E l'Inter pensa al derby

E l'Inter pensa al derby E l'Inter pensa al derby Tutti d'accordo: «Lo vinceremo» Bergomi: «Ma il titolo è andato» MILANO. Il ritorno alla vittoria a spese del Napoli, dopo una sconfitta e tre pareggi che avevano ricacciato l'Inter a 5 punti dalla vetta, ha riportato serenità e fiducia in casa nerazzurra, ma ha provocato anche una divisione all'interno della squadra: un gruppo di giocatori, capitanato da Bergomi, considera il Milan irraggiungibile e si pone come obiettivo il secondo posto, altri, con in testa Trapattoni, non intendono deporre le armi convinti di poter ancora lottare per il primato. «Il Milan è troppo forte. Non perde da tempo né dimostra cedimenti — dice Bergomi —. E' diventato una macchina perfetta che riesce a tenere un ritmo impressionante. Non vedo alcuna squadra in grado di strappargli punti. Solo la Coppa Campioni, che riprende la prossima settimana, potrebbe provocare qualche distrazione al suo interno. Ma sarà molto difficile perché i rossoneri ormai sono vaccinati e preparati ai doppi impegni. Il derby? Quello dobbiamo fare il possibile per vincerlo per riscattarci davanti ai tifosi e dimostrare che lo scu¬ detto che portiamo ancora sulle maglie è meritato. Ma strappare due punti ai rossoneri non sarà sufficiente per tornare in vetta. Accontentiamoci di arrivare secondi: sarebbe già un buon traguardo vista la forza degli avversari e l'annata disgraziata che abbiamo avuto a causa dei ripetuti infortuni». Ma Trapattoni e i tedeschi (partiti per Montpellier, dove domani giocheranno FranciaGermania) non sono d'accordo. Il tecnico conta sul derby e sugli scontri dei rossoneri con Juve e Samp per rosicchiare altri punti: «Mi aspettavo una telefonata di ringraziamento dal Paradiso, dove si trova in questo momento il Diavolo, ma non è arrivata. Vorrà dire che arriverà il 18 marzo dopo la nostra vittoria nel derby». Poi, riprendendo quanto detto dal presidente Pellegrini subito dopo la partita con il Napoli, aggiunge: «Abbiamo dimostrato che siamo ancora vivi e competitivi: al termine del campionato mancano otto gare e il discorso scudetto non è affatto chiuso. Così dobbiamo continuare a credere nelle no¬ stre possibilità. Non sono tante, lo ammetto, ma dall'alto della mia esperienza trentennale ho già visti tanti momenti come questi poi risoltisi a vantaggio di chi ha avuto la forza e la costanza di continuare a lottare. Ci sono state squadre .che in un solo mese si sono fatte risucchiare dagli avversari 7 punti». Per tutti, comunque, l'appuntamento principale è il derby del 18 marzo. Se quel giorno l'Inter strapperà i 2 punti al Milan, il discorso scudetto potrà riaprirsi. Intanto la società ha emesso un comunicato per stigmatizzare e deprecare gli striscioni «razzisti» esposti domenica a San Siro contro i napoletani e gli scontri tra le opposte tifoserie definiti «manifestazioni di inciviltà da parte di un gruppo di facinorosi che niente hanno a che vedere con la società e la sua tifoseria organizzata». Inoltre ha organizzato un'amichevole alle 17,30 di giovedì a Concorrezzo: incasso a favore di un'associazione che combatte la miastenia grave. Trapattoni sfrutterà la gara per collaudare le condizioni di Malgioglio e Morello, candidati a sostituire Zenga e Serena che domani saranno squalificati dal giudice per somma di ammonizioni, e per continuare il recupero di Ferri, il cui rientro in squadra dovrebbe avvenire fra una quindicina di gioni. Nino Sorniani

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