didascalia —: un po' di calma: cerca di rimanere la più bella città del mondo». L'altra reclame proclama: «Adesso che Berlino, Bucarest, Budapest e Praga sono tornate alla civiltà, cerchiamo di tornarci pure noi». «Quanto alle scuole — ha aggiunto Rickman —, organizzeremo le Olimpiadi dell'educazione: gli studenti più bravi verranno premiati in una finale estiva a Central Park». E le iniziative speciali? «Pensiamo di far piantare ai newyorchesi trentamila alberi per ingentilire la città» ha risposto l'ex as¬ sessore comunale, «inoltre organizzeremo concorsi per il cameriere più cortese e via di seguito». I duecento hanno battezzato la campagna per la cortesia «Progetto Orgoglio». Vogliono fare appello ai valori civici, in parte smarriti, della vecchia New York. Bess Myerson, una ex miss.America, ha ricordato come «negli Anni Quaranta e Cinquanta la Grande Mela fosse signorile e sicura... e la gente si aiutasse. Oggi se assiste a un'aggressione la gente scappa, ha paura e non le posso dare torto». Ruth Westhmeier, la più nota esperta di questioni sessuali Usa grazie al suo programma tv, ha garantito che «dai luoghi pubblici, la gentilezza finirebbe per arrivare anche nelle camere da letto». A dimostrazione del fatto che rieducare New York non sarà molto facile, la riunione nella Sala dell'Arcobaleno, all'ultimo piano del grattacielo acquistato di recente dal Giappone, si è trasformata in una lunga serie di lamentele. Herbert Rickman, per esempio, ha riferito che «la villania ha invaso anche i tribunali». «Nel corso di una mia testimonianza — ha detto — fui trattato così male che dovetti protestare. Il giudice mi zittì in malo modo: "Non faccia il bambino, la smetta"». Ron Buckart, l'autore della pubblicità, ha dichiarato, non senza vergogna, di essere stato derubato mentre si recava alla riunione: «Qualcuno mi ha portato via il portafoglio senza che me ne accorgessi. Non c'era molto dentro, ma non ne posso più». Su un punto scottante i duecento non sono però riusciti a mettersi d'accordo: se estendere la loro «campagna civiltà» anche alla lotta contro il degrado fisico di New York, e quindi al risanamento degli isolati di¬ sastrati, al recupero dei senzatetto, al miglioramento della nettezza urbana e via di seguito. Rickman avrebbe voluto «non combattere la criminalità, perché quella è roba da polizia — ha spiegato — ma mobilitare la cittadinanza a favore dei meno abbienti, un'altra forma di educazione, forse la più nobile». L'ex assessore comunale ha lamentato che la città stia andando in senso opposto: «La metropolitana — ha esclamato — sta persino togliendo tutte le Eanchine dalle stazioni per lierarsi dei mendicanti». Spalleggiato dalla maggioranza dei duecento, Buckart si è opposto per mancanza di fondi: «Facciamo fatica a trovare i soldi per un'opera di relazioni pubbliche come trasformare i cialtroni in gentiluomini — ha affermato —: immaginiamoci per misure che richiederebbero investimenti enormi». [e. c.l