Martin Vazquez trascina le furie rosse

Martin Vazquez trascina le furie rosse SPAGNA-CECOSLOVACCHIA Nell'amichevole di Alicante sconfìtti i nostri avversari nella prima fase del Mondiale Martin Vazquez trascina le furie rosse L'erede di Di Stefano procura Vassist vincente per Manolo ALICANTE DAL NOSTRO INVIATO Sarà anche vero quel che dice Suarez ammiccando alla sua maniera di simpatico gallego: «Il vero problema di Vicini e mio è che Van Basten non è italiano e Sanchez non è spagnolo». Però intanto Luisito il suo blocco del Real Madrid, per quanto depresso dalle batoste milaniste, se lo tiene stretto. Cinque madridisti (Chcndo, Sanchis, Martin Vazquez, Michel e Butragueno) in campò anche ad Alicante, per una partita che «non conta nulla» (sempre Suarez) e si prestava a qualche esperimento in più. Il match contro la Cecoslovacchia, avversaria dell'Italia nel girone mondiale, è stato organizzato per festeggiare il cinquecentenario dalla fondazione di Alicante. Ma in realtà, al di là delle parole, Suarez l'ha presa tremendamente sul serio. Suarez manda in campo cinque difensori (Andrinua libero, i centrali Sanchis e Gorriz, i terzini-ala Chendo e Villaroya), tre centrocampisti (Michel, Vazquez e Roberto) e due punte, Manolo e El Buitre. Ma le tattiche nel calcio sono scatole vuote se non sono riempite dalle idee. E la Spagna ha trovato le idee, il cuore e la classe di Rafael Martin Vazquez. Con la maglia numero 10 che fu di Di Stefano, l'uomo che l'ha lanciato nel Real ed era in tribuna a rimirarlo, «Rafa» ha confermato di essere l'uomo del momento nel calcio spagnolo. Tutte le azioni più pericolose sono partite dal suo piede. Due tiri nella porta dell'ottimo Stejskal, destro (8') e sinitro (21'); una magnifica azione personale quando ha dribblato tre cechi e ha offerto il più facile degli assist a Butragueno. Ma il principino ha confermato di essere stuzzicato soltanto dalle imprese impossibili. Infine, Martin Vazquez ha avviato l'azione del vantaggio spagnolo, al 43', servendo un lancio molto bello, perfezionato da Michel per Manolo, che segnava. Ma soprattutto Martin Vazquez, sogno non proibito del Torino, ha dominato il centrocampo, pur non trovando gran collaborazione in Michel, ridotto a un ectoplasma. Contro le folate spagnole, la Cecoslovacchia ha potuto opporre un'impostazione solida. L'avversaria mondiale dell'Italia è squadra di un certo spessore, come hanno potuto constatare Giancarlo De Sisti, «spia» di Vicini, e l'allenatore dell'Austria, Josef Hickersberger, ma senza fuoriclasse. Le «stelle», si fa per dire, sono il difensore-mediano Chovanec, unico «straniero» (gioca nel PSV Eindhoven), il capitano Hasek e l'attaccante Skuhravy, capocannoniere dello Sparta Praga, una specie di Serena boemo, assai temibile nei duetti aerei con l'altro lungagnone Luhovy. Ma vi raccomandiamo anche il terzino sinistro Bilek, 25 anni, Sparta Praga, abile nella marcatura e dotato di un potentissimo sinistro (in nazionale ha segnato 8 gol in 17 partite, più di Kubik). Gli altri sono buoni operai del pallone. Dove però il divario di classe s'è potuto toccare con mano è stato a centrocampo. Nonostante la latitanza di Michel, la Spagna con Martin Vazquez, Roberto e gli inserimenti di Sanchis e dei terzini, ha fatto nella prima ora di gioco quello che ha voluto. E se il risultato non si arrotonda è per l'irritante vaghezza di Butragueno. La musica in sostanza non cambia neppure nell'ultima mezz'ora, sia pure confusa dalla girandola delle sostituzioni. La Cecoslovacchia ci prova senza troppa convinzione con Hasek, su girata al volo (55') e punizione (61'). Suarez pesca a piene mani dalla panchina. Tra tutte le novità, a occhio e croce, i più interessanti sembrano il difensore Juanito del Saragozza, astro nascente, e il sivigliano Rafa Paz, esordiente. Martin Vazquez diventa ancor più padrone della scena. Su punizione al 70' (deviata) e al 78' libera in area Manolo, che vuole però strafare. In mezzo cerca il gol personale con un altro fantastico dribbling (74') ma trova al capolinea il piede del portiere Stejskal. La partita non ha più nulla da dire. Resta il risultato, un 1-0 che è di buon auspicio per Suarez (tra l'altro la Cecoslovacchia sarà avversaria nelle qualificazioni agli Europei del '92) e l'impressione di aver visto un campione vero. La gente di Alicante dedica a Martin Vazquez l'ultima ola. Curzio Maltese Spagna: Zubizarreta 6, Chendo 6,5, Gorriz 6, Andrinua 6 (63' Juanito 6), Sanchis 6,5, Roberto 6,5 (53' Milla 6), Manolo 7 (80' Julio Salinas sv), Michel 5,5 (63' Rafa Paz 6), Butragueno 5 (63' Pardeza 6), Martin Vazquez 8, Villaroya 6,5. Ali. Suarez. Cecoslovacchia: Stejskal 7, Bielik 5 (67' Weiss sv), Kadlek 6, Hasek 6, Kinier 5, Nemecek 5,5, Bilek 7, Chovanec 6, Luhovy 5 (58' Cerny 5), Skuhravy 6, Moravcik 6. Ali. Venglos. Arbitro: Filippoz (Svi) 6,5. Rete: 43' Manolo. Ammoniti: 19' Kinier, 34' Bilek. Spettatori: 40 mila.