Mino Martinazzoli «A fine legislatura lascerò la politica»

Mino Martinazzoli «A fine legislatura lascerò la politica» Annuncio del ministro Difesa Mino Martinazzoli «A fine legislatura lascerò la politica» ROMA. Per dare il grande annuncio ha scelto la presentazione di un libro sul pei scritto da un suo collaboratore. E lì da quella tribuna, Mino Martinazzoli, ministro della Difesa e uno dei leader della sinistra de, ha informato un'incredula platea del suo addio alla politica. «Ora che la mia esperienza politica volge alla fine, per mia decisione — ha esordito —, divento sempre più demaistriano: mi interessano sempre di meno le idee e sempre più gli uomini». Quel fulmine a ciel sereno ha messo in secondo piano il libro e tutto il resto. I cronisti hanno atteso che Martinazzoli terminasse il suo intervento per chiedergli se tutto quello che avevano sentito fosse vero. Lui, l'interessato, ha confermato quest'intenzione alla sua maniera: «Aspetto la fine della legislatura perché alla fine avrò sessantanni e mi ritirerò». Così, quel senso di noia, di rabbia repressa, di stanchezza verso la politica che Martinazzoli ha sempre covato è venuto fuori all'improvviso, cogliendo di sorpresa i suoi stessi collaboratori. Ma il taciturno o ombroso ministro della Difesa negli ultimi giorni più di una volta si era sfogato in privato. «Sono settimane — racconta Nicola Mancino — che lo vedo silenzioso, ma certo lui non è un allegrone. Capisco questi momenti di depressione, non capitano raramente nella vita di un politico, ma Martinazzoli è un uomo di valore che la politica non può perdere». Certo quello che è avvenuto nella de deve averlo colpito. Più di una volta in pubblico e in privato aveva detto nelle ultime settimane che una politica ridotta a puro scontro di potere non gli interessava. «Non mi coinvolgono queste alleanze e questi scontri tra uomini e tra gruppi — aveva confidato ad un amico — che non si capisce da cosa siano determinati». E nelle tante riunioni della sinistra de che hanno preceduto l'ultimo consiglio nazionale più di una volta aveva ipotizzato le sue dimissioni da ministro, anche polemizzando con qualche collega di partito, come il capo della segreteria della de Franco Maria Malfatti, che aveva ironizzato su queste sue intenzioni. «Io non intendo la politica come Malfatti — aveva detto, tradendo una certa rabbia —, a me basta un cenno di Andreotti per lasciare il ministero. Non ci metterei più di due ore, perché per me sarebbe anche meglio». Ora questo stato d'animo è esploso. I suoi collaboratori e i suoi amici sperano che ci ripensi. Ma l'uomo è quello che è e deve avere più di una buona ragione per tornare sui suoi passi. [a. m.] Mino Martinazzoli si ritira «Sono sempre più "demaistriano" Adesso, più delle idee mi interessano gli uomini»

Persone citate: Andreotti, Franco Maria Malfatti, Martinazzoli, Mino Martinazzoli, Nicola Mancino

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