Intervista con Saviane
Intervista con Saviane Intervista con Saviane «Ipolitici non sanno decidere chi protesta ha tutte le ragioni» FIRENZE DAL NOSTRO CORRISPONDENTE La marcia dei quattromila fa già discutere. E' stata la civile protesta di chi, esasperato, è stanco dell'immobilismo del Palazzo o un rigurgito razzista contro gli immigrati neri? Erano quattromila potenziali «giustizieri della notte» o cittadini indifesi che chiedevano protezione? E, comunque, cosa sta succedendo a Firenze dove negli ultimi mesi è stato un continuo fiorire di comitati di base per costringere il potere pubblico a intervenire? La gente è scesa in piazza contro i travestiti delle Cascine, contro i cinesi che lavorano 24 ore su 24 nei loro laboratoriabitazione abusivi impedendo a chi abita vicino di riposare, contro un inceneritore mobile piazzato a due passi dall'abitato (già smontato senza essere neanche mai stato acceso), contro una megadiscarica di rifiuti ospedalieri, contro i lavori per i Mondiali che minacciavano un giardino. Allora, che sta succedendo a Firenze? Una domanda impegnativa anche per uno scrittore come Giorgio Saviane, 64 anni, che della città conosce bene pregi e difetti. E che tiene anche fisicamente sotto controllo dal suo attico in piazzetta dei Del Bene, a due passi dall'Arno e dal Ponte Vecchio. No, sono convinto che questo malessere che attanaglia la città non sia affatto fisiologico. Il problema sono i politici che non si trovano mai d'accordo per intervenire. E sia chiaro che la mia accusa è rivolta agli attuali come a quelli del passato. Troppo spesso la demagogia viene scambiata per democrazia. Per accontentare i prepotenti, si scontentano i cittadini diligenti. E' questa la causa del degrado della città? Certamente. Un degrado ambientale vergognoso. E' degrado tenere un centro storico come quello di Firenze nella sporcizia. E' degrado contestare i provvedimenti sul traffico che mirano a limitare l'inquinamento acustico e atmosferico. E' degrado non avere mai finito di attuare il piano regolatore del '62 e non avere ancora terminato quello nuovo. E' degra¬ do la criminalità dilagante. Allora lei è d'accordo con la ' protesta dei fiorentini chiamati in strada dal Comitato spontaneo? Non c'è dubbio che per quanto riguarda l'ordine pubblico, la città sta vivendo un momento di particolare tensione. E m'indigna leggere le denunce dei sindacati di polizia sull'eccessivo numero di agenti impegnato nelle scorte ai politici, che sono solo un contributo alla notorietà, e sulla conseguente difficoltà della squadra mobile a fronteggiare la situazione. Così sono lieto della nascita di Comitati spontanei di questo tipo. Spero ne nascano altri. Anzi, spero se ne crei uno solo, ma grande, che dia vita a manifestazioni di protesta e disciplina al tempo stesso. Ma chi sono i fiorentini che scendono in piazza contro il potere pubblico? I Comitati spontanei sono la minoranza intelligente della città. Vogliono che Firenze torni ad essere luce del mondo e della civiltà come lo è stata in passato. E ai politici, cosa consiglia per non essere travolti dall'ondata delle proteste? Fare delle scelte. Magari impopolari, ma delle scelte. Perché, come diceva il filosofo Bertrand Russell, i passi di civiltà sono stati sempre compiuti da uomini capaci di scelte impopolari. Francesco Matteini
Persone citate: Bertrand Russell, Del Bene, Francesco Matteini, Giorgio Saviane, Saviane
Luoghi citati: Firenze
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