Platini ha vinto il suo mondiale

Platini ha vinto il suo mondiale La vittoria sulla Germania risolleva il morale della Francia esclusa da Italia '90 Platini ha vinto il suo mondiale «E con Baggio torno a tifare Juventus» MONTPELLIER DAL NOSTRO INVIATO Fuori dallo stadio, forse per la prima volta in Francia, centinaia di persone hanno atteso l'uscita di Platini. L'hanno accolto con un boato e col coro: «Michel, Michel», portandolo letteralmente in trionfo. Sembrava di rivivere i tempi d'oro della Juventus, le vittorie internazionali, serate indimenticabili. Platini era commosso, non provava da tempo quell'emozione, il contatto con l'affetto della folla. Qualcuno aveva già cominciato a contestarlo: ora la vittoria sulla Germania, un successo che conta molto per i francesi, ha rilanciato le sue quotazioni e quelle della Nazionale. Michel scuote la testa: «Il calcio è strano, non c'è mai verità nel calcio», dice, «Per due volte siamo stati superiori alla Germania nelle semifinali dei campionati del mondo e per due volte abbiamo perso. Stavolta la Germania era molto più forte di noi e abbiamo vinto. Guardate la sua formazione e la nostra, non c'è paragone. Forse vi sarete sorpresi per il nuovo stile francese, fatto di volontà e di aggressività ma così sono fatti i miei ragazzi, dovrete abituarvi a questo tipo di gioco». Perso il libero Sauzèe, infortunato prima della gara, perso anche Boli, messo fuori causa in partita, ha «inventato» un sistema a rotazione che ha fun- zionato alla perfezione. Platini è così felice che trova il tempo di parlare di altre cose, ovviamente della sua Juventus, specie quando gli dicono che per Baggio oramai è fatta, l'anno prossimo indosserà la maglia bianconera (anche se sembra esserci un ritorno di fiamma rossonera). «A parte un'occasione, io non ho mai visto Baggio in partita ma soltanto attraverso la televisione. Sapete che da tempo sono lontano dall'Italia, seguo il campionato soltanto attraverso i filmati tv. Ho ammirato il calciatore fiorentino per i suoi due gol col Napoli. Non so se ripete spesso quelle cose ma in questo caso è sicuramente un fenomeno. Con lui la Juventus farà quel salto di qua¬ lità che i suoi tifosi, anche noi francesi, attendiamo di tanto tempo. I colori bianconeri erano i più amati nella mia terra ed ora invece si parla soltanto di Inter e Napoli». Soltanto Inter e Napoli? «No, aggiungete anche il Milan naturalmente. Non ha senso il calcio senza la Juventus a battersi spalla a spalla con le altre, con quel Baggio sicuramente ci riuscirà. Però dovrà essere contornato dalle persone giuste, sapete che in Italia non basta un grosso talento. Ad ogni modo sono contento se arriva davvero Baggio perché con giovani in gamba come lui la Juventus può riprendere il discorso iniziato alcuni anni fa». Ritorna col pensiero alla mancata qualificazione della Francia ai mondiali: «Mi dispiace per i miei amici ristoratori di Torino, non ci avranno come clienti per il mondiale. Ora dobbiamo pensare agli Europei. L'unica volta che ci siamo qualificati è stato perché eravamo gli organizzatori della manifestazione. Stavolta non possiamo sbagliare il bersaglio, guai se dovessimo fallire... Abbiamo battuto la Germania che, secondo Beckenbauer è addirittura più forte di quella che vinse il titolo nel '74. Lui c'era, può testimoniarlo. Però m'è sembrato che dietro, in difesa, non sia tanto fantastica». Un rilievo giustissimo, a parte Berthold e Brehme gli altri difensori tedeschi lasciano alquanto a desiderare. Ancora la Juventus, anzi Boniperti. Gli dicono: «Hai fatto scoprire il presidente alla Nazionale...» e lui si arrabbia: «Sapete benissimo che non c'entro, è stata una coincidenza. Ad ogni modo meglio per gli azzurri: con uno come Boniperti alla guida non potranno che fare bene. Pochi conoscono il calcio come lui». E conclude con una battuta abbastanza augurale alla Germania: «Visto che non ha perso per 2 a 0, vorrà dire che non vincerà il titolo ma andrà in... semifinale». E ride allegro come non lo era da diverso tempo. La vittoria è sempre il miglior tonico. Giorgio Gandoìf i Platini sorride, ha ritrovato la Francia