Bombardato traghetto tra Cipro e Libano Siriani sotto accusa

Bombardato traghetto tra Cipro e Libano Siriani sotto accusa Ucciso un libanese, 15 feriti Bombardato traghetto tra Cipro e Libano Siriani sotto accusa LARNACA. Almeno venti colpi sono stati sparati ieri da una motovedetta, probabilmente siriana, contro la «Baroness-M», una delle due navi-traghetto in servizio tra Cipro e il Libano, mentre si trovava a trenta chilometri dal porto di Jounieh. Un libanese è stato ucciso e altri 15 sono rimasti feriti, di cui cinque gravemente. La nave è stata attaccata per due vòlte in un'ora. Alle 4 ora locale (le 3 italiane), la motovedetta ha esploso alcuni colpi di avvertimento: il traghetto ha cambiato direzione, ma è stato colpito con cannoncini contraerei. Una ventina di minuti dopo, quando la nave passeggeri di quattromila tonnellate si stava dirigendo di nuovo verso Larnaca, è stata bombardata per la seconda volta. I proiettili hanno colpito alcune cabine, l'ingresso, la sala da gioco e il bar, dove si trovava il ventiseienne Nasser Nasser, che andava in Libano per portare i genitori all'estero: ferito al capo, è spirato quasi subito. Dopo che il comandante, il greco Georgios Samiotakis, ha lanciato l'Sos, tre elicotteri britannici, decollati dalla base di Akrotiri a Cipro, hanno raggiunto il traghetto per trasportare a terra i feriti più gravi. Secondo il portavoce della Socomar, la società che gestisce la «Baroness-M», a bordo vi erano 64 passeggeri (nessuno dei quali italiano) e 52 membri d'equipaggio. Salpato da Larnaca alle 23 ora locale (le 22 in Italia), la «Baroness-M» avrebbe dovuto completare la traversata in sette ore: la meta era Jounieh, il porto del settore cristiano di Beirut, controllato dalla milizia «Forze libanesi». Capeggiata da Samir Geagea, questa fazione cristiana è in lotta dal 30 gennaio con l'eser¬ cito del generale Michel Aoun. Sebbene alcune fonti abbiano ricordato che quattro motovedette delle forze di Aoun incrociano da giorni al largo di Jouneh, il comandante del traghetto avrebbe detto che la motovedetta attaccante "era siriana. Anche i membri dell'equipaggio sostengono che i marinai della motovedetta parlavano in arabo con un forte accento siriano, che la nave batteva bandiera di Damasco e che sulla fiancata portava il nome «Aoudah». «Ci hanno chiesto chi c'era a bordo e dove eravamo diretti», ha raccontato un meccanico, aggiungendo di aver parlato per radio con gli attaccanti. Un altro marinaio del «Baroness-M» ha detto che «la motovedetta siriana ha ammainato la bandiera quando ha ricevuto la richiesta di aiuto per i passeggeri feriti». Fino a ieri, le navi passeggeri erano sempre state rispettate dai protagonisti della guerra libanese e anche durante la «battaglia dei porti» dello scorso anno erano stati colpiti solo mercantili e cargo. L'attacco alla «Baroness-M» ha causato l'immediata sospensione del servizio di traghetti tra Larnaca e Beirut, ormai l'unico mezzo di fuga per le migliaia di cristiani che abbandonano la capitale libanese, sconvolta dai combattimenti che negli ultimi giorni hanno provocato centinaia di vittime. A Beirut, l'ambasciata italiana è aperta, anche se la maggior parte del personale, una quindicina di persone, è stata sgomberata e inviata a Tripoli, nel Nord del Libano. Nei due precedenti viaggi di questa settimana, la «BaronessM» aveva imbarcato a Jouneh alcuni funzionari italiani a Beirut e 21 feriti libanesi destinati a essere curati in ospedali del nostro Paese. [Ansa-Agi]

Persone citate: Aoun, Michel Aoun, Nasser Nasser, Samir Geagea