«La Marciana crolla: chiudetela»

«La Marciana crolla: chiudetela» Ultimatum dei vigili del fuoco per l'antica biblioteca nazionale di Venezia «La Marciana crolla: chiudetela» Sono sempre più larghe le fessure nei pilastri, il peso del milione di volumi si è fatto insostenibile I sindacati: «Almeno si vieti l'accesso alla sala grande». Ma il prefetto ha preso tempo VENEZIA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE I vigili del fuoco hanno chiesto che sia chiusa la biblioteca nazionale Marciana, una delle più importanti al mondo. C'è pericolo di crolli sotto il peso dei volumi, ormai accatastati sui pavimenti: un milione di libri sono troppi per quei vecchi solai nell'edificio sansoviniano. Ma ormai si rischia anche a togliere di colpo quel peso, perché le strutture si sono assestate e subirebbero un contraccolpo ancora più pericoloso. Insomma l'unica soluzione, in attesa di uno studio dettagliato, è di sgombrare l'edificio. I primi ad andarsene potrebbero essere gli studenti: via dallo spazio che normalmente occupano, cioè il grande chiostro con la copertura a vetri, 98 posti a sedere. «Ma dal nostro punto di vista non c'è alcuna emergenza nuova», dice il direttore Marino Zorzi. «Non saremo noi a chiudere, visto che il problema è stato segnalato fin dall'87, che i finanziamenti per i lavori necessari ci sono e che è la Sovrintendenza che deve intervenire». Il fatto nuovo, tuttavia, è che la relazione dei vigili del fuoco alla Commissione di vigilanza sui pubblici spettacoli, alla prefettura, alla Soprintendenza e all'Usi 16, mette fretta: ci sono larghe fessure sui pilastri che sorreggono i solai, la centrale termica è fuori norma, l'impianto elettrico fatiscente, non esistono uscite di sicurezza né sistemi adeguati di prevenzione degli incendi, anche considerato l'alto afflusso di gente. Il prefetto ha preso tempo: la decisione non è delle più facili. Si riunirà la commissione, di cui fanno parte Comune, Soprintendenza, forze dell'ordine, vigili del fuoco, Usi. Ma intanto, i sindacati premono perché si chiuda almeno la sala grande. In un comunicato parlano di «gravissime responsabilità dell'amministrazione che non ha affrontato i problemi, nonostante le reiterate richieste». Martedì avranno un incontro col prefetto per parlare appun¬ to dell'ipotesi di chiusura. Potrebbe forse salvarsi dalla serrata il solo settore riservato agli studiosi, dove sono conservati 13 mila manoscritti rari: quelli che avevano contribuito alla costituzione della biblioteca monumentale. I primi 800, infatti, sono il dono che il cardinale Bessarione aveva fatto alla basilica di San Marco e alla Repubblica Serenissima, nel 1468, dopo la caduta dell'impero d'Oriente. La sua intera biblioteca, insomma, che i Dogi tuttavia non sapevano dove piazzare. Sicché, i preziosi codici erano finiti in qualche sala di Palazzo Ducale. Ma il problema c'era, e gli intellettuali di tutta Europa che guardavano alla Repubblica di Venezia come a un centro di enorme importanza anche culturale, premevano perché si trovasse una sistemazione adeguata a quei volumi, e si cominciasse ad ampliare la collezione. Così, nella seconda metà del '500, era stato dato l'incarico a I Jacopo Sansovino, che aveva progettato appunto la biblioteca Marciana e la Zecca adiacente. Un nuovo trasloco in Palazzo Ducale era stato ordinato poi da Napoleone Bonaparte, per liberare i lussuosi saloni affrescati da Tiziano, Veronese e Tintoretto e riservarli come foresteria per le tappe veneziane sue e dei suoi ospiti. Il ritorno definitivo in Marciana della biblioteca monumentale era avvenuto infine nel 1904, e da allora — come si vede — la collezione è cresciuta a dismisura, diventando uno dei massimi punti di riferimento di tutti gli studiosi del mondo. Senza contate che nelle sale sono conservati tesori inestimabili come il mappamondo di Fra' Mauro, costruito assai prima che Cristoforo Colombo partisse per il suo viaggio verso l'America. O come il breviario Grimani, un esemplare unico di codice di scuola fiamminga. E il testamento autografo di Marco Polo. Mario Lollo

Persone citate: Cristoforo Colombo, Grimani, Marino Zorzi, Mario Lollo, Napoleone Bonaparte, Veronese

Luoghi citati: America, Europa, Marciana, Venezia