Una ripresa frenata in Piazza Affari

Una ripresa frenata in Piazza Affari Giornata al rialzo per i listini europei sull'onda di Tokyo, in Italia il rimbalzo più modesto Una ripresa frenata in Piazza Affari Scivolano i Btp: sottoscritti2926miliardi su 6 mila MILANO. Tokyo ha archiviato il «lunedì nero», nelle Borse mondiali è tornato il sereno. Sono bastati dieci minuti al mercato di Francoforte per annullare le perdite di lunedì (l'indice Dax ha terminato la giornata a 1804,32, con un rialzo dell' 1,59%); Londra si è limitata a un modestissimo 0,05%, mentre le altre Borse europee, sull'onda della maggiore piazza tedesca, hanno ripreso a lavorare in relativa tranquillità (Parigi ha messo a segno un + 1,2%; Zurigo un più 1,15%). La buona tenuta di Wall Street e il parziale recupero di Tokyo anche a Milano hanno creato le condizioni per una discreta ripresa, ottenuta però con un volume di scambi ridotti rispetto all'altro ieri. L'allentata pressione delle vendite ha comunque consentito al Comit (651,77) di recuperare parte ( + 0,78%) del terreno perduto lunedì. Diminuite per il momento le perplessità derivanti dalle Borse estere, il mercato comunque ha preferito non spingere a fondo, visto che rimangono sul tappeto questioni di rilievo quali la tassazione dei capital gain e la situazione politica. La marcia al recupero ha dovuto fare però i conti con le Fiat piuttosto statiche (solo +0,10% in chiusura) e con una seduta negativa delle Montedison (0,61%). Anche fra i comparti l'andamento non è stato omogeneo: i bancari, molto penalizzati lunedì, hanno rafforzato l'indice di settore di oltre un punto, già meno convincente l'andamento degli assicurativi mentre i cementieri, dopo i buoni risultati delle scorse settimane, hanno segnato il passo. Fra i gruppi, oltre a Fiat, il gruppo Agnelli è risultato frenato da alcuni titoli Snia e dai cementieri, mentre le Ifil dopo l'annuncio dei primi risultati '89 hanno confermato il progresso di mezzo punto. Si sono mossi bene, soprattutto in chiusura, i titoli del gruppo De Benedetti (Cir + 2,26% e Olivetti +1,45%). Buono anche il comportamento dei telefonici (Sip ha segnato + 0,88%, Stet +1,07% e Sirti + 1,49%) e in campo assicurativo dove però non sono mancati contrasti. Il titolo Generali ha migliorato dello 0,69% e con lei Toro ( + 1,05%) e Ausonia ( + 6,10%) e Firs ( + 2,70%) tra i minori; non hanno approfittato invece del rimbalzo Fondiaria (-0,04%), Sai (invariata) e Ras (-0,38%) Il mercato non ha dovuto attendere molto per conoscere gli ultimi sviluppi della bagarre Enimont. Il titolo è rimasto fermo (sulle 1470 lire) in attesa dell'appuntamento assembleare odierno. La Montedison ha accusato invece un -0,61%. Sul resto del listino bene intonate le Gemina ( + 2,44%), le Ciga (+1,03%) e le Mira Lanza ( + 3,64%), rovescio per le Cantoni (-8,59%). Il Parlamento intanto, anche dopo il richiamo del governatore Ciampi, sembra intenzionato a premere l'acceleratore sulle leggi di riforma della Borsa che ieri sono state al centro di un incontro tra il presidente della commissione Finanze della Camera, Franco Piro, e il vicedirettore generale della Banca d'Italia Tommaso Padoa Schioppa. Sui contenuti dell'incontro non sono state rilasciate dichiarazioni. La commissione proprio in questi giorni sta definendo rilevanti provvedimenti destinati a modificare i mercati mobiliari. In particolare sono in discussione i disegni di legge sulle società di intermediazione mobiliare (Sim), le norme per stroncare l'uso speculativo di informazioni riservate, ossia l'insider trading, ma anche i rapporti tra il mondo creditizio e le imprese e tra queste ultime e le assicurazioni. Sull'insider ieri è stato fatto un passo avanti sui poteri della Consob che dovrebbe essere ratificato oggi in Commissione. Secondo l'accordo i funzionari della Consob avranno l'obbligo di comunicare al presidente gli esiti delle indagini; a quest'ultimo spetterà poi il compito di comunicarli o meno all'autorità giudiziaria. In sostanza, alla Consob vengono riconosciuti i poteri della pubblica amministrazione, mentre tramonta l'eventualità che le vengano assegnati i poteri dell'autorità finanziaria, e anche quello di poter disporre della Guardia di Finanza. Su questa nuova versione dell'articolo 5 si sono già detti d'accordo il de Uselini e il comunista Bellocchio. [r. e. s.]

Persone citate: Bellocchio, Ciampi, Franco Piro, Tommaso Padoa Schioppa

Luoghi citati: Ausonia, Francoforte, Italia, Londra, Milano, Parigi, Tokyo