S. Siro vietato per 55 ultras interisti

S. Siro vietato per 55 ultras interisti Le prime concrete risposte contro la violenza e il razzismo arrivano da Milano e Napoli S. Siro vietato per 55 ultras interisti Non potranno più mettere piede nello stadio per tutto il '90 I questori e i pretori italiani sono scesi in campo per arginare la violenza negli stadi. Il primo segnale era venuto lunedì da Roma: due giovani tifosi romanisti giudicati per direttissima dopo gli incidenti avvenuti al termine di Roma-Milan avevano ottenuto la sospensione condizionale della pena, otto mesi, ma dovranno stare cinque anni lontani dagli stadi. Ieri altri due provvedimenti analoghi. Qui Milano. Ha un nome il teppista nerazzurro filmato mentre roteava una cintura borchiata contro un sostenitore del Napoli: Paolo Coliva, 26 anni, detto «l'armiere» dall'abitudine, coltivata tra i fascisti sanbabilini, di girare con un coltello in tasca. E' considerato il capo degli «Skins», gruppo di ultras dalle simpatie politiche di estrema destra: è stato denunciato dalla questura di Milano per rissa e porto d'arma impropria. Presto, assicurano in que- stura, avrà un nome anche quello che ha issato lo striscione nazista «Hitler: con gli ebrei anche i napoletani», slogan che ha vinto l'ignobile gara all'insulto inscenata domenica scorsa a Milano. Il questore di Milano ha deciso inoltre di applicare una legge del dicembre scorso che gli dà facoltà di «vietare l'accesso ai luoghi in cui si svolgono competizioni agonistiche» a quanti incitano alla violenza cor. grida o scritte. Così 55 tifosi interisti, degli «Skins», dei «Viking» e dei «Boys», fino al 31 dicembre non potranno mettere piede allo stadio, pena la condanna fino a un anno. La Digos ha da tempo individuato i tifosi più esagitati e violenti e questi 55 dovrebbero essere solo i primi di una lunga serie. L'elenco di quanti non entreranno a San Siro si apre proprio con i nomi di Coliva e Ciccarelli, che due anni fa partecipò all'aggressione contro un tifoso dell'Ascoli, Nazzareno Filippini, morto per le ferite riportate. Ciccarelli riceverà la notifica in carcere dove è detenuto per un altro accoltellamento. Qui Napoli. Per cinque mesi non potranno entrare in uno stadio. Questo provvedimento è stato deciso dal questore di Napoli, Antonio Baiteli, per quattro tifosi accusati di atti di teppismo compiuti durante la partita di coppa Italia Napoli-Milan del 14 febbraio. Due di essi (Diego Vastarella e Diego Buonagiunto, entrambi di 19 anni) furono fermati dalla polizia e poi condananti dal pretore a otto mesi di reclusione, con il beneficio della condizionale. All'i dentifificazione degli altri due giovani gli investigatori sono giunti invece attraverso filmati girati durante la partita nei quali erano ripresi i gruppi di giovani intenti a lanciare in campo pietre, oggetti e poltroncine staccate dalle gradinate. Proteste. Sulle scritte razziste apparse domenica scorsa a San Siro ha preso posizione la federazione sionistica italiana auspicando che le autorità, compresa la Federcalcio, intervengano al più presto. Ci sono state ieri anche interrogazioni parlamentari democristiane che chiedono provvedimenti per stroncare la pratica degli striscioni ineggianti alla violenza. Il responsabile dello sport pei, Canetti, ha promosto una «leggina» che proibisca tutti gli striscioni negli stadi. InterMilan. Pellegrini, presidente dell'Inter, appena venuto a conoscenza dei provvedimenti del questore di Milano nei confronti di 55 tifosi nerazzurri, ha convocato il capo degli Inter club Saverio Guette e dopo l'incontro ha emesso un comunicato in cui si dice tra l'altro che «l'Inter ha preso atto con soddisfazione dei provvedimenti della questura di Milano relativi all'individuazione e all'esclusione dagli stadi dei tifosi responsabili di comportamenti violenti. Nel ribadire la propria totale condanna per ogni forma di violenza verbale e fisica, l'Inter afferma di aver immediatamente ottemperato fin dall'estate scorsa alle nuove norme introdotte nel codice di giustizia sportiva: dichiara la propria completa estraneità ai qualsiasi tipo di rapporto con questi gruppi di teppisti e rifiu¬ ta ogni coinvolgimento in esecrabili episodi che avvelenano il viver civile, danneggiano l'immagine della società e sono totalmente estranei alla serietà, alla compostezza e alla serenità che hanno sempre caratterizzato i comportamenti dell'Inter e del suo presidente». Il Milan non ha fatto alcun commento ufficiale. Ci ha pensato Arrigo Sacchi a stigmatizzare il comportamento irresponsabile dei tifosi aggiungen¬ do che «sono favorevole anche a una domenica di sciopero in segno di protesta contro la violenza negli stadi. E' l'unica maniera possibile per far capire a quanti creano disordini e trasformano gli stadi in un campo di guerra che non si può continuare su questa strada che porta inevitabilmente alla distruzione di questo sport. Inoltre vogliamo dimostrare che il nostro mondo condanna fermamente questi irresponsabili». Lo striscione rimosso domenica scorsa a San Siro che, più di altri, ha offeso le regoie del vivere civile

Persone citate: Antonio Baiteli, Arrigo Sacchi, Canetti, Ciccarelli, Coliva, Hitler, Nazzareno Filippini, Paolo Coliva, Pellegrini