«II Milan deciderà il mio futuro di Massimo Gramellini

«II Milan deciderà il mio futuro ROMA Radice chiede ai giallorossi di regalargli la vittoria più bella della stagione «II Milan deciderà il mio futuro Ma Voeller, Desideri e Cervone marcano visita ROMA. L'ospedale Roma alle prese con un visitatore in apparenza sanissimo, il superMilan che ha smarrito solo 2 punti nelle ultime 14 partite e domenica intende uscire dal Flaminio senza averne dilapidati altri. «Eppure, quando una squadra va così forte, è inevitabile che prima o poi incappi nella giornata storta. Chissà che non accada proprio contro di noi». Gigi Radice si aggrappa alle leggi della statistica per alimentare una speranza che altrimenti non saprebbe come accendere. Il 1990 della Roma è iniziato con Manfredonia in clinica e pare non volersi discostare da quella linea poco allegra. Adesso è il turno di Desideri, ricoverato per una misteriosa forma di virosi, effetto di un attacco influenzale trascurato. A rendere ancor più desolante il quadro arrivano le tristi notizie sul portiere Cervone, che difficilmente supererà i suoi problemi al tendine in tempo utile, e su Rudi Voeller, l'uomo al quale erano affidate le ambizioni giallorosse di scardinare la re¬ troguardia milanista, colpito ad una coscia in allenamento. I medici sperano di recuperarlo, ma il malanno condizionerà inevitabilmente la prestazione del tedesco volante. Il presidente Viola si aggira fra i guai della squadra col passo felpato del vecchio marpione, preferendo nascondere la sua tensione dietro la consueta schermaglia dialettica. Le dimissioni di Boniperti gli hanno tolto il bersaglio polemico tradizionale, ma l'ex-senatore pare non sentirne troppo la mancanza. E così, dopo le recenti freddure indirizzate a Pellegrini e Ferlaino, arriva il turno di Berlusconi: «Ho sentito dire che vorrebbe prendere il portiere Perazzi: ma anziché parlarne col Verona, forse farebbe meglio a chiamare qui, dato che Perazzi è nostro». Il Berlusconi cittì che dà consigli a Vicini non può non essere un invito a nozze per la lingua di Viola: «Ognuno dica ciò che vuole, anche se di certi argomenti sarebbe meglio parlarne nelle sedi opportune. Altri¬ menti mi dovrei mettere anch'io a suggerire alla nazionale il mio allenatore, Desideri, Cervone e magari qualcun'altro...». Radice, lui ha meno voglia di scherzare. Tanto per adeguarsi all'atmosfera dello spogliatoio giallorosso, si è messo anch'egli nelle mani dei medici per sottoporsi a un test dell'apparato cardiocircolatorio. Nessun dramma, pura precauzione. Anche perché c'è il rischio che le pulsazioni salgano di molto con l'avvicinarsi della grande sfida con il suo vecchio Milan: «Ogni volta che Io incontro è sempre la stessa emozione. A quel club sono legati i ricordi più belli. C'è un parallelo fin troppo evidente fra il mio Milan e il Milan di Berlusconi. Entrambi vincenti, entrambi capaci di aprire un ciclo trionfale. Il segreto? L'organizzazione societaria. Il club di Rizzoli e Rocco era gestito alla perfezione, senza lasciare nulla al caso, proprio come sta facendo il gruppo Fininvest. E non mi stancherò mai di ripeterlo: quando c'è l'organizzazione, il tecnico, i giocatori, la squadra e quindi i risultati vengono da soli. Lo squadrone può vincere uno scudetto, ma poi rientra nell'anonimato se alle sue spalle, anziché dirigenti in gamba, c'è il vuoto». Tanti complimenti farebbero pensare ad un Radice condizionato, quasi rassegnato di fronte allo strapotere del Milan: «No, l'impegno mi stimola più di ogni altro. Vogliamo realizzare la grande impresa e non lasceremo nulla di intentato. Schiererò una Roma che non dovrà dare ai rossoneri il tempo di ragionare, aggredendoli: solo così l'arma del pressing potrebbe ritorcersi come un boomerang contro il Milan. Il mio futuro? Non ci penso, non voglio pensarci. A dire il vero, non riesco a immaginare nulla che non sia la partita di domenica. La mia testa si arresta lì e non intende andare oltre. Sì, il mio avvenire è legato alla sfida con il Milan. Voglio la vittoria. E sarebbe la più bella della stagione». Massimo Gramellini

Luoghi citati: Manfredonia, Roma, Verona