«Discarica senza garanzie»
«Discarica senza garanzie» Il Piemonte «Discarica senza garanzie» TORINO. «Altro che garanzie. Gli svizzeri vanno avanti nei progetti per il deposito di scorie nucleari del Piz Pian Grande, sul nostro confine». Elettra Cernetti, assessore piemontese all'Ambiente, socialista come il ministro Ruffolo, rilancia l'allarme. E ha convocato per il 2 marzo a Stresa gli amministratori italiani e svizzeri. Neppure con le assicurazioni pervenute dall'incontro fra il ministro Ruffolo ed il consigliere elvetico Ogi nel Novarese le polemiche sono cessate. Tanto che la Regione Piemonte parte decisamente all'attacco della società svizzera Cisra che vuole realizzare la seconda galleria dove nasce il fiume Ticino. «E' terminata la prima fase di studio di cui noi non sappiamo assolutamente nulla—ha detto la Cernetti — ed ora comincerà la seconda, che prevede la costruzione di una galleria di sondaggio. Mi sembra improbabile che dopo aver speso decine di miliardi gli svizzeri decidano di non procedere nei lavori». L'assessore chiama in causa il governo: «La Regione Piemonte si è sforzata di richiamare l'attenzione su un problema che va avanti da anni ed ha coinvolto nella discussione anche la Lombardia, il Canton Ticino e i Grigioni. Siamo consapevoli che si tratta di una questione internazionale e che richiede l'intervento del governo italiano per una soluzione». La Cernetti ha fornito alcuni dati sugli investimenti del Piemonte per disinquinare il lago Maggiore: «Con oltre 110 miliardi di lire il 50% dell'inquinamento prodotto da 94 comuni piemontesi è stato eliminato. Nel '92 arriveremo al 75% come la Svizzera. Ragione in più per non accettare la discarica di Piz Pian Grand». (g. dol.]
Persone citate: Cernetti, Elettra Cernetti, Ruffolo
Luoghi citati: Canton, Lombardia, Piemonte, Stresa, Svizzera, Torino
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