Auto, la sfida si fa mondiale

Auto, la sfida si fa mondiale A Parigi applausi all'opera2ione che cambia il mercato delle 4 ruote Auto, la sfida si fa mondiale Volvo-Renault, risposta europea a Tokyo TORINO. Per ora un fatto è certo: l'operazione Renault-Volvo è un piccolo capolavoro politico di Michel Rocard. Ieri, con l'eccezione del sindacato comunista Cgt d'«Humanité» titola «Renault con la corda al collo»), la Francia ha salutato con soddisfazione l'intesa che segna l'apertura del capitale Renault ai privati. «Accogliere in Renault — si legge su Le Monde — accanto allo Stato un azionista privato straniero e che non fa parte della Cee significa voltare una pagina storica per la Règie e per le nazionalizzazioni in Francia». Al di là dell'aspetto strettamente politico (comunque da meditare soprattutto in Italia) l'intesa appare spettacolare anche in senso finanziario ed industriale. Dal punto di vista finanziario la Renault riceverà un'iniezione di capitali intorno a 700-800 miliardi, preziosa per affrontare una sfida sempre più impegnativa. Ma è dal punto di vista industriale che il matrimonio franco-svedese segna un passaggio decisivo nella battaglia per sopravvivere nel mercato delle quattro ruote. Il caso ha voluto che l'annuncio di Amsterdam (non a caso i due partners hanno scelto un terreno neutro per celebrare il loro incontro) coincidesse con due notizie allarmanti: la caduta delle vendite in America ove a metà febbraio si segnala un'erosione del 11,9% del mercato; la richiesta di Carla Hills, rappresentante americana per i commerci di considerare americane «a tutti gli effetti» le auto prodotte negli Stati Uniti dai costruttori giapponesi ai fini dell'export nella Comunità Europea. Il mercato più ricco, insomma, resta quello europeo e qui si scontreranno i grandi produttori mondiali. L'assedio dei giapponesi si fa sempre più pressante e le nicchie del mercato Usa si fanno sempre più difficili, anche per aziende che vantano una solida penetrazione oltre Oceano come la Volvo. La risposta in arrivo da Parigi e da Stoccolma è l'integrazione di due strutture forti e in grado di integrarsi per ridurre i costi e aumentare la massa critica necessaria per competere in termini di investimenti e di nuovi prodotti in un mercato che si va facendo incandescente. Nel settore veicoli industriali, l'impatto del nuovo colosso, primo produttore mondiale, si farà sentire subito. La Volvo, già prima dell'accordo era la seconda azienda a) mondo dietro la Daimler dopo l'acquisto delle attività dell'americana White dalla General Motors. Adesso il nuovo gruppo acquista la supremazia incontrastata negli Usa (la Renault possiede il 45% della Mack) e la Volvo annulla il suo principale limite. Il gruppo svedese denunciava la mancanza di capacità produttiva e, per ovviare a questo ostacolo grave nel breve periodo senza dover mettere in cantiere nuovi rischiosi investimenti, ha avviato nel tempo vari negoziati internazionali (anche con la tedesca Man). Ora gli svedesi hanno risolto il problema e potranno sviluppare nuove economie di scala negli Usa. La Renault, invece, potrà affrontare il nodo delle perdite della filiale britannica. E l'auto? L'integrazione sembra perfetta, almeno sulla carta. Volvo è specialista nell'alta gamma, un settore ove le aziende accusano il colpo della crisi del mercato Usa. La casa di Stoccolma è sfuggita alla sorte della Saab o della Jaguar (finite nell'orbita di Detroit) ma il costo di sviluppo di un nuovo modello (circa 2 mila miliardi di lire) rischiava di diventare proibitivo per un gruppo che, nel settore auto, registra vendite intorno agli 8500 miliardi di lire. Renault, la più piccola tra i grandi, potrà invece disporre di una gamma alta di vetture e accrescere il suo peso. E gli altri? L'intesa segnerà senz'altro un'accelerazione dell'integrazione tra i produttori. La sfida si fa più pesante e sarà all'insegna della qualità e della capacità commerciale su un mercato globale che non consente errori. Ugo Bertone ^fsmmsxsmmmimss, ™wt financial times PRESIDENTE: PEHR GYLLENHAMMAR PERCENTUALE 1989 DI AUTO VENDUTE IN EUROPA OCCIDENTALE: 2,0% SETTORI: AUTO, CAMMI0N, AUTOBUS. MOTORI MARINI E INDUSTRIALI, SPAZIO QUARTIER GENERALE: GOTEBORG, SVEZIA PRESIDENTE: RAYMOND LEVY PERCENTUALE 1989 DI AUTO VENDUTE IN EUROPA OCCIDENTALE: 10,3% SETTORI: AUTOVEICOLI COMMERCIALI, MOTORI QUARTIER GENERALE: B0UL0GNE-BILLANC0URT, FRANCIA FATTURATO '88 MILIARDI DI CORONE SVEDESI 100 sta UTILI LORDI '88 MILIARDI DI CORONE SVEDESI 10 DIPENDENTI IN MIGLIAIA 801984 8t=; 6 4 2 I I I 85 88 1984 86 88 FATTURATO ' 88 MILIARDI DI FRANCHI FRANCESI 160 UTILI LORDI188 MILIARDI DI FRANCHI FRANCESI 10 -15n i i i i 1984 86 88 Il francese Raymond Levy e lo svedese Pehr Gyllenhammar registi dell'intesa dell'anno; le due aziende a confronto

Persone citate: Carla Hills, Michel Rocard, Pehr Gyllenhammar, Raymond Levy, Ugo Bertone