L'Italia si prepara a una estate senz'acqua di L. Ca.

L'Italia si prepara a una estate senz'acqua Secondo Mannino rischi più gravi al Sud, per i meteorologi la pioggia tarderà, anche al Nord ci saranno problemi L'Italia si prepara a una estate senz'acqua Scatta Vallarmeper la Sardegna, «è l'annata peggiore del secolo» L'Italia ha sete. Ha sete Palermo: da mesi l'acqua è razionata per quartieri, un giorno sì e l'altro no, e l'inverno secco aggrava l'emergenza. Ha sete la Sardegna: «Portateci l'acqua dal continente, con le navi». E' assetata Napoli: ha dovuto trivellare nuovi pozzi, per poi scoprire che erano inquinati. Il Mezzogiorno ritrova d'inverno il nemico di ogni estate. Una conferma viene dai dati Enel: i bacini sono ai minimi storici. Dice l'ingegner Mario Cambi: «La situazione è critica soprattutto in Campania, dove il livello degli invasi è fermo al 12,8 per cento, e in Sicilia, dove siamo all'8%. La Sardegna? Un po' meglio, con il suo 40 per cento». Il ministro dell'Agricoltura Calogero Mannino ò preoccupato. «Non siamo ancora all'allarme generale — avverte — ma il problema va seguito con attenzione». E cita in una nota le colture che già risentono della grande sete: gli agrumi, i carciofi, gli ortaggi in genere, con rese ridotte del 20% rispetto ai tre anni precedenti. «Più che la mancanza d'acqua — sottolinea il ministro — preoccupa la temperatura primaverile, che fa fiorire gli alberi da frutta e li espone al rischio di eventuali gelate. Le prospettive? Temo problemi nel lungo periodo, per lo svuotamento degli invasi e la possibile desertificazione. Serve una programmazione che riduca gli sprechi». E il Nord? Il Nord con la sua riserva naturale, la neve che ogni primavera alimenta laghi e fiumi? Ora la miniera sembra destinata ad esaurirsi. «Anche nella Pianura Padana sarà un'estate difficile per l'agricoltura — prevede Marcello Loffredo del Servizio meteorologico dell'Aeronautica —. Sembrava che la scorsa stagione avesse battuto ogni record. Invece quest'anno è andata peggio. L'autunno '89 e l'inverno '90 hanno portato oltre il 70% in meno di precipitazioni rispetto alla media. La neve è arrivata a macchia di leopardo: troppa in certe zone, come Valle d'Aosta e Alto Adige, poca o niente su Alpi Marittime e Appennini». La soluzione? La Sardegna spera nei miliardi dell'inter¬ vento statale. La Campania in un nuovo acquedotto. Tutti contano sull'inversione del tempo, su una primavera piovosa. Ma i meteorologi non ci credono. Spiega Loffredi: «Ora si è aperta una breccia nel muro dell'alta pressione. Nei prossimi giorni sono possibili piogge, ma saranno brevi e poco intense. L'ultima perturbazione attraverserà l'Italia tra sabato e domenica. Poi tornerà l'alta pressione. Durerà fino a metà marzo, quando cederà il posto a un periodo piovoso». Che però potrebbe non bastare. Napoli è il caso simbolo. Negli ultimi tre anni la siccità ha ridotto del 40 per cento le riserve naturali; per ricostituire bacini e falde acquifere ci vorran¬ no anni. I nuovi pozzi sono inquinati, nella zona di Lufrano hanno dovuto chiuderne tredici. I lavori per il nuovo acquedotto sono cominciati dieci anni fa e ancora non sono finiti. Altri impianti sono bloccati da guasti banali. Imperversano i «ladri d'acqua». In Puglia, invece, è guerra tra assetati. La Protezione civile ha consentito all'Acquedotto di attingere al bacino del Locone, un tempo riservato agli agricoltori. Dall'idea sono nate proteste, non la soluzione del problema. «Siamo alla vigilia di un drastico taglio dell'erogazione idrica — ha preannunciato il presidente dell'Acquedotto, Emilio Lagrotta —. A meno che non piova...». [al. ca.]

Persone citate: Calogero Mannino, Emilio Lagrotta, Loffredi, Mannino, Marcello Loffredo, Mario Cambi