Torna alla Nba l'idolo di Roma

Torna alla Nba l'idolo di Roma BASKET Shaw s'è accordato coi Boston Celtics Torna alla Nba l'idolo di Roma ROMA. Brian Shaw se ne va, o meglio se ne andrà. Tornerà negli States a fine stagione, il Messaggero è in prospettiva già orfano del suo uomo migliore. I Boston Celtics hanno chiamato e il play, riconoscente, ha subito risposto. «Giocare nell'Nba è sempre stato il sogno della mia vita — spiega, quasi scusandosi —. La mia esperienza a Roma è stata ed è tuttora stupenda; città e tifosi mi resteranno sempre nel cuore. Capitemi». Tornerà a giocare, come nel 1988, a fianco del mitico Larry Bird. I Celtics hanno assoluto bisogno di questa guizzante guardia-play, ed anzi proprio come regista lo hanno reingaggiato. Un contratto pluriennale, non da nababbo (a Roma avrebbe guadagnato certamente di più), ma comunque sufficiente a vanificare qualsiasi, peraltro inesistente, resistenza. Shaw torna in America ed è un uomo felice. Altrettanto non si può dire della società romana, che comunque si attendeva un epilogo simile. Il contratto con Shaw aveva durata un anno, nessun vincolo poteva trattenerlo in Italia. Una decisione così largamente anticipata non può comunque che avvantaggiare i dirigenti capitolini, già partiti a caccia del sostituto di Shaw. Tanti i contatti, tanti i nominativi in lista. E non solo un play cercano a Roma; in America vengono seguite con interesse anche le ali. Come Brian Shaw, il Messaggero rischia infatti di perdere anche Danny Ferry (usato dal Messaggero per un solo anno), che a fine stagione sorvolerà l'Atlantico destinazione Cleveland dove i Cavaliers cercheranno di farlo rimanere. Un Messaggero già da rifare, quindi? Quesito che non assilla Valerio Bianchini, tutto concentrato sulla stagione che deve ancora terminare. «Quello che succederà a partire da quest'estate non mi interessa — dice il tecnico capitolino —. Voglio pensare solo al presente. Ho già tanti problemi, non posso occuparmi anche di quelli a venire. Shaw ora è con noi, ed è questo quel che più conta». Gli obiettivi degli ex bancari romani sono quindi chiarissimi. Non potendo più lavorare in prospettiva e su base yankee, i risultati vanno raggiunti subito. I successi di un collettivo in Italia non possono prescindere dalla coppia americana e se, co- me pare, il duo d'Oltreoceano il prossimo anno sarà diverso dall'attuale, bisogna cercare di sfruttare subito e al meglio gli americani che, a fine anno, diranno grazie ed arrivederci. In quest'ottica vanno lette le dichiarazioni di Bianchini. Un piazzamento d'onore in campionato, come già in Coppa Italia, servirebbe a poco. Il prossimo anno si dovrebbe cominciare a lavorare da capo, con gli stessi (ottimi) italiani, ma con due nuovi americani. Vincere lo scudetto, subito. Paradossalmente l'addio annunciato di Shaw e quello paventato di Ferry potranno dare nuova linfa ai romani. L'impegno della propietà resta molto consinsente e non è escluso all'orizzonte qualche altro clamoroso colpo sul mercato americano. L'opera di ricostruzione del Messaggero, l'estate prossima, si presenta comunque assai meno ardua di quella della Philips Milano. I longobardi stasera toccano l'ultima spiaggia per l'accesso alle final four di coppa Campioni. A Milano sono attesi i greci dell'Aris Salonicco, contro i quali la Philips deve vincere con almeno 19 punti di scarto per mantenere viva la speranza di approdare alle finali. Marco Mazzocchi Brian Shaw ritornerà a Boston