Frassica si butta in Smoking di Simonetta Robiony

Frassica si butta in Smoking Il comico siciliano parla del nuovo programma, presto in onda su Raidue Frassica si butta in Smoking Valente Intrattenitore di Varietà Con lui Catalano e Rocky Roberts ROMA. Si chiama «Smoking» ma non si chiamerà «Smoking» il primo programma tutto di Nino Frassica: da un'idea di Frassica, scritto da Frassica, sua moglie Daniela Conti, il suo amico Massimo Catalano, la sua ultima scoperta Maurizio De Romedis, interpretato dai quattro scriventi più Malandrino e Veronica, comici alternativi e altro, Rocky Roberts e il suo complesso, sì proprio lui, quello di «Stasera mi butto», e Carmela Vincenti, attrice professionista presa in prestito dai film di Verdone. Frassica lo definisce la terza parte di una trilogia cominciata 5 anni fa con «Quelli della notte» di Arbore, striscia quotidiana per nottambuli costruita sulla parodia dei talk-show e proseguito con «Indietro tutta», striscia serale con Arbore nata per sbeffeggiare le trasmissioni quizzarole a base di sponsor e gettoni d'oro: stavolta il genere preso di mira sarà il varietà tv, morto' o moribondo secondo gli esperti, ma pronto a risorgere come l'araba fenice, ad ogni stagione. Dal 19 marzo, lunedì, fino al 25 maggio, venerdì, Nino Frassica e il suo gruppo, ogni sera su Raidue, intratterranno il pubblico televisivo degli insonni fino a mezzanotte con un micro-varietà di durata oscillante tra i trenta e i quarantacinque minuti a seconda dello «sforamento» dei programmi precedenti, una presa in giro dello spettacolo televisivo dal «Fantastico» di Ranieri al «Finalmente venerdì» di Dorelli, da «Serata d'onore» di Baudo a «E saranno famosi» della Carrà in una commistione di citazioni, numeri fissi e numeri variabili, vizzi e vezzi che nelle intenzioni del suo ideatore dovrebbe correre addirittura dal vecchio «Studio Uno» fino al neonato «DuduDudu», sotto un titolo che potrebbe essere «Smoking», attuale nome di servizio, ma non sarà «Smoking» perché non sufficientemente centrato. Come molti comici, soprattutto se autori, Nino Frassica quando parla del suo lavoro è serissimo: per far ridere ha bisogno di chiudersi dentro uno dei suoi personaggi, Frate Antonino da Scasazza piuttosto che II Bravo Presentatore, quelle maschere che costruisce appositamente per permettere alla sua vena umoristica di venir fuori. Ma la maschera che indosserà a «Smoking», o come si chiamerà, non è ancora pronta, quindi Frassica non ha strumenti per suscitare risate. Spiega: «Sto studiando per diventare un Valente Intrattenitore di Varietà ma siccome, a differenza di Gianfranco D'Angelo che fa un'imitazione alla volta dei personaggi più celebrati dal teleschermo, io faccio un unico carattere che li racchiude tutti, per metterlo a punto per bene ci impiego tempo. Prima devo unire, mischiare, fondere tutto in una unica personalità, poi posso calarmi veramente dentro quella maschera». Attore, come dice lui, per bisogno di rappresentare l'autore, appassionato cultore del kitsch come fusione suprema del cattivo gusto di un tempo traformato in buon gusto di oggi dal recupero della moda, ricercatore di ogni storpiatura linguistica dai neologismi giovanili ispirati all'inglese agli sfondoni grammaticali dettati da analfabetismo da ritorno, Frassica promette di infarcire il suo spettacolo di tutti i suoi asrai coltivati amori, diligentemente appuntati giorno dopo giorno, ora dopo ora, in una grossa agenda da cui non si separa mai per non perdere neanche un briciolo degli spunti che inventa la sua fervida mente. «La satira per vivere, si alimenta dell'attualità. Chi fa satira si ciba di giornali, notizie, tg, dossier, settimanali. La comicità, invece, per vivere si alimenta della vita quotidiana. Io che pratico la comicità ho bisogno perciò di salire in metroplitana, frequentare i bar, osservare la gente, perfino affacciarmi alla finestra e guardare chi passa. La satira è immediata, graffante, contingente, ma invecchia. La comicità è più morbida, mediata, affettuosa, ma eterna. E io miro a durare nel tempo». Il modello? «Come autore guardo a Campanile oppure a Petrolini. Come attore vorrei avere i tempi comici dei grandi napoletani da Totò a Peppino e l'uso del nonsense dei grandi milanesi da Iannacci a Cochi e Renato». I suoi veri miti, però, si chiamano Arbore per la tv e Fellini per il cinema: «Da Arbore vorrei imparare l'arte di lavorare con gli amici e quella di saper dire di no al momento giusto. Da Fellini il fare poesia con lo stravolgimento». La strada è lunga e lo sa. Per sua fortuna sa contentarsi. Arboriano doc, tra i pochissimi con Laurito e Ferri¬ ni ad aver dimostrato, anche nell'ultimo «Fantastico», di poter sopravvivere lontano dal maestro, Frassica vanta come personale titolo di merito essersi astenuto dal video nella passata stagione per portare in teatro lo spettacolo «L'aria del continente» di Martoglio: un anno ai giro per le piazze d'Italia che gli è valso una intera agenda di appunti per la sua nuova trasmissione, «Smoking» o come si chiamerà. Simonetta Robiony Nino Frassica ha scritto il programma con la moglie, Catalano e Maurizio De Romedis

Luoghi citati: Italia, Roma