La moda a taglie forti

La moda a taglie forti Gli stilisti rilanciano anche l'eleganza delle ragazze piccole La moda a taglie forti Nasce la linea per le donne «maxi» MILANO. Alla vigilia della grande kermesse della moda, il gruppo tessile Miraglio di Alba ha presentato un interessante progetto. Utilmente corredato da interventi di Francesco Alberoni sull'evoluzione dell'identità femminile e di Roberto Parisi sul potere della parola pubblicitaria rispetto a quei pochi centimetri che sepaiano la donna ideale da quella reale, si basa su una profonda analisi, anche nel rapporto con il mercato americano, circa il valore di acquisto della moda, da parte di uno stragrande numero di donne, fin qui trascurato. Le minute che trovano ampia la taglia 42, le abbondanti che superano quella 46, considerata ancor oggi uno spartiacque dell'eleganza. In una serpeggiante crisi della moda pronta, i grandi produttori, come il gruppo tessile Miraglio (fatturato 1989, oltre mille miliardi, 47 società, di cui 34 all'estero), analizzano il mercato. Perché se qualcosa la caratterizza è la simultaneità non solo dell'offerta di moda, spesso usata dalla stessa donna in momenti diversi della sua giornata, ma della diversità dei tipi di bellezza. Le indossatrici, magre, altissime, ne sono davvero il modello ideale? Rispetto a loro le donne più belle del mondo, piccole, come Gina Lollobrigida, Liz Taylor, o grassottelle, come Marilyn Monroe, sarebbero state in perdita. Oggi c'è la bellezza severa della donna intellettuale e manager e quella erotica di un corpo pieno, sicuro di sé. Di qui la compresenza di tipi diversissimi e non sempre facilitati nell'approccio del consumo moda. In America, dove oltre il 48 per cento delle donne, acquista nei grandi magazzini o in negozi specializzati il cosiddetto «conformato», nessuna si è mai sentita offesa dall'inevitabile separazione del suo abito dalla moda regolare. In Italia le donne maggiorate hanno invece accusato l'emarginazione, anche perché la pubblicità, definendo la moda per loro «taglie forti», e poi «taglie comode», ha sottolineato la verità di un'offerta, fatta più per coprire che per vestirsi, più per nascondere che per esprimere la bellezza di un corpo reale. Si tratta di ben un quarto delle donne nel nostro Paese, cento milioni di capi forniti nel 1984-'85 per un fatturato passato da 2 mila a 2600 miliardi di lire nell'88. Una fetta della popolazione femminile in crescita, soprattutto nel Nord, perché la donna più matura, interessata al lavoro, si accetta com'è; in tono minore, contrariamente a quanto si potrebbe credere, nel Sud, dove uniformarsi al tipo ideale di donna, è un'aspirazione di cittadinanza e le diete divampano. Meno noto il problema che riguarda le donne piccole, che non trovano accesso all'abito pronto di moda se non nel settore bambino-adolescente, da noi per 1' 11 per cento, e ancor oggi in America per il 27 per cento, con tutti gli scompensi comprensibili rispetto al gusto e alle novità del momento. Lucia Sollazzo

Persone citate: Francesco Alberoni, Gina Lollobrigida, Liz Taylor, Lucia Sollazzo, Marilyn Monroe, Roberto Parisi

Luoghi citati: Alba, America, Italia, Milano