La Pantera si spacca sulla non-violenza di F. Gr.

La Pantera si spacca sulla non-violenza L'ASSEMBLEA Di FIRENZE La Pantera si spacca sulla non-violenza FIRENZE. La lotta pacifica piace poco a una parte della Pantera. L'altra notte, al quarto giorno di assemblea nazionale, il dibattito è diventato finalmente politico. La maggioranza ha chiesto le dimissioni del ministro Roberti, ma sulla nonviolenza il movimento si è diviso. «Se si comincia a dibattere il termine di nonviolenza noi ce ne andiamo: non possiamo tollerare che sìa rimessa in discussione la base ideale di questo movimento», hanno dichiarato alcuni portavoce, tra cui quelli di Palermo. Dall'altra parte le idee sono altrettanto chiare. «Il principio della non-violenza — dice Davide, di Roma — io lo rifiuto. Dalle provocazioni del potere bisogna sapersi difendere». Alla fine si è votato, e la maggioranza ha rinviato ai gruppi di lavoro l'approfondimento sulla materia. Nel Palasport è scoppiato il caos. Molti hanno strappato gli accrediti. Altri sono usciti. Qualcuno ha pianto. «Eppure è scontato che la maggioranza qui è contro la violenza», ha commentato una delegata romana. La Pantera, infatti, è di nuovo caduta nei suoi paradossi formalistici: l'assemblea ha stabilito che i portavoce non possono prendere posizioni autonome. Quindi, visto che in molte facoltà la questione non è mai stata discussa, molti delegati hanno preferito votare con una formula neutra, [f. gr.]

Persone citate: La Pantera, Roberti

Luoghi citati: Firenze, Palermo, Roma